martedì 28 febbraio 2023

CI VEDIAMO PER UN CAFFÈ, TOSHIKAZU KAWAGUCHI. Review.



TITOLO: Ci vediamo per un caffè
AUTORE: Toshikazu Kawaguchi
EDITORE: Garzanti
PAGINE: 160
PUBBLICAZIONE: 28 febbraio 2023
GENERE: Narrativa contemporanea
PREZZO: € 9,99 ebook- 16,00 cartaceo

Tra le montagne del Giappone si nasconde un luogo leggendario. Sono tanti coloro che lo cercano, perché si racconta che chi è abbastanza determinato possa riuscire a trovarvi le risposte di cui ha bisogno. Per raggiungerlo basta seguire l'aroma intenso del caffè, varcare la soglia, sedersi e ordinare una tazza fumante. Ma solo chi non lascerà raffreddare la bevanda potrà rivivere l'istante del suo passato in cui ha preso una scelta alla quale continua a ripensare, in cui è rimasto in silenzio quando avrebbe voluto dire la verità, in cui ha dato la risposta sbagliata. Sono pochissimi i fortunati che hanno saputo cogliere l'occasione. Tra di loro ci sono il professor Kadokura, che ha trascurato la famiglia per il lavoro; i coniugi Sunao e Mutsuo, addolorati per la scomparsa dell'amatissimo cane; Hikari, pentita di non aver accettato la proposta di matrimonio del fidanzato Yoji; e infine Michiko, che è tornata nel locale in cui aveva incontrato il padre. Ognuno ha una storia diversa, ma tutti hanno lo stesso sguardo rivolto all'indietro, verso il momento in cui avrebbero potuto agire diversamente. Solo chi ha il coraggio di rievocare quell'istante avrà la possibilità di vederlo sotto un'altra luce e vivere con serenità il presente. I libri di Toshikazu Kawaguchi sono un appuntamento irrinunciabile per il pubblico italiano. Dopo "Finché il caffè è caldo" Kawaguchi ci ha donato speranza e spensieratezza, diventando uno degli scrittori più apprezzati dai lettori e dalla stampa. Ora ci regala un nuovo episodio della caffetteria in cui ognuno di noi vorrebbe entrare, ritrovando alcuni personaggi del primo romanzo. Perché c'è sempre un modo per rimediare al primo errore, ma anche al secondo e al terzo. Possiamo sempre riscrivere la nostra vita.

Nonostante la fama non mi era ancora capitato di leggere nessun libro della serie Finchè il caffè è caldo, così quando la mia amica Sara di Bookspedia mi ha proposto questa lettura ho pensato che probabilmente era il momenti di conoscere Toshikazu Kawaguchi.
Alcuni lo ritengono un autore sopravvalutato, altri un vero caso editoriale. Cosa ne penso io? Inutile negare che la scrittura di Toshikazu Kawaguchi è intimistica e se si è nel giusto stato d'animo, nella disposizione di fare fluire le emozioni, questa lettura saprà lasciare un segno.
Ci vediamo per un caffè si inserisce all'interno del ciclo ambientato nella magica caffetteria immersa tra le montagne giapponesi, all'interno della quale gli avventori possono viaggiare nel tempo e rivivere eventi del proprio passato.
Ci sono però delle regole da rispettare affinchè l'esperienza si compia:
1. Le uniche persone che si possono incontrare nel passato sono quelle entrate nella caffetteria.
2. Qualunque cosa si faccia quando si è nel passato, non si può cambiare il presente.
3. Un cliente è seduto sulla sedia che riporta nel passato; questo significa che bisogna aspettare finché non si alza.
5. Quando si arriva a destinazione, non bisogna alzarsi dalla sedia.
6. Il viaggio comincia quando il caffè viene versato nella tazza e dura finché il caffè è caldo.
Ci vediamo per un caffè racconta quattro storie diverse il cui comun denominatore è il rimpianto.
C'è un marito che ha ancora qualcosa di importante da dire alla moglie che però si trova in coma vegetativo, una donna che non riesce a dire addio al suo amato cane, una donna pentita di non aver accettato una proposta di matrimonio, e una figlia che ha cercato di fuggire da un padre opprimente.
Tutte le storie sono strazianti e piene di significato e in ognuna il rimpianto per il passato ha un ruolo significativo e ci è utile per capire qualcosa sul presente o sul futuro.
La lettura è una questione di prospettive e se a primo impatto ci sembra che Toshikazu Kawaguchi ci lanci un messaggio sul fatto che il passato non si può cambiare, per quanto tante volte lo vorremmo, ci sono altri punti di vista (ameno io ci ho visto altro).
Non sempre fa bene tornare nel passato, io personalmente lo ritengo un esercizio poco costruttivo che serve solamente ad alimentare il rimorso o la pena per come sono andate certe cose. Se i passato non può essere modificato, abbiamo invece il potere di agire sul presente e di determinare il futuro.
E' vero che diamo per scontate tante cose e ce ne accorgiamo solo nei momenti difficili o quando perdiamo qualcuno, mentre questa attenzione dovrebbe essere costante.
Guardandomi indietro penso che rifarei altre mille volte gli stessi sbagli perchè sono parte di me e della mia personalità. Potrei rinascere mille volte e altre mille volte errare.
Vi invito a leggere Ci vediamo per un caffè se avete voglia di fare una lettura emozionante e significativa.




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