giovedì 20 gennaio 2022

DUE CHIACCHIERE CON DANIELA KRIEN. Intervista.

TITOLO: I confini incerti del fuoco
AUTORE: Daniela Krien
EDITORE: Corbaccio
PAGINE: 228
PUBBLICAZIONE: 13 gennaio 2022
GENERE: Narrativa 
PREZZO: €  9,99 ebook; 16,90 cartaceo

Il nuovo romanzo della stella nascente della narrativa tedesca
«L’importanza di riuscire a parlarsi: una storia privata di valore universale.» Frankfurter Allgemeine Zeitung

Rahel e Peter hanno due figli ormai adulti che vivono fuori casa, trent’anni di convivenza alle spalle e tre settimane di vacanza davanti a loro. Avevano prenotato una baita in montagna, da settimane pregustavano e preparavano il loro soggiorno, ma un incendio l’ha resa inagibile a ridosso della partenza. Per un caso fortuito, un’anziana coppia di amici a cui sono molto affezionati deve allontanarsi dalla propria casa nella splendida campagna piena di laghi e massi erratici dell’Uckermark e chiedono a Rahel se lei e il marito possono trasferirsi lì per alcune settimane ad occuparsene. Rahel accetta per conto di entrambi: è una soluzione ragionevole, ma sa che Peter resterà deluso. D’altronde è da tempo che Peter sembra non condividere più niente con la moglie, il letto in primo luogo, da quando non si è sentito sostenuto da lei in uno scandalo scoppiato all’università di Dresda dove insegna Germanistica, e che l’ha profondamente amareggiato. E Rahel dal canto suo patisce questa distanza ma, benché come psicologa ascolti infinite storie di coppie in crisi, non sa come affrontare il marito. Giorno dopo giorno, fra le incombenze quotidiane e le nuotate nel lago, Rahel e Peter scoprono quante cose hanno dato per scontate nel loro rapporto, e quante cose sembrano dividerli ora nel modo di ragionare, di parlare, di vivere le emozioni. La visita dei figli, con le loro rivendicazioni, le critiche, le loro scelte incomprensibili potrebbe rompere del tutto un equilibrio compromesso… oppure recuperarlo: quando Selma e Simon se ne vanno, Rahel e Peter riscoprono il piacere della vita insieme, che è più forte di qualsiasi contraddizione, ed è una forma di amore che rende sempre possibile ravvivare anche il fuoco della passione.
Con una prosa limpida e intensa, in questo suo secondo romanzo subito balzato ai vertici delle classifiche dello Spiegel, Daniela Krien mette il lettore di fronte alle verità della vita di coppia, alla ricerca della bellezza che c’è sempre e che a volte bisogna imparare a vedere di nuovo.

Ieri pomeriggio, grazie a Corbaccio, ho avuto il piacere di fare due chiacchere con Daniela Krien, autrice tedesca de I confini incerti del fuoco la cui recensione trovate qui.
In linea con la sua scrittura vera e incisiva, Daniela Krien è stata disponibilissima e mi ha trasmesso tanta serenità, quando l'emozione tentava di travolgermi. Insieme abbiamo ripercorso alcuni dei temi del libro che più mi hanno colpito e ne è venuta fuori una piacevole e ricca conversazione.
Di seguito trovate la trascrizione dell'intervista.



1- Qual è stata, se c’è stata, la principale differenza nello scrivere L’amore in caso di emergenza e I confini incerti del fuoco?

- Diciamo che nel caso di questo ultimo romanzo, I confini incerti del fuoco, l'ho iniziato e finito quasi in una volta sola, come se fosse stato un unico flusso di scrittura con pochissime e brevissime pause. L'altro romanzo, invece, parlando di cinque donne con biografie totalmente diverse, tra una storia e l'altra c'è sempre stata una lunga pausa. Non è stato facile scriverlo con così tante interruzioni, e anche parecchio lunghe. Ci sono stati interi i mesi in cui non sapevo come andare avanti, quindi, direi che con L'amore in caso di emergenza ho avuto decisamente più difficoltà.

2- A proposito della protagonista dei Confini Incerti del fuoco, Rahel in una frase afferma che probabilmente è la diversità a rendere solida una coppia. Sono state queste sostanziali differenze che caratterizzano i protagonisti a dare vita a un matrimonio lungo come il loro?

Non è necessario. Secondo quanto mi è capitato di osservare esistono anche delle coppie unite da molti punti in comune e non dalla diversità. Direi che la diversità non è necessariamente la chiave per il successo della coppia, per una felicità duratura. Certamente, all'inizio la diversità ha una grande forza di attrazione e due persone possono essere attratte da queste diversità, cosa che crea una grande tensione. nella coppia. Ma se poi parliamo di un rapporto duraturo forse ci sono degli elementi di base che, se condivisi, sono ben più importanti. Ad esempio, determinati valori condivisi nella coppia, evitano tutta una serie di litigi e di alterchi che altrimenti ci sarebbero. In genere, ci sono già molti motivi di discussione, ma se la base su cui è costruita una coppia è solida e vi è condivisione, è un problema in meno.


3- Sempre sui rapporti di coppia, questi, nel corso del tempo cambiano si trasformano, soprattutto quelli che durano da parecchio tempo come nel caso dei protagonisti. A che punto sono Rahel e Peter? Io ho una mia personale visione del punto in cui è arrivato il loro matrimonio, e non è molto positiva.

- Io credo che alla fine Rahel e Peter ce la faranno, con fatica, con tanto dispendio di energie. Durante questa vacanza loro riescono a riavvicinarsi e a parlare, almeno un po'. Certo, c'è ancora da lavorarci però sono pronti per riavvicinarsi ulteriormente e ritrovarsi. Io almeno spero che ciò avvenga. Mi è stata rivolta una domanda simile in mattinata e aggiungo che, per come la vedo, io i miei due personaggi ce la faranno e loro matrimonio terrà.

4- La domanda che segue è un po' collegata alla risposta dell'autrice al precedente quesito.
In ultima analisi, la coppia accetterà il cambiamento avvenuto nel loro rapporto perché se vanno avanti significa che hanno accettato che il loro matrimonio è sostanzialmente cambiato nel corso degli anni. Accettare il cambiamento significa allora accontentarsi, mettere un freno ai sogni, soprattutto per Rahel?

- Sì, le cose stanno così ma soltanto fino a un certo punto. Rahel, l'abbiamo visto, non è una persona che si lascia frenare all'infinito, però è vero che accetta il fatto che in questo momento le cose non sono come lei le vorrebbe. Accetta di trovarsi in una fase in cui lei è il marito non sono più vicini, ed è lei che fa di tutto per recuperare il loro rapporto interamente, inclusa la sfera sessuale. Il romanzo tuttavia termina non su una nota in cui Rahel si arrende ma, al contrario, è la nota di inizio di qualcosa di nuovo. Noi sappiamo infatti, l'abbiamo visto durante tutto il racconto, che lei non è una persona nata per arrendersi.

5- Il tema del politically correct e dei tempi che cambiano, emerge nella parte relativa alla campagna di shit storm mediatico che Peter affronta a causa di un incidente avvenuto nell'Università in cui lavora. Come persona che usa le parole, pensa che i nostri siano tempi in cui le parole si stiano trasformando in autocensura?

- Temo proprio di sì, che sia così. Esistono tantissimi argomenti oggi di cui non si può più praticamente parlare perché è diventato quasi impossibile farlo. Un esempio sono i generi sessuali, il razzismo, il colonialismo. Ci sono tantissimi intellettuali in Germania che tentano di evitare alcuni argomenti, che non prendono parte a queste discussioni per tentare di evitare che parta questo cosiddetto shit storm, ed è una cosa che accade immediatamente alla velocità della luce. Basta pochissimo per ritrovarsi nella stessa situazione di Peter. Ovviamente è giusto che noi tutti impariamo a usare la nostra lingua in modo da non ferire e non offendere gli altri, ma bisogna fare attenzione perché se questo ci porta non poter più parlare di determinati argomenti significa che abbiamo superato un certo limite ed è una cosa che oggi giorno accade di frequente, e questo impedisce lo svolgimento di un di una libera discussione. Inoltre, siccome tutto ciò viene fatto a vantaggio delle minoranze, in realtà questo non aiuta le minoranze.

- 6 Siamo parte delle nostre origini. Rahel ha lottato tutta la vita per essere diversa da sua madre Ester, eppure sua figlia Selma le chiede se entrambe non siano come la nonna. Non crede che alla fine si assomiglino negli sbagli e in quella lotta per allontanarsi dalla propria radice?

- Direi di sì che non si può mai sfuggire alle proprie origini, alle proprie radici. Però esistono dei modelli familiari, dei modelli comportamentali che noi possiamo riconoscere e anche mitigare. Determinati problemi possono, nel corso delle generazioni, essere via via sempre più ridotti per arrivare più vicini alla loro soluzione. I problemi e i traumi della generazione della guerra, per esempio, sono stati trasmessi alle generazioni successive fino ad oggi; però oggi questi problemi sono più deboli nelle generazioni attuali. Più tenti di risolvere questi problemi più via via ce la fai. In ogni caso è necessario è indispensabile parlarne sempre, è necessario porre sul tavolo il problema e discuterne.

7- Come Rahel, anche io sono una psicologa e in lei mi sono rivista molto: in quella sua stanchezza che la esaspera non cancella l'amore per la sua professione, nel guardare la sua realtà con gli occhi della terapista, individuandone i problemi, ma non riuscendo a trovare soluzioni. Cosa pensa di noi terapeuti, siamo bravi solo con gli altri? Io a volte lo penso.

È difficile generalizzare troppo però, forse esistono dei casi di psicanalisti, di psicoterapeuti che riescono a cavarsela egregiamente anche con le persone a loro vicine o con i loro familiari Certo è che, in generale, uno psicanalista ha più difficoltà a gestire situazioni che gli sono molto vicine, mentre quando c'è un po' di lontananza si riesce ad essere più obiettivi. É molto più semplice quando c'è un po' di lontananza e meno coinvolgimento emotivo, ed è proprio quello che poi accade anche ai personaggi di questo romanzo. É più facile per Selma trovare aiuto psicologico al di fuori della famiglia che non presso sua madre.


Daniela Krien è nata a Neu-Kaliß nel 1975 e ha studiato scienze sociali e della comunicazione a Lipsia, dove vive con le due figlie. Nel 2011 ha esordito con il romanzo Irgendwann werden wir uns alles erzählen. Il suo secondo romanzo, L’amore in caso di emergenza, è in corso di pubblicazione in ventiquattro lingue, in Germania ha venduto più di 180.000 copie ed è rimasto per mesi ai primi posti della classifica dello Spiegel. I confini incerti del fuoco, appena uscito ha subito conquistato i primi posti delle classifiche in Germania.


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