lunedì 3 dicembre 2018

LA RAGAZZA DEL KGB, JENNIE ROONEY. Review Party.


TITOLO: La ragazza del KGB
AUTORE:Jennie Rooney
EDITORE: Piemme
PAGINE:414
PUBBLICAZIONE: 4 dicembre 2018
GENERE: Narrativa/ Historical Fiction
PREZZO: € 18,90 cartaceo, - 9,99 ebook

È una fredda mattina di gennaio quella in cui vengono a prendere Joan Stanley nella sua piccola casa alla periferia di Londra. Chi l'avrebbe mai detto. Joan è stata una mamma amorevole, una deliziosa nonna, un'amante del giardinaggio, e perfino un'occasionale allieva del corso di pittura con l'acquerello. E poi, quella mattina, qualcuno bussa alla porta. D'altra parte doveva aspettarselo. Perché, anche a ottantacinque anni, al passato non si sfugge…
Cambridge, 1937. Nella cittadina universitaria brulicante di idee, Joan può finalmente respirare a pieni polmoni e studiare come avrebbe sempre voluto. E quando conosce l'affascinante Leo, russo di origine e appassionato di politica, per lei è l'inizio di un viaggio che non avrebbe mai pensato di compiere. Perché Joan Stanley - la deliziosa nonnina inglese - ha un segreto inimmaginabile: è stata per anni una spia britannica del KGB, in grado, grazie agli studi scientifici, inusuali all'epoca per una donna, di conoscere e passare di nascosto informazioni sulla bomba atomica. Eppure, per lei, vincere la guerra ha significato perdere molto, molto altro.
Basato sull'incredibile storia vera di Melita Norwood, la spia inglese di più lungo servizio del KGB scoperta solo nel 1999, La ragazza del KGB è un'indimenticabile storia di spionaggio e amore, ma soprattutto è una storia che ci parla delle scelte che si fanno nella vita, e delle loro inevitabili conseguenze. Da questo romanzo, il film con Judi Dench, presto nelle sale italiane.



Liberamente ispirato alla storia di Melita Norwood, la più vecchia spia inglese a servizio dei servizi segreti russi, scoperta nel 1999, La ragazza del KGB è il bellissimo racconto di una vita vissuta al servizio di un ideale i cui effetti non saranno prevedibili. Tra amore, politica, segreti e sacrifici, ripercorriamo, insieme alla protagonista, le fila di un'esistenza vissuta intensamente.
Joan Stanley è una deliziosa ottantenne a cui il destino torna a bussare alla porta per reclamare il suo conto. Certe azioni non sono mai senza conseguenze e prima o poi la vita torna a chiedere il conto.
In una fredda mattina d'inverno, Joan viene a conoscenza della morte di una sua vecchia conoscenza. Si chiede allora se questa morte sia stata accidentale o volontaria, se il suo amico William Mitchell si a stato smascherato e abbia preferito la morte alla gogna pubblica. E adesso? Succederà lo stesso a lei? Sarà costretta a scegliere tra la morte o affrontare la vergogna?
Le risposte non tardano ad arrivare perchè, appena un paio d'ore dopo, due agenti vengono a prelevarla a casa.
Il suo segreto è stato svelato, ora tutti sapranno che Joan è stata una spia del KGB, che ha tradito il suo paese, vendendo informazioni sulla bomba atomica durante la Seconda Guerra Mondiale.
Iniziano allora cinque giorni di interrogatori da parte del MI5, la Military Intelligence del Regno Unito, durante i quali l'autrice, ci permette di ripercorrere attraverso un doppio piano narrativo, l vita di Joan: gli anni dell'arrivo a Cambridge, grogiuolo di cultura e fermento politico, la conoscenza con la carismatica figura di Sonja Galic, l'infatuazione per Leo, la militanza politica, il lavoro per una società che si occupa di nucleare, la guerra fredda, la fuga in Australia e il ritorno in Gran Bretagna.
Tutto viene a galla, sotto gli occhi inconsapevoli del figlio Nick, che ama tantissimo, il quale non riesce a credere alle accuse che vengono mosse alla madre.
La ragazza del KGB è il ritratto di una spia, ma soprattutto di una donna. Nel corso della lettura non ho potuto fare altro che simpatizzare con Joan Stanley e con la sua conservata ingenuità a dispetto degli anni passati e dell'attività intrapresa durante gli anni della giovinezza e del suo folle amore per Leo, delle sofferenze e delusioni.
Quant’è strana la mente umana, pensa. Insondabile e imprevedibile, i pensieri che vorticano come gli elettroni di un atomo. Invisibili all’occhio umano.
Mi sono chiesta quanto sia, o sia stata, più o meno consapevole del ruolo crucile che ha assunto nel corso degli anni e dell'importanza delle informazioni che ha maneggiato.
Al suo arrivo a Cambridge, Joan è una ragazza ingenua, cresciuta con un'educazione collegiale, e con un padre che era il direttore di quel collegio. Certo, rispetto a tante donne della sua epoca (parliamo degli anni 30'), lei è stata fortunata, perchè ha avuto modo di frequentare una prestigiosa Università. Però il suo spirito sentiva un gran bisogno di liberarsi, di spiegare le ali, fare nuove esperienze ed entrare a contatto con il mondo che avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di lasciare il nido familiare. Lasciarsi ammaliare dal fascino seducente dei cugini Galic è stato facile e l'adesione ad ideali politici di solidarietà e ugualiaza hanno trovato terreno fertile in un animo assetto di conoscenza e novità, con una spiccata sensibilità verso il prossimo.
La ricostruzione storica è puntuale e lo stile introspettivo fanno di questo romanzo un'opera da leggere con trasporto. Questa non è una semplice spy story, ma un'opera in cui la storia e l'amore hanno un ruolo fondamentale.
Joan non vacilla mai durante l'interrogatorio, non lascia trapelare dubbi e perplessità, nonostante qualcosa ogni tanto pizzichi la sua coscienza.

Chiude gli occhi. Sa che non può farlo. Sente Nick che sfoglia il rapporto. Potrebbe sostenere di non aver mai visto prima quei documenti. Dopotutto non ha ammesso niente. Non ancora. Ma se provasse a negare, cosa succederebbe? Probabilmente la trascinerebbero in tribunale e la rinvierebbero a processo, esponendo tutta la sua vita al pubblico scrutinio. Dovrebbe presentarsi alla sbarra e continuare a negare tutto, reperto dopo reperto, come quello che ha appena visto. Ci sarebbero un giudice, una giuria, testimoni, poliziotti, giornalisti. E Nick sarebbe costretto ad assistere. La difenderebbe, si domanda, se si arrivasse a tanto? Starebbe al suo fianco, come ha fatto per molti altri nel corso della sua carriera, e parlerebbe in sua vece?

Mi è piaciuto molto il rapporto di Joan con il figlio Nick, che ama e di cui teme il giudizio, Vorrebbe tenerlo fuori da ogni coinvolgimento, ma come può dal momento che lui è un avvocato che guarda la madre con gli occhi di un figlio incredulo?
Personaggi ben sviluppati, dialoghi carichi di significato e trama interessante, non vedo l'ora di vedere la trasposizione cinematografica.




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