martedì 19 giugno 2018

REBEL LOVE, ERIN WATT. Review Party.

TITOLO: Rebel Love
AUTORE:Erin Watt
EDITORE:Sperlig&Kupfer
PAGINE: 331
PUBBLICAZIONE: 19 giugno 2018
GENERE: YA romance 
PREZZO: € 17,90 cartaceo, 8,99 ebook
Beth ha diciassette anni ed è all'ultimo anno di liceo. Dovrebbe essere circondata da amici, uscire con ragazzi carini e godersi i momenti migliori della sua età. Invece, la sua vita è già stata scritta dai genitori, fino all'ultimo dettaglio. Da quando la sorella è morta in un incidente, tre anni orsono, l'hanno infatti obbligata a vivere in una prigione dorata, monitorando ogni sua mossa, nel tentativo di proteggerla da ogni cosa. Senza alcuna privacy né via di fuga, Beth è oppressa dalle loro paranoie e paure, come intrappolata nella sua stessa vita. Eppure lei è viva, e vuole vivere. E per assaporare anche solo un minuto di vita reale è pronta a tutto, anche a mentire per imbucarsi da sola a una festa con degli sconosciuti. Lì incontra un ragazzo. Si fa chiamare Chase, è appena arrivato in città, ha due incredibili occhi blu e una cicatrice sul sopracciglio. Sembra che tutti lo conoscano e quando cammina, intorno a lui, si crea il vuoto. Perché Chase, con i suoi molti fantasmi e colpe da espiare, porta guai, e belli grossi anche. Beth però non lo sa, e presto sarà costretta a fare una scelta: seguire le regole, o il suo cuore, rischiando di distruggere tutto... di nuovo.



«Sono Charles Donnelly. E mi dispiace.»
Erin Watt non smette di stupirmi ad ogni nuova storia. Il duo di autrici è capace di reinventarsi continuamente dando vita a trame originali ognuna diversa dall'altra.
Rebel Love incarna il mio prototipo di lettura young adult: protagonisti giovani e ben caratterizzati, con comportamenti realistici e non troppo sessualizzati, una certa dose di angst e l'amore che vince sempre su tutto.
Beth ha diciassette anni e una vita che non è più vita. da quando la sorella è morta, investita da un pirata della strada, la sua esistenza sembra essersi spenta insieme a lei, ma non per la sofferenza legata alla scomparsa di una persona amata. I genitori di Beth, dalla morte della figlia sono diventati iperprotettivi e soffocanti. Il fantasma di Rachel è sempre presente, troppo vivo, tanto da offuscare Beth che tra i vivi ci è rimasta veramente. Ogni suo passo è controllato, il futuro deciso, lì, isieme ai suoi genitori, a portare avanti il negozo di famiglia. Per Beth tutto quell'amore, quella rigidità è soffocante. Le pareti di casa la schiacciano e vorrebbe solo gridare che lei è viva e ha bisogno di aria per respirare se non vuole soccombere. Ma i suoi genitori sono troppo accecati dal dolore e dalla paura di perdere un'altra figlia, e non si accorgono che continuando con un comportamento così repressivo non fanno che allontanare Beth sempre di più.

Quando ho conosciuto Chase, casa mia mi sembrava una prigione e io cercavo di perdere il controllo.
Con la voglia di trasgredire, di esere libera per una sera, di avere il controllo della propria vita, si reca di nascosto ad una festa. Lì incotrerà Chase, un ragazzo misterioso,con lo sguardo vacuo e l'aria rassegnata che le ricorda tanto come si sente lei. Passare la sera con lui è l'ennesimo atto di ribellione e di liberazione insieme, se non fosse che il destino gioca ai due ragazzi un brutto scherzo, perchè Chase e Beth hanno una cosa in comune che può solo separarli.
Leggendo Rebel Love ho sofferto, mi sono arrabbiata, emozionata, e alla fine ho fatto pace con tutta la cattiveria che aleggia tra le pagine. 




Chase è un ragazzo che avrei voluto scuotere per costringerlo a rinsavire. É vero, ha fatto uno sbaglio, ma quanto ancora dovrà pagare prima di redimersi? A scuola è trattato come un appestato, continuamente vessato da compoagni e professori e lui non proferisce parola, accetta tutto con stoica rassegnazione, convinto di meritare tutto. Anche se ha fatto qualcosa che in pochi perdonerebbero, il bullismo di cui è vittima mi ha scavato un buco nel cuore. La vita lo ha cambiato, trasformndolo da allegro festaiolo ad uno che apprezza le piccole cose. Un nuovo Chase è emerso dalle macerie del ragazzo che era un tempo, prima che la vita lo cambiasse, che al confronto, la recalcitante tendenza di Beth a sotterrare il nomigmolo con cui tutti la conoscono, Lizzie, appare più il capriccio di una ragazzina.
Beth assiste inerme a tutto questo, mentre i sentimenti per il ragazzo chge dovrebbe odiare crescono di giorno in giorno e prima o poi dovrà schierarsi, dovrà prendere una decisione che sia frutto della sua testa e non delle manovre degli altri, primi fra tutti i suoi genitori.
Il comportamento dei genitori di Beth in molti punti mi ha lasciata senza parlole perchè non riuscivo a comprendere come facessero a non non rendersi conto di stare piano piano perdendo la stima e la fiducia di Beth con il loro comportamento.

«Mi state punendo perché io sono viva e Rachel è morta. Non vedo l’ora di andarmene da questa casa del cazzo. E non ci tornerò mai più. Mai!»
Beth sarà costretta a crescere ancora di più dopo l'incontro con Chase. Dovrà prendere decisioni difficili, dovrà rendersi conto che lei può essere la causa e allo stesso tempo la soluzione. Chase le insegnerà a non piangersi addosso, a trovare la forza per reagire anche quando tutto il mondo sembra darto contro, anche quando la tua vita ti sembra una gabbia dorata e non vedi nessuna luce in grado di farti sperare per il meglio. Proprio in queste situazioni Chase mostra un grande spirito di resilienza che trasmetterà a Beth, aiutandola a trovare tutte quelle piccole cose per le quali essere grati ogni giorno della nostra vita.
Nessuna gabbia è per sempre, Beth. Ogni giorno cercavo un’unica, piccola cosa di cui essere grato, come dieci minuti extra in cortile o un turno in meno a raccogliere l’immondizia o il gelato per dessert. Ecco come sono riuscito a non impazzire: mi concentravo su un’unica cosa bella, anziché su tutte quelle brutte.»
Un’unica, piccola cosa.
L'ho adorato dall'inizio alla fine e anche se le scelte fatte da Chase e Beth lasciano un po' di amaro in bocca, ma il bello delle storuia sta proprio in questo, nel suo essere reale, perchè la vita a volte è così. Diventare adulti significa anche fare scelte difficili, che non ci piacciono, imparare a conoscerci, affrontare i nostri errori e perdonarci. 


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