lunedì 11 settembre 2023

GLI DEI DI GIADA E OMBRA, SILVIA MORENO-GARCIA. Review.




TITOLO:  Gli dei di giada e ombra
AUTORE: Silvia Moreno-Garcia
EDITORE: Mondadori Oscar Vault
PAGINE: 348
PUBBLICAZIONE: 12 settembre 2023
GENERE: Fantasy
PREZZO: €  20,00 cartaceo;  9,99 ebook

L'età del jazz è all'apice del suo splendore, ma la diciottenne Casiopea Tun non ha tempo da dedicare allo swing; è troppo impegnata a spazzare i pavimenti nella dimora del ricchissimo nonno nel Sud del Messico. Desidera da sempre una vita diversa, lontana da quel polveroso villaggio: una vita che sia davvero solo sua. Un sogno, però, che pare irrealizzabile fino al giorno in cui, aprendo per caso un baule di legno custodito nella camera del nonno, libera inavvertitamente lo spirito del Signore delle Ombre – il dio maya della morte –, che le chiede di aiutarlo a riconquistare il trono usurpato dal fratello. Se Casiopea fallirà nell'impresa, andrà incontro alla morte. Se invece riuscirà, il suo sogno potrà finalmente avverarsi. Assieme a questo dio incredibilmente bello, e armata unicamente della propria intelligenza, la ragazza intraprende una fantasmagorica avventura che la condurrà nelle foreste dello Yucatán, nella sfavillante Città del Messico e, più oltre ancora, fin negli abissi dell'Oltretomba maya.

In arrivo domani per Mondadori, collana Oscar Fantastica, il nuovo fantasy di Silvia Moreno-Garcia, Gli dei di giada e ombra. Definire questa storia semplicemente un fantasy mi sembra riduttivo, un tentativo di imbrigliare una trama fatta di una serie di fascinazioni che sconfinano nella fiction storica e nella mitologia maya.
Casiopea Tun è una giovane ragazza che vive nel piccolo villaggio di Uukumil alle dipendenze del terribile nonno Cirilo. Dopo aver perso il padre, la madre che aveva fatto un matrimonio ribellandosi al volere della famiglia, è costretta a chiedere aiuto al padre che le riprende in casa ma come se fossero delle vere e proprie serve. Casiopea cerca di tenere un profilo basso nonostante i continui soprusi dell'esigente nonno e le angherie del cugino Martín. Il suo cuore però è pieno di sogni che sono chiusi come i ritagli di giornale che tiene nascosti dentro un barattolo; sogni che raccontano della sua voglia di andare via da quel paesino con il piccolo lascito che il nonno promette le spetterà una volta morto.
Casiopea è intelligente, arguta, forte e desidera ardentemente una vita diversa, desideri a cui non riesce a dare voce per paura che questi si dissolvano in un niente. Nel suo cuore c'è la voglia di innamorarsi, ci sono i vestiti scintillanti, il charleston e le spiagge assolate di posti diversi rispetto allo Yucatán.
Casiopea però è anche curiosa e, vinta da un certo risentimento nei confronti del nonno, decide di aprire il baule che l'uomo tiene ai piedi del letto, al quale non lascia avvicinare nessuno.
Delusione prima e meraviglia poi. All'interno non vi è un tesoro, non vi sono monete d'oro, ma un mucchio d'ossa bianchissime e levigate che addirittura la pungono. Quelle ossa però iniziano a danzarle attorno per poi ricomporsi in una figura umana, nell'essere più bello e perfetto che abbia mai visto.
Davanti a Casipea c'è il Signore di Xibalba, Hun-Kamé, dio della morte, spodestato dal suo trono con l'inganno dal fratello Vucub-Kamé con l'aiuto di Cirilo.
La scheggia d'osso che ha punto il dito di Casipea lega indissolubilmente la ragazza a Hun-Kamé. Grazie a lei il dio della morte è potuto ritornare in vita, lui si nutre del suo sangue ma più tempo passa più Casipea perde vita. La soluzione è estrarre il frammento d'osso nel dito di Casiopea, ma per farlo Hun-Kamé deve ritornare integro e ritrovare i pezzi che suo fratello gli ha tolto: l’occhio sinistro, l’orecchio sinistro, il dito indice sinistro e una collana di giada.
Inizia così il viaggio incredibile e affascinate di un dio e una ragazza umana alla ricerca di quelle parti che permetteranno a Hun-Kamé di riappropriarsi del suo trono. Ad ostacolare questa improbabile coppia, il perfido e invidioso cugino Martìn, assoldato da Vucub-Kamé.

Gli dei di giada e ombra è una storia piena di fascino, avventura e amore. Il legame che si crea tra Hun-Kamé e Casiopea è fatto di anima e sangue e cambierà entrambi nel profondo al punto da portali di fronte ad una decisione molto importante.

Un granello di polvere può contenere un universo, e lo stesso valeva per lui.
Dentro quel granello grigio viveva il suo amore, e lo diede a Casiopea, perché lo vedesse. Si era innamorato lentamente e silenziosamente, ed era un amore pacato, pieno di frasi non dette, ornato di sogni.
Hun-Kamé è un dio oscuro, brusco e a questi modi poco accomodanti Cassiopea è abituata dopo anni di sudditanza psicologica ai suoi parenti. Eppure Casiopea ha una spinta all'indipendenza che non riesce più a frenare e viene fuori non appena si allontana dal laccio opprimente della sua famiglia. 
Quello che per Casiopea inizia come una disavventura si trasforma in una possibilità, quella di vedere posti che ha solo sognato spingendosi fino all'oltretomba per scoprirsi, infine, innamorata di un dio.
Ho apprezzato molto il personaggio di Casiopea e la sua crescita durante la storia, il suo riappropriarsi di se stessa e della propria indipendenza attraverso la metafora del viaggio. Ancora di più ho amato Hun-Kamé e la parabola che il suo personaggio compie durante la storia. Casiopea lo rende umano, capace di provare e comprendere sentimenti che erano fuori dalla sua portata in quanto dio. Anche lui scopre le umane debolezze e con esse le emozioni legate al rapporto con  la sua compagna di viaggio.

«Gli dei non muoiono, ma a volte, seduto al tuo fianco, ho creduto di morire, ho sentito un dolore nel petto che fatico a comprendere, ma sei tu, chiusa qui dentro» le disse, più che leggermente disorientato, e con un filo di voce che annegava quasi tra le onde. «Ti sei mai sentita così anche tu?»

La prosa di Silvia Moreno Garcia è delicata, lirica, onirica, da forte impatto iconico ed evocativo. La mitologia maya è rielaborata in maniera da fondersi con un'ambientazione che richiama l'età del jazz. Il narratore onnisciente contribuisce a dare alla storia un alone fiabesco e per mio gusto personale ho gradito molto questo tipo di narrazione.
Gli dei di giada e ombra mi ha regalato tante emozioni dalla prima all'ultima pagina, con un finale giusto. Una storia di formazione, di scelte, d'amore e sogni. 


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