giovedì 10 ottobre 2019

NON SAI QUANTO, JILL SANTOPOLO. Review party.


TITOLO:Non sai quanto
AUTORE: Jill Santopolo
EDITORE: Nord
PAGINE:386
PUBBLICAZIONE: 10 ottobre 2019
GENERE: Contemporary romance
PREZZO: € 9,99 ebook; € 18,00 cartaceo

Tutti mentono, persino a se stessi. Nina Gregory era convinta che, nel momento in cui il padre avesse deciso di ritirarsi, lei sarebbe stata pronta a prendere in mano l’impresa di famiglia. Intanto si è costruita una carriera in politica, diventando una delle migliori speech writer di New York. In fondo c’è tempo, il padre rimarrà al timone della compagnia ancora per anni. Invece lui muore all’improvviso e a Nina crolla il mondo addosso: non è affatto preparata ad abbandonare tutto quello che ha costruito, per intraprendere un cammino scelto da altri. Era una bugia. E il problema con le bugie è che, smascherata una, è molto più difficile ignorare tutte le altre. Come le piccole incongruenze del fidanzato, quando le racconta dove ha passato la serata. O i silenzi dei dirigenti dell’azienda, di fronte a operazioni poco limpide. A poco a poco, Nina apre gli occhi su una scomoda verità: la sua vita non era completa e appagante, era solamente falsa. E ora che il suo futuro è appeso a un filo, senza nessuno accanto di cui potersi fidare, è una preda circondata da squali. È quindi arrivato il momento di guardare in faccia la realtà e iniziare a combattere per ciò che vuole davvero.

Perché la felicità arriva quando trovi il coraggio di essere sincera, soprattutto con te stessa.



Quando ho appreso della nuova uscita italiana di Jill Santopolo per Casa Editrice Nord ho fatto un vero e proprio salto di gioia. Ai miei occhi di umile lettrice, Non sai quanto ha un compito gravoso, quello di competere con un fratello dalla personalità pesante: Il giorno che aspettiamo, che per me è ancora uno dei più bei libri mai letti.
La protagonista, Nina Gregory, è una giovane speech writer di New York. Lei sta lavorando alla campagna elettorale del prossimo sindaco Rafael O'Connor-Ruiz. Figlia di una importante famiglia che possiede una catena di alberghi, Nina non è minimamente allettata all'idea di portare avanti l'azienda di famiglia. La vita politica, invece, sembra essere l'elemento che le è più congeniale. Un mondo che le permette di esprimersi con tutta se stessa e in piena libertà. L'amato padre però non la pensa così e Nina sa che un giorno dovrà succedergli alla guida della Gregory Corporation. Peccato che questo momento arriva troppo presto, quando il padre muore prematuramente. Nina da un momento all'altro dovrà assumersi delle responsabilità per le quali non era ancora ancora pronta. Un cappio sembra stringersi attorno al suo collo non appena pensa a tutto quello che adesso grava sulle sue spalle, mantenendo alto il buon nome della sua famiglia, che può vantarsi di non avere mai attraversato uno scandalo. 
Purtoppo Nina scoprirà presto che la persona che per tutta la vita ha idolatrato e posto su un piedistallo non è la persona che pensava. Anche lui è rimasto vittima della pressione imposta dal suo nome, manipolando tutti quelli che gli stavano attorno, compresa lei, per dare una parvenza di perfezione che era lungi dal raggiungere. 
Come in un castello di carta, al primo crollo, ne succedono altri, e Nina inizia a comprendere tutta una serie di bugie che mineranno la sua esistenza, facendole dubitare di tutto e di tutti. 
Come ci si sente quando la propria vita è fondata su una serie di bugie? Quale peso possono avere queste verità taciute quando vengono a galla tutte insieme? 
Indubbiamente, scoprire che le persone che ami non sono come le hai sempre dipinte, che il lavoro che porta lustro alla tua famiglia nasconde operazione poco limpide ha un peso sostanziale. Però la prima bugiarda di questa storia è proprio Nina a raccontarsela, quando fin da piccola cerca di essere qualcun altro pur di accontentare gli altri. Così è la figlia perfetta, ben educata e che ama mostrarsi in ghingheri allo storico brunch domenicale organizzato nell'albergo della sua famiglia. 

Da sempre, quando faceva qualcosa di cui lui non era più che soddisfatto, le diceva: «Da te mi aspettavo di meglio ». Erano parole che le facevano venire voglia di essere migliore, di impegnarsi di più, di riflettere attentamente. Però le facevano anche male. La spingevano a domandarsi se fosse vero che poteva fare di meglio...

Nina è la fidanzata perfetta di Tim, il ragazzo con il quale è cresciuta e con il quale è stato facile scivolare in un un rapporto di coppia che tutti si aspettavano. Allo stesso tempo Nina è attratta da Rafael e insieme a lui si sente se stessa come non riesce ad essere con Tim. 
Nina ha una personalità affabile, accondiscendente e potrebbe anche sembrare senza spina dorsale. Conoscendola bene si capisce come sia stata vittima dell'amore viscerale per il padre che le ha inculcato il senso forte della famiglia e la paura di commettere errori che l'avrebbero messa in cattiva luce. Come se essere degna d'affetto implicasse il fatto di essere perfetta mantenendo una posizione di decoro che contraddistingue i Gregory. 
« Senza una certa propensione al rischio, non avrai mai successo negli affari. »
Forse aveva ragione. Ma a volte avere paura sembrava la scelta piu ìntelligente. E poi era stato lui a instillargliela: paura di cosa avrebbe pensato la gente, paura di deluderlo, di non soddisfare le sue aspettative.
La verità è che c'è un'altra Nina che ribolle sepolta dai sensi di colpa. Lei non ama essere a capo dell'azienda, ma non tradirebbe mai le aspettative del padre, nemmeno dopo la sua morte, ha dei dubbi sul suo fidanzato e prova qualcosa di estremamente forte nei confronti di un altro uomo. 
Un percorso, quello di Nina, teso ad affrontare verità scomode per trovare il coraggio di essere se stessa esprimendo la propria volontà senza la paura dei giudizi. 
Una menzione particolare a Rafael che ho adorato. In un modo semplice e mai invadente è in grado di essere un sostegni per Nina e sembra sapere sempre la cosa giusta da dire. E poi, bellissimo il loro gioco di creare termini nuovi a partire dalla fusione di due parole in una ad esempio Palabrecita, un misto di palabra e pobrecita, cioè « parola » e « poverina». 
Ci sono autrici che riescono a scavarsi un posticino nel mio cuore. Se ne stanno lì in punta di piedi a ricordarmi, ogni tanto, che esistono storie bellissime, sofferte, in grado di regalare mille emozioni. Jill Santopolo è una di queste. Con questo nuovo libro l'autrice ha riconfermato un posto nel mio speciale Olimpo di autori preferiti, anche se Non sai quanto non raggiunge mai l'intensità de Il giorno che aspettiamo
Se non sappiamo, non possiamo comportarci di conseguenza. In assenza di fatti certi, e impossibile tracciare una strada.
Lo stile è accattivante e scorrevole, tanto che mi sono ritrovata in poche ore ad aver letto metà del libro senza neppure accorgermene. I protagonisti sono interessanti e il triangolo Nina, Tim, Raphael ha mantenuto vivo il mio interesse, curiosa di sapere quale scelta avrebbe fatto Nina. C'è sempre una certa maliconia di fondo che ho ravvisato nella scrittura della Santopolo e che questa volta si esprime nel rapporto di Nina con il padre, un legame fortissimo venutosi a spezzare prematuramente, lasciando un enorme vuoto nella fragile Nina che per tutta la vita lo aveva assunto a unico punto di riferimento. Momenti di riflessione e di dolcezza pere una storia ambientata nella magica New York, città che l'autrice sembra amare particolarmente e descrivere con un occhio attento ed equilibrato. 
Non sai quanto è una lettura da non perdere se amate le storie d'amore, di resilienza e autodeterminazione, in cui la protagonista cresce imparando ad essere coraggiosa facendo i conti con la vera se stessa.






copia fornita da Casa Editrice Nord

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