martedì 18 luglio 2023

DOVEVA ESSERE IL NOSTRO MOMENTO, ELEONORA C. CARUSO. Blogtour (tappa recensione).

 



TITOLO: Doveva essere il nostro momento
AUTORE: Eleonora C. Caruso
EDITORE: Mondadori
PAGINE: 396
PUBBLICAZIONE: 25 giugno 2023
GENERE: Fiction
PREZZO: €  10,99 ebook,  20,00 cartaceo

Una ragazza è seduta su una ruota di scorta bucata, in mezzo al nulla della campagna novarese. I suoi capelli, un tempo rosa zucchero filato, ora sono un garbuglio di colori improbabili. Pochi riconoscerebbero in lei Cloro, celebrità di internet con milioni di follower in tutto il mondo. Insieme a lei, a tentare di riparare un'auto che ha macinato migliaia di chilometri, c'è Leo, trentaquattrenne disilluso, che dalla vita non ha avuto nulla di ciò che si aspettava – e dire che non si aspettava molto. Soltanto uno come lui, senza niente da perdere, avrebbe accettato di partire da Milano alla volta dell'entroterra catanese per recuperare un amico finito in una presunta setta in cui si vive come negli anni Novanta. La setta esiste davvero, all'interno di una masseria abbandonata, ed è guidata da Zan, un uomo ambiguo e magnetico convinto di aver compreso la Verità dopo un lavoro da incubo come moderatore di una piattaforma. Leo rimane alla masseria per tre mesi, ma si accorge di Cloro solo quando lei gli chiede un passaggio per Milano. Inizia così il loro viaggio in auto dalla Sicilia alla Lombardia, sedici ore previste che si dilatano in cinque giorni, attraverso varie tappe in città e paesini dalle atmosfere sempre più surreali, perché l'Italia sta per entrare in lockdown. Leo e Cloro, che non potrebbero essere più diversi, durante il viaggio ricostruiscono le loro vite e le ragioni che li hanno portati alla masseria, discutono, si fraintendono, si allontanano e si avvicinano di nuovo, più simili di quanto entrambi siano disposti ad accettare. Con "Doveva essere il nostro momento", Eleonora C. Caruso continua un percorso ideale iniziato con "Le ferite originali" e proseguito con "Tutto chiuso tranne il cielo" per consegnarci il suo romanzo più stratificato e compiuto. Attraverso i suoi personaggi mette in scena le paure, i desideri e i fallimenti di due generazioni, sempre sul punto di afferrare il senso – che continuamente sfugge – della propria esistenza nel mondo, a cui aggrapparsi quando ogni cosa sembra scivolare verso la rovina.

Quando ho cominciato a leggere Doveva essere il nostro momento non sapevo bene cosa aspettarmi, l'unica cosa di cui ero a conoscenza era la fama di Eleonora C. Caruso. Così mi sono lasciata trasportare dalla cover magnetica, da quella ragazza coi capelli rossi che in qualche modo rimanda alla protagonista Cloro, star del web in declino, personaggio bizzarro e magnetico. Poi lo sappiamo, al giorno d'oggi, ad essere obsoleti nel mondo dei social bastano giusto un paio di settimane.
Ed è sulla dicotomia virtuale/reale, attuale più che mai, che gioca Eleonora C. Caruso con questa storia che mi ha toccata profondamente come appartenente a quella categoria di nostalgici degli anni novanta/duemila oggi definiti boomer.
Leo ha trentaquattro anni, disoccupato e disilluso. Appartenente a quella generazione piena di promesse e opportunità che ha visto accartocciarsi ogni sogno di gloria. Eppure Leo non pretendeva poi tanto, solo dare un senso alla sua esistenza. Ora si ritrova in viaggio verso la Sicilia per scoprire che fine ha fatto il suo amico Simone, partito per fare un articolo su una setta e sparito senza dare sue notizie.
Leo trova Simone in un baglio del catanese e la setta esiste veramente, guidata dal losco personaggio di Zan. All'interno di quella comunità il tempo sembra essersi fermato agli anni 90' e tutto quello accaduto oltre il 2001 era considerato Mondo in Rovina. Non è consentito introdurre al suo interno dispostivi elettronici, telefoni, non c'è internet e vi si trovano cose floppy disk, si guardano vecchie puntate di Che fine ha fatto Carmen Sandiego? e la moneta di scambio sono i famigerati ciucci!
Ora, probabilmente alcuni non coglieranno i particolari di alcuni riferimenti, ma i ciucci erano un must degli anni 90' così come altre chicche attraverso i quali l'autrice mi ha fatto letteralmente fare un tuffo nel passato.
Nella setta Leo passerà tre mesi e incontrerà Cloro solo il giorno prima di partire. La ragazza gli chiede un passaggio per Milano da dove poi prenderà un treno per la Svizzera. Inizia così un viaggio improbabile, l'unione di due persone altrettanto improbabili mentre l'Italia si avvia verso il primo lockdown.
Attraverso lo strumento del viaggio, Eleonora C. Caruso da voce ad una storia che parla di generazioni, nostalgia, di fallimenti, sogni infranti e di quella costante sensazione che pervade quelli che Zan definisce Ritornati, di non avere radici, veri ideali a cui ancorarsi, spossati dalla consapevolezza di non riuscire a stare al passo coi tempi.
L'autrice fa un ritratto impietoso della mia generazione e ammetto che in me si sono alternati due sentimenti, nostalgia e amarezza.
Una scrittura diretta, vera, reale, intelligente, ricca di riflessioni importanti. I personaggi sono bizzarri, tridimensionali, così caricaturali da risultare tremendamente vivi. 
«La noia è come il blues, ti fa pensare a Dio».
Ma vi assicuro che con Eleonora C. Caruso non ci si annoia affatto e chi non ha cantato gli Articolo 31 mentre leggeva, mente!




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