martedì 24 luglio 2018

UNA RAGIONE PER DIRTI DI NO, REBECCA DONOVAN. Recensione.

TITOLO: Una ragione per dirti di no
AUTORE: Rebecca Donovan
SERIE: Cursed Series 1.
EDITORE: Newton Compton Editori
PAGINE: 218
PUBBLICAZIONE: 19 luglio 2018
GENERE: YA romance 
PREZZO: € 9,90 cartaceo, 4,99 ebook

Lana Peri ha quindici anni e non ha paura di dire quello che pensa, persino quando, così facendo, rischia di mettersi nei guai (cosa che in effetti succede spesso). La sua incapacità di filtrare i pensieri non le ha fatto guadagnare molte simpatie. Lana ha sempre saputo che la verità sarebbe stata la sua rovina. Ma non aveva idea che sarebbe successo così presto. Accade tutto in una notte che sarà indimenticabile. Ma non in senso buono. Perché Lana assiste a ben due crimini violenti commessi dalla stessa persona. E se vuole proteggere i suoi amici, non può dire una sola parola. Il silenzio la rende complice del colpevole. Non che abbia scelta. Lui è potente. Intoccabile. Ed è amico di Joey Harrison, il ragazzo per cui Lana ha una cotta sin dal primo momento in cui si sono conosciuti. Le bugie la distruggeranno. Il silenzio li terrà al sicuro. La verità non avrà pietà per nessuno di loro.

Anche per me è arrivato il momento di fare una recensione difficile. A malicuore devo dire che in questa serie non ho trovato traccia della Rebecca Donovan che conoscevo. Sono tante le ragioni che mi hanno fatto storcere il naso leggendo questa storia e sin dalle prime pagine. In primo luogo l'avversione per la protagonista, così contraddittoria da rasentare l'illogico. 
La storia poi, così assurda da non riuscire a comprendere dove l'autrice volesse andare a parare. Poco importa che questo sia solo il libro che ci introduce alla serie, a familiarizzare con i personaggi e gli avvenimenti. L'unica, pressante domanda è stata: perchè?  Davvero non capisco il senso di questa serie e il motivo per cui un'autrice talentuosa come la Donovan si sia imbarcata in un'impresa tanto discutibile. Magari sono io ad essere dura di comprendonio, intendiamoci, ma non sono riuscita a vedere la luce in fondo al tunnel. 
La protagonista è Lana Peri, una ragazza di quindici anni che crede di essere tanto saggia da aver compreso che nella vita le virtù in realtà rappresentano delle vere e proprie maledizioni. 
La madre è vittima del suo proverbiale ottimismo che la rende facile preda di uomini che si approfittano di lei, in primis il padre di Lana che le ha abbandonate. 
La fiducia sistematicamente tradita ha reso sua nonna una donna estremamente diffidente, e la gentilezza ha rovinato la vita di sua zia Allison. Ma qual è la maledizione di Lana? 
E' l'onestà, l'impulso irrefrenabile di dover dire sempre la verità, a costo di risultare un personaggio scomodo e antipatico, odiato da tutti. E Lana di antipatia vi assicuro, ne ha da vendere. 

La mia maledizione mi ha insegnato a riconoscere le stronzate. Ma dire la verità non funziona sempre.
La maggior parte delle volte non mi interessa se offendo qualcuno. Dico qualunque cosa mi passi per la mente. Fatemi una domanda e vi darò una risposta onesta. Se non lo volete davvero sapere, non chiedete.
«Con questi jeans sembro grassa?»
Sì. Ma tu sei grassa, quindi i jeans non c’entrano niente.
«Pensi che io gli piaccia?»
No. E il fatto che ieri sera abbia ficcato la lingua in gola a un’altra dovrebbe essere un indizio.
«Possiamo ancora essere amiche?»
No. Tanto più che non lo siamo mai state. Mi annoi a morte, e per me va benissimo se non ci vediamo mai più. Adesso vattene.
Ormai ho accettato il fatto che, a prescindere da quanto io sia onesta o rimanga in silenzio, la verità è destinata a distruggermi la vita.
Peccato che questa decantata onestà sia usata a convenienza dalla ragazza. Lana non ha filtri, non riesce a non dire ciò che pensa e non ha nessun interesse a ingraziarsi le simpatie di nessuno. Lei ha solo pochi amici che la conoscono bene e non la vorrebbero diversamente.
Lana è cresciuta in un quartiere difficile del Vermont con una madre che è stata più una bimba da accudire che una figura genitoriale, e una nonna che l'ha messa in guardia dai pericoli del mondo, istruendola dalla necessità di non farsi toccare dal primo ragazzo che le fa gli occhi dolci.
Aggressiva, spregiudicata e disinibita, le sue serate sono all'insegna dello sballo con gente di dubbia affidabilità. Si trova però ad assistere, nella stessa serata, a due azioni criminose e in entrambi i casi preferisce tacere. La spiegazione è una pseudo-scusa omertosa di protezione nei confronti dei suoi amici. E quì mi sono chiesta quale sia questa fantomatica protezione se l'unica ad essere presente durante i crimini era lei? E poi, se una persona non riesce a fare a meno di dire sempre la verità, quale migliore occasione per mettere in atto tale caratteristica se non quella di smascherare un delinquente che altrimenti non farebbe altro che mettere lei nei guai?
Lana sembra così forte, ma in realtà è pur sempre una ragazzina arrabbiata col mondo, cresciuta da gente che ha fatto in modo che la sua rabbia e la delusione nei confronti del genere umano crescessero. Senza una guida, lasciata allo sbando e alla cura di se stessa è facilmente intuibile che tutti quei pensieri negativi sfociassero in condotte di dubbio gusto. 
Pur non essendo facilmente impressionabile e facile ai giudizi, ho trovato questa caratterizzazione più che eccessiva, estremamente contraddittoria, al punto da renderla poco credibile.  

«Mentire è la peggiore forma di tradimento».
Sdraiata sul letto di fronte a mia madre, la sua mano che tiene forte la mia, osservo una lacrima colarle dal naso sul cuscino.
«Non mentire mai nemmeno per proteggere qualcuno dalla verità. Le parole non vere feriscono il cuore quanto un coltello».

Poi c'è l'incontro con Joey con il quale scatta immediatamente qualcosa. I due si strusciano, ammiccano ed esplicitamente dimostrano attrazione l'uno per l'altra.  Allora tutti i buoni propositi di tenere lontano i ragazzi sfumano in una serata di alcool e sostanze. Scopriamo così che Lana dà sfogo ai suoi bisogni corporali solitamente con una persona fissa ed in modo discreto, è incerta sul lasciarsi andare con Joey, ma poi si viene a conoscenza del fatto che tra lei e Parker, il misterioso fratello di Joey c'è uno strano legame. Parker sarà colui che alla fine tenterà di salvarla nel momento di difficoltà. Ma quale se lei è innocente? Chi crederebbe a una ragazzina che invece di stare a casa era ad una sorta di rave party super segreto, imbottita di alcool e chissà cos'altro?
Gli ingredienti per una storia ricca di tensione c'erano tutti ma probabilmente non è il tipo di plot congeniale all'autrice. Ingannevole tutto, a partire dalla cover fortemente decontestualizzata, passando per il titolo di cui ancora non ho colto il nesso con la storia, se non con una profonda forzatura, per finire con la trama che sembra così allettante da avermi lasciato con un bel po' di amaro in bocca.
Purtroppo questo primo libro si chiude con un bel cliffhanger, e la mia naturale curiosità mi spinge a continuare la serie per comprendere fin dove si spingerà. 





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