lunedì 2 ottobre 2023

TALKING AT NIGHT, CLAIRE DAVERLEY. Recensione.

 


TITOLO: Talking at night
AUTORE: Claire Daverley
EDITORE: Rizzoli
PAGINE: 450
PUBBLICAZIONE: 20 giugno 2023
GENERE: Contemporary Romance
PREZZO: € 9,99 ebook- 18,00 cartaceo

"Talking at night" è la storia di Will e Rosie. Il cattivo ragazzo e la brava ragazza. Si incontrano da adolescenti, e si riconoscono subito. Si innamorano tra musica degli anni '90, lunghe passeggiate per tornare a casa, sguardi nascosti, tramonti e falò in spiaggia e telefonate nella notte. Sono destinati a essere l'amore della vita ciascuno dell'altro. Finché un giorno non accade una tragedia, e ogni possibilità di stare insieme sembra distrutta. Ma quella tragedia - e il loro sentimento - è ciò che li terrà sempre legati. È una riflessione sull'amore e sull'amicizia, e sull'essere nel posto giusto al momento sbagliato. Una storia di seconde opportunità, di opportunità perdute, di parole e di non detti, di vita che si mette di traverso e, forse, di un lieto fine.


Di Talking at night si è parlato molto e anche io ero molto curiosa di leggere questa storia che preannunciava una certa dose di angst. Quando ho girato l'ultima pagina, ammetto di avere provato sensazione contrastanti e ho avuto bisogno di far sedimentare le idee prima di metterle nero su bianco.
Se avessi scritto subito questa recensione avrei detto che Talking at night non mi è piaciuto, ma a distanza di giorni ho avuto modo di ripensare meglio alla storia, dando un senso alla cosa che più mi aveva dato fastidio: la narrazione onnisciente.
Will e Rosie si incontrano una sera quando ancora frequentano il liceo e sin dalle prime battute trovano qualcosa l'uno nell' altro. Lei è la classica brava ragazza, perfettina e con la tendenza ad assecondare più i desideri degli altri che i suoi. Will è molto diverso da Rosie. Lui è quello che tutti definiscono un cattivo ragazzo: ha una moto, fuma, ha avuto qualche problema con la legge e la scuola non è tra le sue priorità. Eppure Will è l' unico capace di ascoltare Rosie e di fare le domande giuste, così come lei riesce a guardarlo negli occhi quando parla, senza nessuna sovrastruttura. Il loro rapporto è subito altalenante perché Rosie non riesce a cedere all'attrazione che prova per Will, focalizzata com'è sullo studio e sul costruire un futuro. Una tragedia sconvolge entrambi i ragazzi e segnerà il loro rapporto presente e futuro in un modo che non sapranno gestire per molto tempo.
Will e Rosie si allontaneranno e si riavvicineranno nel corso degli anni in una continua danza che li porta a girarsi attorno senza mai toccarsi. Diverranno l' uno il sostegno dell' altro, in lunghe notti fatte di conversazioni telefoniche, sono che non arriva, confessioni e resistenze.
Mi sono sentita spesso frustrata dalla loro relazione, da quell'apparente tempismo mancato che in realtà era mancato coraggio di prendere la vita per le corna e decidere per se stessi. 
È vero che tanti eventi hanno portato lontano i nostri protagonisti, ma anche prima dell'evento che li ha segnati c'era  quella resistenza che soprattutto Rosie si porterà dietro per un po'. E dopo? Quando qualcosa ti sconvolge al punto da lasciare un segno indelebile non si può non creare un legame che però necessita di essere analizzato e digerito, prima di poter essere vissuto in maniera sana.

Rosie è un personaggio che non riesce a lasciarsi andare, vittima di una famiglia quasi indifferente ma che paradossalmente la carica di mille aspettive.
Will ha un altro tipo di famiglia. La madre lo ha abbandonato e la sua figura di riferimento è una nonna dal carattere di ferro e una sorella brillante e pronta.
Will cresce con una quota di rabbia che da adolescente non trova altro sfogo se non in condotte disfunzionali. È il personaggio che sicuramente ho apprezzato di più, la cui crescita ho sentito in misura maggiore. Talking at night parla di amore, amicizia, rapporti familiari e difficoltà nell' affrontare il mondo nei vari momenti della vita. Vi si trova anche il tema della salute mentale, della crescita personale, dell' autoaffermazione e del coraggio di vivere. 
Come dicevo all' inizio di questa recensione, il tipo di narrazione in terza persona ha reso i protagonisti distanti, ma in ultima analisi questo senso di straniamento è funzionante al tipo di rapporto che instaurano Will e Rosie negli anni. A volte mi sembrava di osservarli senza comprenderli veramente e credo sia questa la sensazione che i protagonisti provavano l'uno per l'altro quando cercavano di riavvicinarsi, finendo poi col respingersi.
E poi è successo che mi sono anche commossa, quindi leggere Talking at night qualcosa mi ha lasciato.


Nessun commento:

Posta un commento

Instagram

Recap