Due donne. Due Paesi in guerra. Un’amicizia tanto forte da superare ogni ostacolo. In arrivo a gennaio per Casa Editrice Nord, La moglie dello straniero.
TITOLO: La moglie dello straniero
AUTORE: Gwen Florio
EDITORE: Casa Editrice Nord
PAGINE: 380
PUBBLICAZIONE: 30 gennaio 2020
GENERE: Narrativa
Liv è stanca. Della sua vita monotona e delle costanti infedeltà del marito, un esperto di storia e politica dell’Asia centrale che ha visto la sua brillante carriera evaporare nel disinteresse. Dopo l’11 settembre, però, i suoi studi tornano alla ribalta e a lui viene offerto di dirigere un’associazione no profit a Kabul. Per Liv, questa è la svolta che aspettavano da anni. Un nuovo inizio per Martin, per il loro matrimonio e anche per lei, che avrà l’occasione di aiutare molte donne meno fortunate, a cominciare dalla sua interprete, Farida.
Farida è una donna moderna. Ha studiato in Inghilterra, veste all’occidentale, parla diverse lingue, lavora. Eppure non può decidere del proprio destino. Quando i genitori le combinano un matrimonio col rampollo di una ricca famiglia afgana, lei non può far altro che obbedire. Di colpo, Farida è costretta a indossare un burqa, a lasciare il Pakistan per trasferirsi a Kabul e ad accettare il nuovo incarico che il marito le ha trovato nell’associazione no profit in cui Liv fa volontariato. All’inizio, Farida invidia la libertà di quella donna. Tuttavia a poco a poco si rende conto che lei e Liv sono più simili di quanto non avesse immaginato: anche Liv infatti è vittima delle scelte del marito e la sua indipendenza ha un prezzo che Farida forse non sarebbe disposta a pagare. E, grazie a Farida, Liv capirà che a volte la vera prigione è quella che ci portiamo dentro e che è proprio lei la prima ad aver bisogno di essere salvata…
Nella Moglie dello straniero, Gwen Florio racconta, con grazia e sensibilità, una commovente storia di resilienza e di amicizia, dove due donne forti e determinate scoprono il coraggio di vedere oltre le differenze, di sfidare la società e le convenzioni per riaffermare il loro diritto a essere se stesse.
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