martedì 21 settembre 2021

PROTEZIONE, YAA GYASI. Review party.

 

TITOLO: Protezione
AUTORE:  Yaa Gyasi
EDITORE: Garzanti
PAGINE: 264
PUBBLICAZIONE: 16 settembre 2021
GENERE: Narrativa contemporanea
PREZZO: €  9,99 ebook; 18,60 cartaceo

Gifty, brillante dottoranda in neuroscienze all'Università di Stanford, è convinta che le emozioni abbiano un'origine solo biologica. Per questo, da quando il padre e il fratello se ne sono andati lottando contro la dura realtà americana, si rivolge alla scienza per dimostrare che tutto ciò che proviamo è riconducibile a un perfetto agglomerato di molecole. Ma la verità è che la sua ricerca sarà sempre infruttuosa, perché ci sono cose, come il dolore e la perdita, che nessuna formula chimica può spiegare. Gifty se ne accorge quando sua madre decide di tagliare i ponti con la comunità ghanese e di andare a stare da lei. Sono anni che le due donne non si vedono. Eppure, a entrambe basta un istante per capire quanto simile sia la sofferenza che le tormenta. Una sofferenza che forse non si può guarire, ma può essere alleviata dall'affetto. Dalle cure e dalla protezione che solo una figlia può riservare alla propria madre. Così, giorno dopo giorno, mentre prepara piatti tradizionali e ascolta musica africana affinché la madre non si senta troppo disorientata, Gifty impara a trovare un contatto diretto con la parte più intima di sé stessa. Scopre che le difficoltà affrontate dai genitori e dal fratello affondano le radici in un passato ben più lontano di quanto credesse. Allora, non le resta che smettere di inseguire evidenze scientifiche e ripercorrere la storia della sua famiglia attraverso i continenti e le generazioni. Perché non c'è strada alternativa per giungere alle risposte che cerca da una vita. La potente e raffinata penna di Yaa Gyasi torna a stupire stampa, critica e lettori con un romanzo che ha già scalato le classifiche internazionali ed è stato salutato come un'opera necessaria e attuale. "Protezione" è una storia feroce, bruciante e onesta. Un viaggio nel cuore oscuro dell'America moderna. Il ritratto commovente di una donna che prova in tutti i modi a ricostruire la propria esistenza dalle macerie di un passato collettivo.



Gifty è una dottoranda in neuroscienze all'Università di Stanford. La sua passione per la materia è nata da giovane quando per una serie di vicissitudini familiari l'hanno portata a riconsiderare molte delle sue idee.
La perdita del fratello e la malattia della madre, hanno reso Gifty molto sola e indurita. Il suo rapporto con la fede è oramai inesistente e la scienza pare essere la risposta alle tante domande che si pone.
Solo che la vita non è così semplice e gli esseri umani e le loro scelte non possono essere spiegati come il comportamento indotto nei topi all'interno di un contesto controllato come quello del laboratorio.
Così, quando si ritrova a doversi occupare della madre depressa, è anche costretta a fare i conti con il proprio passato, le travagliate origini e il difficile rapporto con la donna che l'ha messa al mondo e ha profondamente segnato gli anni della sua crescita.

Quando le persone scoprivano di mio fratello, credo dessero per scontato che mi fossi avvicinata alle neuroscienze spinta da un senso del dovere nei suoi confronti, invece mi ero dedicata a questo campo non perché volessi aiutare le persone ma perché tra tutte mi sembrava la carriera più difficile, ed era proprio quello che cercavo. Volevo strappare via dal mio corpo qualsiasi traccia di debolezza mentale, come se fosse la fascia di tessuto connettivo che ricopre i muscoli.
Protezione ci racconta di come una ragazza ferita impara a riparare le proprie cicatrici a partire dalla comprensione di colei che gliele ha procurate.
E' facile scorgere in Gifty tarlo di un rapporto turbolento con la madre. Non mi sto buttando sulla psicanalisi per giustificare la personalità di una ragazza dura con se stessa e con gli altri, rigida e a tratti bigotta, ma la relazione con una madre anaffettiva, fredda, scostante, che l'ha fatta sentire sempre poco desiderata, ha contribuito al formarsi di un certo modo di vedere la vita.

Venni al mondo all’ombra di mio fratello. L’avevo capito subito, fin da bambina. Del resto mia madre non lasciava dubbi a riguardo. Era una donna anaffettiva, non propriamente crudele, anche se ci si avvicinava parecchio.

Protezione è anche un libro profondamente toccante che si rivolge al lettore con ferma onestà, raccontando a cuore aperto il disfacimento di una famiglia che abbandona il proprio paese di origine per vivere in un nuovo mondo che, in ultima analisi, è altamente respingente.
Se ad oggi il clima riguardante la questione razziale in America è molto caldo, negli anni in cui i genitori di Gifty si sono trasferiti dal Ghana all'Alabama era a dir poco rovente.
A torto o ragione, la madre di Gifty è una donna provata dalla vita e dalla malattia, dalla perdita e
La religione è un'altra grande protagonista che duella con la scienza nell'animo di Gifty. Cresciuta da una madre devota e avendo un certo timore di un Dio che non può vedere ma può immaginare vendicativo con chi non fa la sua volontà, Gifty perde via via ogni scampolo di fede per cercare qualcosa di concreto in grado di dare un senso alle proprie domande.
La verità è che non a tutto si può trovare una spiegazione, soprattutto al dolore e alla morte, alla perdita di una persona cara e al disfacimento di quell'innocenza che ammanta la prima parte della vita di tutti noi. Ci sono cose che la scienza non può spiegare, rendendo necessaria la presenza della fede a consolarci.
C'è poi il tema della salute mentale e di come la malattia sia in gradi di lasciare segni non solo in chi ne soffre direttamente, ma anche in tutti coloro che orbitano vi attorno. Gifty impara a proprie spese quanto sia difficile cercare di comprendere i comportamenti bipolari della madre, sperimentando un capovolgimento dei ruoli sul versante dell'accudimento. Quanto più aveva bisogno di una figura amorevole a lenire le ferite che cominciavano a stagliarsi nell'orizzonte della sua vita, tanto più Gifty sperimentava la progressiva perdita della madre.
Una perdita con la quale, infine, farà pace, perchè lei stessa non è tanto diversa dalla madre, con le pareti del cuore ispessite da sofferenze che lasciano il segno.
Yaa Gyasi ha una scrittura vera, onesta con uno sguardo particolarmente attento agli effetti del razzismo e della discriminazione, a come possa essere distruttivo un ambiente segregante e respingente.
L'autrice crea un personaggio interessante, stratificato, capace di cambiare, rinascere, ricostruirsi. Una lettura commovente, piena di significato, capace di regalare tanto.



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