venerdì 26 febbraio 2021

L'INGANNO DELLE BUONE AZIONI, KILEY REID. Review party.

 

TITOLO: L'inganno delle buone azioni
AUTORE: Kiley Reid
EDITORE: Garzanti
PAGINE: 265
PUBBLICAZIONE: 25 febbraio 2021
GENERE: Narrativa contemporanea
COSTO: € 9,99 ebook; 17,90 cartaceo 

Alix è una donna e una madre di successo. Tutto, intorno a lei, è perfetto. Nel suo blog dispensa consigli su come realizzarsi ed essere felici, ma soprattutto esorta le persone a confidare nell’importanza delle buone azioni. Nell’importanza di aiutare chi è meno fortunato. Lei, che è una privilegiata, non crede nei privilegi e nei preconcetti. Per questo, affida la figlia a Emira, anche se per la sua cerchia di conoscenti il colore della pelle della giovane potrebbe rappresentare un problema. Ma un giorno, al supermercato, Emira viene accusata di aver rapito la bambina: non può certo essere la baby-sitter di una famiglia così per bene. Nessuno le crede, tutti si limitano a giudicarla in base all’apparenza. In risposta a quest’ingiustizia, Alix decide di accrescere il proprio impegno: tesse le lodi di Emira ogni volta che ne ha l’occasione, le offre un contratto a lungo termine e si scaglia contro tutti coloro che l’hanno ritenuta colpevole senza appello. Inizia una lotta contro i pregiudizi. Una lotta un po’ troppo appariscente. Forse Alix ha qualcosa da nascondere. Forse teme che il velo di ipocrisia di cui per anni si è fatta schermo scivoli via e metta a nudo la verità. Perché le buone azioni non sempre sono spontanee. A volte dissimulano segreti e false intenzioni. A volte dietro il bene può celarsi il male.
Un caso editoriale per mesi in vetta alle classifiche in Inghilterra e in America, venduto in tutto il mondo e nominato al Man Booker Prize. Un esordio che scardina le leggi della letteratura e della società e che ha fatto parlare di sé su quotidiani e riviste di ogni paese. Non si è più gli stessi dopo averlo letto. Una storia senza tempo. Un romanzo potente e schietto. Un romanzo necessario.
Nell'era dei movimenti Black Lives Matter, Garzanti porta in Italia un libro che è diventato un caso editoriale in Inghilterra e in America: il romanzo d'esordio di Kiley Reid, L'inganno delle buone azioni.
Questa è una storia che parla di razzismo e discriminazione, ma più che una lunga e accorata invettiva ci ho visto una sottile critica all'estremismo in cui finiscono per sfociare tutti i grandi movimenti e le ideologie.
La storia è una di quelle che siamo abituati a leggere sui giornali, una di quelle destinate a fare scalpore, indignare e animare le coscienze. La giovane Emira, babysitter della famiglia Chamberlain, viene in soccorso a questi in seguito ad un incidente avvenuto in casa loro a tarda sera. La signora Chamberlain chiama Emira e le chiede di portare fuori la sua bambina per non farla assistere al trambusto scatenatosi. La ragazza accetta, nonostante l'ora, e porta la bambina in un super market a un paio di isolati dall'abitazione.
Malauguratamente, a qualcuno, la presenza in quel luogo di una bambina bianca di quasi tre anni insieme ad una ragazza di colore, desta qualche sospetto tanto da allertare la guardia di sicurezza.
Emira viene subito sospettata di rapimento e sottoposta a un surreale terzo grado, accusa dalla quale viene subito sollevata grazie all'intervento di Mr. Chamberlain che arriva a spiegare tutto.
Della situazione assurda Emira non vuole più fare menzione, nonostante un ragazzo presente abbia filmato il tutto. Ma dopo l'episodio le cose iniziano a prendere una strana piega perchè Alix, inizialmente terrorizzata all'idea di perdere Emira come babysitter o di finire nell'occhio del ciclone per quello che è successo, diventa molto solerte nei suoi confronti, le offre una paga migliore e decide che l'avvenimento non debba rimanere impunito e debba giungere all'attenzione di tutti.
E così cominciamo ad addentrarci in una storia in cui nulla è come sembra e spesso le apparenze portano a conclusioni errate.
Alix è una donna di successo a cui non manca nulla. Diventata famosa per le sue abilità sul web, è riuscita a creare un vero e proprio brand. Ammirata per le sue idee femministe e progressiste, Alix si impegna nel portare avanti messaggi positivi che aiutino le donne a costruire la propria strada senza lasciarsi fermare da nulla. Come tutte le cose che brillano troppo, tanta luce serve anche ad offuscare qualche lato oscuro.
Alix, infatti, prende la gravidanza come un piccolo intoppo alla progressione della sua carriere e quando il marito le chiede di lasciare New York per trasferirsi a Philadephia sente di perdere un pezzo importante della propria vita.
Ma Alix è brava a nascondere i propri pensieri dietro un sorriso patinato e a volgere le situazioni a proprio favore.
Philadephia diventa la sua nuova base operativa, la logorroica figlia Briar affidata ad una babysitter che della sua carriera social non sa nulla e la vita sembra assestarsi su nuovi ritmi. Fino a quando una gaffe del marito mina la rispettabilità della famiglia e l'incidente di Emira si presenta come possibilità di ridare nuovo respiro alla sua carriera.
Contrapposta ad Alix c'è Emira, una ragazza di colore che a venticinque anni non sa cosa fare della sua vita nonostante abbia un'ottima istruzione universitaria e capacità da vendere. La verità è che Emira sembra trovarsi bene nel limbo di inattività in cui si trova, senza sogni o interessi particolari che la spingono a cercare il successo per se stessa.
L'incontro con Alix cambierà inevitabilmente la sua vita, così come quello con Kelley Copeland.
Due donne molto diverse tra loro, non solo per colore della pelle ed estrazione sociale, ma anche per il modo di affrontare la vita finiranno per usarsi a vicenda.
Ci sono tante cose nascoste che emergeranno nel corso della storia a dimostrazione del fatto che la strada per il Paradiso spesso è lastricata di buone intenzioni.
Mai come adesso ci si può rendere conto di quando il razzismo sia una piaga profondamente radicata nelle persone e soprattutto in una nutrita fetta della popolazione americana, allo stesso tempo però, il razzismo serve ad ammantarsi di un finto perbenismo, perchè schierarsi a favore della lotta contro le disuguaglianze ci fa brillare di luce riflessa e fa sentire migliori.
Interessante è anche l'aspetto che coinvolge il marito di Alix e che funge da inconsapevole catalizzatore di eventi. Le parole, è vero, hanno un peso, ma attenzione a non darne troppo. Mi sembra che davvero non si possa più dire nulla, che qualsiasi cosa possa essere usata contro di noi, diventare una pretestuosa accusa di razzismo o sessismo.
L'inganno delle buone azioni è una storia pungente, piena di acume che getta luce su un certo white savior che serve ad ergersi a paladini dei diritti e della giustizia, solo per sentirsi meglio con la propria coscienza.
Una storia piene di mille sfaccettature, in cui i personaggi sono tridimensionali e molto ancorati alla realtà. Da leggere sicuramente.



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