TITOLO: La promessa 
AUTORE: Sarah Dunn
EDITORE:DeA Planeta
PAGINE:--
PUBBLICAZIONE: 20 febbraio 2018 
GENERE:  Narrativa 
  PREZZO: € 17,00 cartaceo, 8,99 ebook
Un
 buon matrimonio, una famiglia, e, insieme, il brivido di una relazione 
segreta e travolgente. E se avere entrambe le cose non fosse 
impossibile? Se lo chiedono Owen e Lucy, alle prese con le certezze, i 
dilemmi e i compromessi della loro condizione di coppia sposata vicina 
ai quaranta. La sera in cui, dopo qualche bicchiere di troppo, gli amici
 Thom e Victoria confessano di volersi concedere un periodo di 
"infedeltà programmata", Lucy e Owen si scoprono tentati dall'idea. E, 
stilata una lista di semplici regole (una su tutte: vietato 
innamorarsi), aprono le porte del matrimonio a sei mesi di 
trasgressione. Ma il passo tra l'infrangere le regole e ritrovarsi con 
il cuore infranto può essere breve e, tra sorprese e complicazioni di 
ogni genere, i due dovranno combattere per ciò che più conta: 
l'occasione di conoscersi e amarsi per quello che sono davvero. 
Dopo aver letto la trama del libro di Sarah Dunn ho deciso che lo avrei 
letto a tutti i costi, curiosa di scoprire come una tematica affascinate
 e delicata quale quella dei rapporti di coppia, sarebbe stata 
affrontata dall'autrice. I protagonisti, Lucy e Owen sono una coppia 
sposata e hanno un bambino di cinque anni, Wyatt, che definirei "speciale". 
Immersi nel trantran familiare, tra scuola, gestione della casa e varie 
difficoltà quotidiane sono piombati nella classica e stereotipata 
routine tipica delle coppie sposate, quella di cui sentiamo sempre 
parlare e che immaginiamo con una certa ironia, sicuri che tanto a noi 
non succederà mai. Non succederà mai di dare nulla per scontato, di non 
guardrare più la persona che si ha di fianco come se fosse un 
soprammobile, lasciandosi andare alla monotonia di giorni che 
scorrono sempre uguali. 
Ma chi può sapere che cosa succede tra le persone. L’amore è una strana cosa.
Lucy e Owen si amano, si sono sposati con 
coscienza e insieme hanno deciso che il modo migliore per allevare un 
figlio e costruire una famiglia serena era lasciare New York e 
trasferirsi nella vicina Beekman: aria pulita, una villetta immersa nel 
verde e il contatto genuino con la gente. Durante una cena fra amici, 
tra risate, aneddoti e un bicchiere di vino, un diavoletto li punzecchia
 con il forcone. Lucy apprende dall'amica Victoria che quest'ultima, per
 salvare il suo matrimonio, ha deciso insieme al marito di vivere 
l'esperienza della coppia aperta. Dopo un percorso di analisi e 
analizzati tutti i pro e i contro derivanti da un eventuale divorzio, 
i due hanno constatato che questa è la soluzione migliore. 
Dopo un'iniziale fase di strordimento e incredulità, Lucy comincia a pensare alla 
faccenda in modo sempre più serio, così si ritova a stilare insieme a 
Owen una lista di regole da seguire che assicureranno la riuscita del 
loro piano. Per sei mesi, lei e Owen potranno conoscere altre persone, 
rivivere l'ebrezza della conquista a patto che le persone con cui 
intratterranno tali relazioni non siano amici comuni o conoscenti che 
possono incontrare, e cosa fondamentale, non dovranno mai innamorarsi. Una specie di rumspringa stile Amish, e una volta terminato tale periodo dovranno chiudere tutto in un cassetto e tornare alla loro vita di sempre.
«Regola numero uno: Nessuno deve sapere» gridò Lucy.
«Nessuno!» ripeté Owen. «Ci sto»....
«Regola numero due: Vietato innamorarsi» riprese Lucy.
«Regola numero tre: Mai senza preservativo» aggiunse Owen.
«Dobbiamo comprarne una confezione gigante al supermercato. Un mucchio di preservativi, così non si possono contare e nessuno dei due può capire con quante persone va a letto l’altro».
...
«Regola numero quattro: Niente sacchetti o preservativi del supermercato».
«Regola numero cinque: Chi non rispetta le regole numero uno, due, tre o quattro ottiene la custodia esclusiva di Wyatt».
«Niente prostitute».
«Perché è squallido. E soprattutto non possiamo permettercelo».
«Niente sexting tra le mura di casa».
«Non ne parliamo tra di noi». «E ovviamente non ci si lascia».
Riusciranno i nostri protagonisti a ridare smalto al loro matrimonio 
senza farsi travolgere da questa esperienza?  Ammetto che appena ho 
iniziato a leggere le idee malsane di Lucy ho pensato che fosse una 
pazza. Quale moglie o compagna sana di mente darebbe al marito il via 
libera per sei mesi? Come se portaste un bambino all'interno di un 
negozio di caramelle con il solo limite di non fare sapere alla mamma 
quanti dolciumi ingurgiterà. Lo vedete anche voi il disastro imminente?
Una riflessione cruda e realistica sulla difficoltà dei rapporti di 
coppia. La Dunn  non racconta una favola, ma la storia di una famiglia 
che tra alti e bassi affronta tutte le difficoltà del vivere quotidiano,
 aggravata dalla presenza di un figlio problematico che assorbe ogni 
loro energia. Ad un certo punto per Lucy è diventato normale non 
mettersi più in ghingheri, indossare vestiti comodi e non mettere un 
filo di trucco; allo stesso modo Owen ha cominciato ad essere uno 
spettatore della sua vita.
La ritrovata giovinezza, il fremito legato alla novità, a un corpo nuovo da soddisfare, la leggerezza di una serata senza vincoli, pensieri e responsabilità possono essere veramente gli ingredienti giusti per tornare a essere la coppia innamorata di un tempo?  Credo che ogni lettore in merito abbia una propria personale opinione e senza esprimere giudizi vi dico che Lucy e Owen sono delle bombe pronte ad esplodere. Nelle loro mani la capacità di saper raccogliere i pezzi o lasciare che le cose sfuggano. 
Una lettura a tratti ironica, a tratti difficoltosa, perchè anche se inizialmente si può ritenere inverosimile una situazione del genere, appena ci si addentra nei meandri di questa famiglia si comprende con fredda lucidità come sia possibile, in preda alla stanchezza, avere la voglia di evadere, di prendere respiro, fare scorta di ossigeno e tornare a calarsi nel proprio mare quotidiano. 
Forse il mio vissuto lavorativo mi ha fatto boccheggiare insieme a Lucy a causa dell'enorme difficoltà che deriva dalla gestione di un figlio con Autismo che non ti permette di dormire, che ti respinge e porta via ogni barlume di serenità. Probabilmente è stata questa la parte che ho trovato più surreale: come può una madre con un figlio così problematico trovare il tempo per concedersi i piaceri della carne?Vi assicuro chesono troppo stanche anche solo per pensare!
Queste donne non hanno la minima idea di cosa significhi un bambino come lui, pensò. Hanno problemi così piccoli che ogni tanto hanno bisogno di inventarsene qualcuno.
Gli uomini, anche qui, non fanno una bella figura, sempre troppo egoisti e concentrati sul momento per avere il tempo di soffermarsi a ragionare sulla portata delle proprie decisioni. 
Sarah Dunn con uno stile diretto e personaggi caustici  disegna con La Promessa i tratti delle coppie millennials, inquiete, insoddisfatte, eppure incapaci di migliorare le cose se non operando azioni drastiche. Un po' alla Desperate Housewives, in una serena e ridente cittadina di provincia, tra pasticche di Ritalin, bugie, tradimenti e bizzarrie varie.




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