martedì 10 aprile 2018

TUTTO IL BUIO DEI MIEI GIORNI, SILVIA CIOMPI. Recensione.



TITOLO: Tutto il buio dei miei giorni
AUTORE: Silvia Ciompi
EDITORE: Sperling&Kupfer
PAGINE: 366
PUBBLICAZIONE: 10 aprile 2018
GENERE: New Adult Romance
PREZZO: € 9,99 ebook; € 14,9o

Camille ha vent'anni, ama lo stadio nelle domeniche di primavera, con le maniche corte e le bandiere mosse dal vento, e ama la sua curva, in ogni stagione. Lì salta sugli spalti, tiene il tempo con le mani: è la cosa che ama di più al mondo. È l'unico posto dove si sente davvero viva. Ma un giorno, proprio fuori dallo stadio, la sua vita si spezza. Un'auto con a bordo un gruppo di ultras la investe. Tra di loro c'è anche lui: in curva tutti lo chiamano Teschio. Sembra il cliché del cattivo ragazzo, ricoperto di tatuaggi e risposte date solo a metà. Eppure Teschio e Camille sono come due libri uguali rilegati con copertine differenti. Due anime che non hanno fatto in tempo a parlarsi prima, a guardarsi meglio. Si sono passati accanto migliaia di volte, ma non sono mai stati davvero nello stesso posto. Lo sono ora. Ora che il dolore si è mangiato tutto ciò che Camille era. 


Ci sono storie che ti entrano sottopelle, che strisciano sottili tra le pieghe del cuore regalando emozioni intense, che ad ogni passaggio letto ti costringono a mettere un segnalibro e alla fine ti rendi conto che avresti voluto segnare quasi tutto.
È il caso di Tutto il buio dei miei giorni di Silvia ciompi, autrice esordiente arrivata dal tanto discusso mondo wattpad che sempre più spesso si sta presentando come una vera fucina di nuovi talenti.
Tra i tanti new adult tutti uguali, quello scritto da Silvia rappresenta una ventata di novità, non solo per i temi trattati, ma anche per lo stile di scrittura particolarmente moderno e d'impatto.
Teschio e Camille sono due mondi distanti: una ragazza normale con una grande passione per il calcio, l'altro un ultras, quelli che stanno in prima linea a muovere le tifoserie, che vivono una vita di eccessi in cui la passione si trasforma in estremismo e vera propria ossessione.
Proprio questa passione fa incontrare i loro universi distanti in un punto in cui avviene una vera e propria deflagrazione. 


La curva è il teatro dell'impatto. Teschio e Camille si sono guardati, osservati cautamente da lontano, tra le urla, la nebbia dei fumogeni, l'odore del sudore il ritmo delle danze frenetiche che accompagna ogni partita. Nessuno dei due però avrebbe mai immaginato che le loro vite, incrociandosi, sarebbero cambiate per sempre. 
Teschio è testimone della tragedia che colpisce Camille, che nei pressi dello stadio, mentre sta attraversando senza guardare, viene travolta dall'auto con a bordo un gruppo di ultras.
Un nastro che scorre a rallentatore: voci confuse, dolore, urla concitate, rumore di sirene e poi il buio. Il risveglio è brusco, in un freddo letto d'ospedale, il corpo che non risponde più ai comandi, quasi fosse un'appendice che non ti appartiene più. E poi c'è quel vuoto enorme, la consapevolezza di non avere più il controllo della propria vita, di essere difettosa. 
E in questo terribile momento, si staglia la figura di un ragazzo tatuato, occhi azzurri profondi e vacui, il colorito pallido, il cappuccio sempre calato sulla testa. Lui è tutto quello che non dovrebbe volere, troppo diverso, troppi eccessi, troppo sbagliato per lei. Ma lui è l'unico che riesce a guardarla ancora come una ragazza normale, non come l'ombra di se stessa. Nessuna pietà in quello sguardo arrabbiato, in quelle parole che urlano "spezzata", orribili, insensibili, ma profondamente vere.

 «È circondata da gente che non fa niente per farla stare meglio. Non riesco a sopportarlo. Lei manda via tutti e nessuno si oppone a questa cosa, ma se si aspettano che sia Camille a mettersi a piangere implorando compagnia, non hanno proprio capito un cazzo di lei. Se vuoi bene a qualcuno lo fai reagire anche a forza di schiaffi, non lasci il suo tempo a una ridotta in quello stato.»
Perché tutto il tempo che passa senza reagire la fa stare solo peggio.
E io non lo sopporto.

Camille è spezzata, rotta in più pezzi che non sarà più possibile aggiustare. Teschio però la fa sentire viva, la spinge a uscire dal vuoto che la circonda giorno dopo giorno, dal vuoto oscuro in cui sta sprofondando e anche se è cosciente che non può che finire male con uno come lui, oramai è troppo tardi, si sono scambiati la pelle,si sono annusatri, hanno impresso tracce indelebili sui loro destini, e non servirà la paura a tenerli lontani.
Tutto il buio dei miei giorni è una storia che ti strappa il cuore con ferocia, lo mastica e te lo risputa pieno di ferite, ma con la consapevolezza di aver letto una storia indimenticabile.  É un inno alla vita, alla capacità di reagire venendo fuori dal buio di giorni tutti uguali. I personaggi sono forti, imperfetti, politicamente uncorerrect, ma è proprio questa loro imperfezione a renderli unici e irripetibili. 


Impossibile non legarsi a Camille, che con la forza di una leonessa deve reinventare se stessa, facendo pace con una corporeità nuova, piena di limiti, ma anche di nuove possibilità. Una ragazza che non porte rancore per quello che le è successo e ha solo voglia di dimenticare e ricominciare. Ma come si può cercare la luce dove c'è solo buio?
Teschio sarà una parte fondamentale di questo processo di ricostruzione. Lui, sempre minaccioso, dall'aspetto poco raccomandabile è stata una sorpresa continua. Leggendo del loro travagliato amore non possiamo far altro che innamorarci insieme a Camille di Teschio, che a dispetto delle apparenze, pur negli eccessi  e nelle contraddizioni, è un ragazzo con dei principi e delle regole morali ferree che rispetta sopra ogni cosa. Proprio questa sua morale lo sta logorando piano piano. Il senso di colpa, troppo grande da sopportare, lo spinge da un lato a stare lontano da Camille, mentre dall'altro non sa più come vivere senza di lei. Teschio sente di non meritarla, perchè tutto lui le persone è capace solo di distruggerle. Il suo passato è fatta di vergogne e colpi bassi che la vita gli ha inferto senza nessuna pietà, ma nessuno sembra essere duro come quello che è successo a Camille, una ragazza coraggiosache lui ha paura di sporcare, di essere un buono a nulla come suo padre gli ha sempre ripetuto.
Però ormai Teschio e Camille lontani non sanno più stare, non sono più nulla separati. Dopo essersi scambiati la pelle, fusi le ossa,  non riescono a riconoscere più dove cominci uno e dove finisca l'altro. Insieme sono dolore, buio, oscurità, tormento, e allo stesso tempo luce accecante, calore, destino. 
 Corro io per te, posso farlo, posso essere i tuoi passi, le tue risate, il sole nei tuoi giorni bui. Corro io per te e tu mi puoi restare addosso, dentro, puoi chiedermi di essere quello che vuoi, tutto quello di cui hai bisogno.
Una contraddizione in essere che mi ha tenuta incollata alle pagine e mi ha fatto versare un mare di lacrime. Sì, perchè leggere le parole scritte da Silvia e rimanere impassibili è pressochè impossibile. Lo stile è pura poesia, diretto, un pugno violento allo stomaco. La capacità di analisi dell'autrice è stupefacente, perchè più che analizzare i personaggi li eviscera da ogni sovrastruttura, rendendoli tridimensionali e vivi.

La luce cala man mano che il sole affoga nell’acqua nera e mi sembra che si porti con sé anche tutta la voglia di vivere che avevo riconquistato, un pezzetto di vita alla volta, in questa specie di puzzle che sono diventata, tenuta insieme con la colla e destinata a restare incompleta. Rotta. Spezzata.
Nessuno ti ha dato il permesso di rubarmi un pezzo, nessuno.
Il problema è che mi ci hai fatto credere, il problema è che l’ho sentito come mi hai toccata, il problema è che io senza di te impazzisco. Ma lo so che non è giusto, che non ti posso chiedere di stare qui e guardarmi coi tuoi occhi come se lo sentissi davvero tutto quello che io provo per te.
Preferisco impazzire. Preferisco non vederti più.

Ogni pagina è intrisa di sentimenti forti e l'originalità dell'ambientazione contribuisce a creare una storia nuova che analizza un sottobosco culturale insolito come quello del mondo degli ultras, con estrema lucidità senza nessun intento giudicante. Ho perso una nottata per la voglia di arrivare in fondo a Tutto il buio dei miei giorni, e dopo i fiumi di lacrime è arrivata un'altra gionata col magone, con la sensazione forte di non riuscire a scrollarsi la storia di Teschio e Camille di dosso. Se questo è l'esordio di Silvia Ciompi, non vedo l'ora di leggere altro. Per ora si assesta tra le prime migliori letture di questo 2018.



1 commento:

  1. Ti quoto in tutto, questo libro per me, ad oggi, è il migliore che ho letto quest'anno <3

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