lunedì 23 novembre 2020

LA VITA INVISIBILE DI ADDIE LARUE, V.E. SCHWAB. Review party.


TITOLO: La vita invisibile di Addie LaRue
AUTORE: V. E. Schwab
EDITORE: Mondadori Oscar Vault
PAGINE: 492
PUBBLICAZIONE: 24 novembre 2020 
GENERE: Fantasy
PREZZO: €  10,99 ebook; 24,00 cartaceo
"Non pregare mai gli dèi che sono in ascolto dopo il tramonto.". E se potessi vivere per sempre, ma della tua vita non rimanesse traccia perché nessuna delle persone che incontri può ricordarsi di te? Nel 1714, Adeline LaRue incontra uno sconosciuto e commette un terribile errore: sceglie l'immortalità senza rendersi conto che si sta condannando alla solitudine eterna. Tre secoli di storia, di storie, di amore, di arte, di guerra, di dolore, della solennità dei grandi momenti e della magia di quelli piccoli. Tre secoli per scegliere, anno dopo anno, di tenersi stretta la propria anima. Fino a quando, in una piccola libreria, Addie trova qualcuno che ricorda il suo nome. Nella tradizione di "Vita dopo vita" e "La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo", "La vita invisibile di Addie LaRue" si candida a divenire una pietra miliare nel genere del "romanzo faustiano".
Sono fermamente convinta che per ogni lettore esista un posto speciale, un cantuccio nella memoria, quella legata alle emozioni, in cui alcune storie indimenticabili si rintanano e lì rimangono per tutta la vita, pronte ad essere rispolverate ogni volta che il pensiero va verso un libro letto che ha lasciato un segno. E' il caso della Vita invisibile di Addie LaRue, l'ultimo meraviglioso arrivo targato OscarVault, scritto dalle sapienti manine di Victoria Schwab. 
L'autrice non ha certo bisogno di presentazioni e nel panorama fantasy il suo nome è una garanzia, ma se siete convinti di leggere il solito fantasy, vi sbagliate. Addie vi travolgerà, portandovi a vivere insieme a lei innumerevoli vite, attraverso tante epoche. Tutto questo perchè Adeline LaRue è nata nel 1700 e nel 2014 è ancora in vita. Una maledizione pende sulla sua testa e dopo aver invocato e desiderato ardentemente qualcosa, viene accontentata, ma a caro prezzo.

“Non pregare mai gli dèi che sono in ascolto dopo il tramonto.”

É l'Oscuro che ascolta le sue preghiere, colui che non si accontenta di semplici ninnoli come moneta di scambio. Il suo prezzo per ogni desiderio è l'anima di chi lo invoca. E così è all'anima di Addie che punta la crudele divinità, quella presenza evanescente alla quale lei stessa ha dato un volto e delle sembianze umane. 
Dopo il bacio dell'Oscuro, Addie si accorge che nessuno la riconosce più. Le persone amate hanno perso il suo ricordo e anche chi la incontra per la prima volta perde ogni traccia di lei nel tempo di una porta che si chiude e viene riaperta. 
Addie LaRue è finalmente libera di vivere la sua vita, di fare mille esperienze sempre nuove, conoscere una vastità smisurata di luoghi, libera di non sposarsi e mettere radici, ma la maledizione la condannerà a una vita di solitudine, finchè qualcuno non pronuncerà le parole che da trecento anni sogna di sentire:
«Io mi ricordo.» 
Tre parole, un numero sufficiente per spedire il mondo gambe all’aria. 
“Io mi ricordo.” 
Addie indietreggia come se l’avessero spintonata e per poco non cade. 
Cerca di ridarsi un tono. «No, non è vero» ribatte secca. 
Non vi racconterò come si evolveranno le vicende di Addie, perchè vale la pena assaporare ogni singola pagina di questo meraviglioso libro. 
Addie è un personaggio fantastico, un'eroina moderna che per le sue idee progressiste sacrifica tutta se stessa. Destinata a sposare una persona che non ama, ad avvizzire come un ramo secco, usata e sfruttata fino a quando di lei non resterà più nulla, rifiuta un futuro di questo tipo. 
L'idea di passare una vita banale le è insopportabile e per questo decide di usare le conoscenze che l'amica Estele le ha insegnato, circa l'invocazione degli dèi. 
Solo che queste sono creature capricciose, soprattutto quelle che rispondono dopo il calar del sole o col favore delle tenebre, sanno essere molto pericolose. 
La condanna della ragazza per la libertà guadagnata è tra le più terribili: quella di essere dimenticata, non può scrivere, non può pronunciare il suo nome, non può lasciare nessun segno. Negli anni ha conosciuto molte epoche con le relative scoperte e invenzioni, e nel tempo si è nutrita di tutto il sapere che ha potuto assorbire. Addie vive di espedienti, intrufolandosi in appartamenti che non sono i suoi, rubando i vestiti che indossa, intrufolandosi all'interno dei cinema; tanto da un momento all'altro nessuno si ricorderà di averla appena vista.
Addie è un animo buono, nobile, amante dell'arte, della lettura assetata di cultura e conoscenza. Il mondo adesso è alla sua portata ma la solitudine è la sua unica compagna e questo l'ha inevitabilmente indurita. 
Mi ha straziato il cuore vedere come Addie si senta persa, stanca, sola, in balia di un futuro che le sembra già scritto ad anelare l'idea che qualcuno, una volta, mostri nel viso i segni del ricordo. 
Il suo rapporto con l'Oscuro è complicato, un legame a doppia mandata che mi ha attirato parecchio.
La storia con Henry, colui che finalmente la vede, è toccante e piena di significato e rappresenta la chiave di volta nella storia tormentata di Addie. Un personaggio, quello di Henry che ha tanto da dire ma viene inevitabilmente oscurato dalla figura di Adeline.
La vita invisibile di Addie LaRue si muove su un doppio binario temporale. Conosciamo Addie nel nostro presente, come si è adattata, il suo vuoto, i suoi dubbi e soprattutto la sua solitudine. Allo stesso modo l'autrice ci fa fare un viaggio a ritroso, mostrandoci come tutto è accaduto e come si è mossa all'interno delle varie epoche, le difficoltà affrontate.
L'immortalità si dimostra non un dono, ma una vera e propria maledizione. Un monito a fare attenzione a quello che desideriamo perchè potrebbe avverarsi ma non corrispondere ai nostri desideri.
Lo stile della Schwab è intenso e mi ha presa sin dalle prime parole. La scelta di utilizzare capitoli brevi ha reso più scorrevole una lettura molto carica a livello emotivo. 
Il tema della memoria, del ricordo è molto forte. Cosa è la nostra vita, cosa sono le nostre azioni se non la voglia di lasciare una traccia del nostro passaggio su questa terra? Alla fine, cosa resta di un essere umano se non il ricordo? 
Essere dimenticata, riflette, è un po’ come impazzire. Cominci a chiederti che cos’è reale, se tu sei reale. In fin dei conti, come può esserlo qualcosa impossibile da ricordare? La fa pensare a quel koan zen, quello sull’albero caduto nella foresta.
Se nessuno l’ha sentito, è successo davvero?
Se una persona è incapace di lasciare un segno, esiste veramente?
Ecco che Addie, nel suo inferno personale e nella sua sete di sapere, apprezza l'arte a un livello diverso, poichè ne riconosce non solo l'alto valore formativo, ma la sua capacità di rendere immortali nel tempo. 
La sua immortalità invece è frustrante, solitaria, asfissiante, perchè non lascia traccia, non tiene il ricordo, ma si perde nell'oblio di un nome impronunciabile.

Con il tempo, Adeline scoprirà di avere un talento per le bugie e che le parole scorrono come il vino: facili da dispensare e altrettanto facili da mandare giù. Ma la verità le si fermerà sempre sulla punta della lingua. 
 La sua storia, taciuta a tutti tranne che a se stessa.

Fantasy, time travel e historical fiction, Victoria Schwab crea una storia difficile da dimenticare a dispetto della maledizione che affligge la sua protagonista. Addie entra nel cuore, nelle membra, si imprime prepotentemente nella memoria e questa è la sua più grande rivincita nei confronti dell'Oscuro. Vorrei entrare nelle pagine del libro, guardare Addie negli occhi e dirle anche io :"Mi ricordo di te, Addie. Mi ricorderò di te per sempre."



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