sabato 7 aprile 2018

L'UOMO DI GESSO, C.J. TUDOR. Recensione.


TITOLO: L'uomo di gesso
AUTORE: C. J. Tudor
EDITORE: Rizzoli
PAGINE: 352
PUBBLICAZIONE: 30 gennaio 2018
GENERE: Thriller
PREZZO: € 20,00 cartaceo; 9, 99 ebook
Sono trascorsi trent’anni. Ed Munster adesso è un uomo, è rimasto a vivere nella stessa cittadina e insegna nella scuola locale. Abita nella bella casa che gli ha lasciato la madre e affitta una stanza a una studentessa vivace da cui è attratto, suo malgrado. Ed sembra essersi lasciato il passato alle spalle, quell’estate del 1986 in cui era un ragazzino e trascorreva giorni interi con i suoi amici. Tra infinite corse in bicicletta, spedizioni nei boschi che circondano la pittoresca e decadente Anderbury e i pomeriggi a scuola, il loro era un tempo sereno: erano una banda, amici per la pelle. E avevano un codice segreto: piccole figure tracciate col gesso colorato, per poter comunicare con messaggi comprensibili solo a loro. Poi, un giorno, quei segni li avevano condotti fino al bosco. Fino al corpo smembrato di una ragazza. Chi sia stato l’artefice di un simile delitto, in questi trent’anni, non si è mai saputo. Sono state percorse innumerevoli piste, tutte finite in vicoli ciechi, tutte rimaste fredde. La verità di cosa sia successo quel giorno nel bosco non è mai emersa. Ma adesso Ed ha ricevuto una lettera: un unico foglio, un uomo stilizzato, disegnato col gesso. Anche gli altri hanno ricevuto lo stesso messaggio. L’uomo di gesso è tornato.Con un thriller ispirato alla migliore tradizione anglosassone, C.J. Tudor afferra il lettore in una spirale progressiva e inesorabile, dentro la quale, solo nelle ultime pagine, ogni tassello troverà il proprio posto. Quando il quadro si farà d’un tratto necessariamente chiaro. 


Un innocente gioco infantile, un codice segreto tra un gruppo di adolescenti che presto però assumerà i toni di una caccia al tesoro dai risvolti drammatici. Una trama che ricorda vagamente le ambientazioni cupe di Twin Peaks e le inquietanti pagine del più noto  Stephen King, questo è L'uomo di gesso. Con l'evolversi della storia, però, il romanzo recupera in originalità ed autonomia. Muovendosi su due piani temporali distinti, il protagonista Ed, racconta in prima persona la vita ed i segreti di un piccolo paese di provincia, il tutto prima visto con gli occhi di un adolescente e poi filtrato dalla consapevolezza di una adulto. Una trama incalzante nella quale nulla è come sembra ed ognuno dei personaggi ha qualche segreto da nascondere. Vite intrecciate tra di loro e condizionate da troppi “avrei dovuto”, “avrei potuto”. Ideali sbandierati e subito dopo immolati sull'altare dell'interesse personale. Piccoli gesti, anche innocenti, dalle conseguenze terribili. Un sapiente utilizzo di figure oniriche che mettono in crisi le fragili certezze di un Ed adulto, senza mai intaccare la credibilità della storia. 

I princìpi sono una gran cosa. Se puoi permetterteli. Mi piace pensare di essere un uomo di sani princìpi , ma è anche vero che lo stesso vale per la maggioranza degli uomini. Il fatto è che tutti abbiamo un prezzo, tutti abbiamo dei punti deboli, delle leve che possono spingerci a fare cose che non sono proprio onorevoli. I princìpi non pagano il mutuo, non ti salvano dai debiti. I princìpi sono in realtà una moneta che non ha corso legale nel quotidiano tritacarne della vita. Un uomo dotato di princìpi è generalmente un uomo che ha tutto ciò che desidera. O che non ha assolutamente nulla da perdere. 

Fare un quadro di Ed Muster, il protagonista de L'uomo di gesso sembra una cosa apparentemente facile. Esistenza banale, aspetto ordinario definito "chic di quarta mano", un lavoro normale da insegnante nella città dove è cresciuto e che non ha mai lasciato, stessi amici di sempre, nessun apparente legame affettivo stabile e un losco e ambiguo figuro, il signor Halloran, un insegnate albino, schivo e riservato, che si legherà al protagonista in modo cruento e bizzarro. Bisogna però scavare a fondo, raschiare la patina di apparente normalità che ricopre la vita di Ed per scoprire la verità. Gli amici di una vita non sono poi così tanto amici, il lavoro non lo soddisfa, ha evidenti problemi con l'alcool, il signor Halloran nonè un solo un uomo bizzarro e lui nasconde un passato pieno di segreti, testimone di un crimine efferato che non è mai stato risolto, ma che dopo anni torna a bussare alla sua porta. 




C.J. Tudor ci conduce nella vita di Ed mostrandoci la sua crescita e il progressivio accumularsi dei segreti. Adesso che è un adulto e la sua imbarazzante famiglia non c'è più, e non gioca più con i suoi amici a lasciare messaggi in codice disegnando figure stilizzate con dei gessetti colorati, è tempo di fare i conti con il passato e scoprire chi è stato anni fa a smembrare una ragazza.
Davvero degna di nota questa opera prima della Tudor. L'uomo di gesso attrarrà la vostra attenzione partendo già dall'inquietante ruvida copertina fino all'inevitabile epilogo. Ogni dettaglio alla fine, acquisirà il giusto significato e tutte le tessere del puzzle torneranno al loro posto con lucida maestria. Persino i ringraziamenti finali regaleranno una piccola chicca, svelando al lettore come nasce l'idea per questo coinvolgente thriller psicologico.

 

Nessun commento:

Posta un commento

Instagram

Recap