mercoledì 25 luglio 2018

NELLA GABBIA, ELLISON COOPER. Recensione.

TITOLO: Nella gabbia
AUTORE: Ellison Cooper
EDITORE: Mondadori
PAGINE: 356
PUBBLICAZIONE: 24 luglio 2018
GENERE: Thriller
PREZZO: € 20,00 cartaceo, 9,99 ebook

Washington, un quartiere residenziale deserto. La scena del crimine è piuttosto insolita… e macabra. Una cantina, un cucciolo di cane (vivo), una grande gabbia appesa al soffitto. E all'interno, una giovane ragazza morta di stenti. I due poliziotti che per primi fanno il sopralluogo vengono feriti per mezzo di un fucile azionato da un filo e il caso passa subito all'agente speciale dell'FBI Sayer Altair, che, dopo la morte in servizio del fidanzato, si è buttata anima e corpo sul lavoro. La sua specializzazione è neurologia della violenza, in pratica sta cercando di dimostrare che il cervello dei più pericolosi serial killer presenta effettive deficienze neurologiche.
È la persona giusta per dedicarsi al caso della ragazza nella gabbia, la cui identità viene presto svelata: si tratta della figlia di un importante senatore in corsa per le presidenziali e Sayer si trova di colpo sotto i riflettori della stampa. Mentre la pressione dei media cresce, un'altra ragazza cade vittima dell'assassino.
Dai primi indizi, Sayer si rende conto che il killer è preda di una pericolosa ossessione: vuole spingere le sue vittime a un passo dalla morte per poi riportarle indietro. Più e più volte. Un esperimento terribile che sta per coinvolgere altre giovani donne e che porterà Sayer a lottare disperatamente contro il tempo e a muoversi con molta più circospezione di quanto non si sarebbe aspettata.
Un thriller sensazionale per i fan di Kathy Reichs, Thomas Harris e Patricia Cornwell.




Nella gabbia di Ellison Cooper è un thriller che mi ha piacevolmente colpita, tanto da poter affermare con certezza di avere una vera e propria predilezione per i polizieschi. Saranno state tutte quelle puntate di Law and Order o di Bones o The Closer a crearmi dipendenza.
La Cooper è riuscita a creare un personaggio femminile interessante, per nulla scontato, dalla personalità dominante, capace di condurre una squadra investigativa senza farsi intimorire da nessuno.
L'agente speciale dell'FBI Sayer Altair è una neuroscienziata. Sta conducendo degli studi sulla struttura cerebrale e le connessioni neurali dei serial killer. La sua teoria langue e nel frattempo è richiamata a Quantico, presso il quartier generale dell'FBI a causa di un insolito ritrovamento in un quartiere di Washington.
Due agenti di polizia fanno irruzione all'intrno di una casa disabitata, chiamati dai vicini per il cattivo odore proveniente dall'interno dell'abitazione. Al loro ingresso, dentro lo scantinato, uno scenario macabro: una gabbia con all'interno una ragazza morta di stenti da parecchi giorni. Peccato che lo scantinato contenga una trappola anche per gli agenti, uno dei quali viene gravemente ferito.
Davanti all'agente Altair e alla sua squadra si prospetta la pista di un serial killer che si diverte a giocare con le proprie vittime. Come fossero degli esperimenti, le manipola attraverso la somministrazione di sostanze psicotrope, per poi lasciarle morire di fame. Pochi indizi, e scarsi rilevamenti da parte della scientifica che nel frattempo ha perso uni dei suoi uomini sempre per mano dello psicopatico. Un caso veramente arduo da risolvere, soprattutto a causa del fatto che il padre della ragazza morta è un famoso politico che non fa altro che ostacolare le indagini.
Un'altra ragazza sembra essere nelle mani del killer e Sayer ha poco tempo per mettere insieme gli indizi se vuole ancora ritrovarla viva. 

Una storia avvincente e dal ritmo serrato, in cui tensione e colpi di scena sono sapientemente dosati con equilibrio. Il ritmo narrativo è sostenuto da una serie di scoperte che tengono il lettore incollato alle pagine, mentre si inizia a delineare il profilo e il movente del killer. Descrizioni crude che mi hanno permesso di evocare le scene. Un plot che si presta molto bene a una trasposizione cinematografica e ancor più ad una serie televisiva, vista la suddivisione in capitoli brevi che creano una linea narrativa frammentata distinta dallo spostamento continuo dello scenario.
Durante la lettura impariamo a conoscere i vari personaggi, da Sayer al collega Vik e all'inquietante profiler Andy.
L'autrice si diverte a giocare con il lettore, seminando indizi, instillando il dubbio per poi sorprendere con l'inaspettato.
La caratterizzazione di Sayer la rende una protaginsta solida, piacevole agli occhi del lettore, almeno così è stato per me. Ha un passato difficile, parecchia feccia alle spalle, ma questo non l'ha incattivita. Le sue tragedie personali non oscurano mai la storia ma sono il completamento perfetto che costruisce un quadro complessivo che aiuta a capire il modo di agire del detective. Inoltre, non posso fare a meno di amare un personaggio femminile di tale portata, che riesce a destreggiarsi in un ambiente prettamente maschile, guidando un'indagine delicata e pericolosa.
Un thriller poliziesco travolgente che amerete anche voi se già vi piace leggere Kathy Reichs, ma con una protagonista meno spigolosa o bizzarra.
 


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