martedì 3 aprile 2018

LA MADRE PERFETTA, GIN PHILLIPS. Review party.

TITOLO: La madre perfetta
AUTORE: Gin Phillips
EDITORE: Piemme
PAGINE:256
PUBBLICAZIONE: 3 aprile 2018
GENERE: Thriller
PREZZO: € 9,99 ebook; € 18,50 cartaceo
È un pomeriggio come molti altri, e Joan, dopo essere andata a prendere Lincoln all'asilo, come sempre s'inventa qualcosa per far passare più in fretta il pomeriggio. Il museo della scienza, la biblioteca, lo zoo. Oggi la scelta cade su quest'ultimo. È la passione di Lincoln, stare sulla sabbia nella Fossa dei Dinosauri e inscenare battaglie e avventure, cattivi contro buoni, vita contro morte. Joan lo guarda e intanto pensa che se li ricorderà, questi pomeriggi col peso di suo figlio sulle ginocchia e intorno una sensazione che somiglia all'euforia. Intanto le ore passano e presto è l'imbrunire. Lo zoo sta per chiudere. Gli animali vanno a dormire. Ma i loro versi non sono l'unica cosa che si sente. All'improvviso, nell'aria immobile, c'è un rumore secco. Uno schiocco, seguito da un altro subito dopo. Sembrano palloncini che scoppiano. Invece sono spari. E in un momento, tutte le paure più remote diventano concrete: il terrore per il suo bambino, la paura di perderlo. Lo zoo è in mano ai terroristi, con dentro tutti gli animali, e Joan, col suo bambino di quattro anni, dovrà nascondersi, e allo stesso tempo preservare suo figlio da tutto ciò che li aspetta, fargli credere che si tratti solo di un gioco. Perché essere madre è anche vedere il mondo con gli occhi dell'unica creatura al mondo che sarà per sempre parte di te. 

Un pomeriggio tranquillo come tanti altri, una madre che passa del tempo insieme al figlio in uno zoo. Ma la tragedia incombe a scombussolare la loro serenità.
Joan è una mamma che come tanti altri giorni della sua vita, dopo essere andata a prendere il figlio Lincoln dall'asilo, decide di portarlo allo zoo. Un mondo magico in cui il piccolo può dare sfogo alla sua fervida fantasia e Joan può esservare la sua genuina felicità di bambino che sorride nell'osservare ogni tipo di animale e si diverte nella fossa dei dinosauri dando vita a storie e personaggi fantastici.
All'improvviso Joan sente degli scoppi in lontananza. Forse lo scoppio di palloncini, o altro? La donna non sambra prestare molta attenzione ai rumori, presa dal fatto che si sta avvicinando l'ora di chiusura e lei e il piccolo Lincoln devono affrettarsi a raggiungere l'uscita, se non vogliono rischiare d rimanere chiusi all'interno della struttura.
Il percoso per tornare ai cancelli è silenzioso, tutti sembrano essere andati via e gli animali si sono rifugiati nelle loro tane, ma nei pressi del ristorante davanti a Joan si presenta uno scenario agghiacciante: un uomo imbraccia un fucile e a terra qualcuno giace privo di vita.
Senza pensarci un attimo Joan prende il figlio in braccio e prima di elaborare cosa sta veramente succedendo, pensa solo a correre per portare il figlio in luogo sicuro dove nessuno può trovarlo e fargli del male, per poi elaborare un piano per fuggire e mettersi in salvo.
«Allora,» sussurra lei, e lui le sfiora con le dita la mascella, dove c’è una lentiggine che gli piace ribadire «andrà tutto bene. Siamo al sicuro, qui. È come in quelle storie in cui c’è una battaglia e poi i cattivi finiscono in prigione. Dobbiamo solo stare seduti senza far rumore per un po’, finché il cattivo non se ne sarà andato.»

A chi può venire in mente di entrare all'interno di uno zoo e mettersi a uccidere persone e animali? Una caccia spietata e folle di cui Joan non riesce a capire il senso, nascosta tra le fronde all'interno di una fossa, con il suo bambino stretto tra le braccia e sporadiche notizie che le giungono dal mondo esterno grazie ai messaggi del marito che fuori dallo zoo sta impazzendo all'idea di saperli in pericolo.
La madre perfetta anche se è catalogato come thriller, in realtà si discosta dal genere per il focus privilgiato sul rapporto madre-figlio, che toglie sicuramente sprint alla componente suspense per darlo invece alla componentre drama. 
Gli eventi vengono narrati seguendo la cronistoria di due terribili ore, dalle 16.55 alle 20.05. Il ritmo, più che essere incalzante è in alcuni momenti angosciante e fa leva sulla paura profonda di una madre che rischia di perdere il bene più prezioso. Ore drammatiche in cui Joan dovrà fare scelte difficili, tentare di mantenere la lucidità e calmare un bambino di quattro anni, aiutandolo a vivere un'esperienza tanto terribile stimolandone la sua fantasia e la grande sensibilità. Le ore trascorse con il figlio tra le braccia offriranno a Joan la possibilità di ripensarsi come madre e come figlia, andando a fondo nella sua storia personale, tra sensi di colpa e paura di non riuscire a proteggere la vita del suo bambino. 

 Come fanno i cattivi a essere felici? domanda.
Lei gli passa le dita sulle nocche.
«Qualche volta i cattivi sono contenti di fare del male agli altri, ricordi?» gli dice, e nello stesso momento le pare di sentirgli dire: Sai, mamma, abbiamo letto storie di cattivi, ma io non conosco nessun cattivo. Tutte le persone che conosco sono buone.
«Allora quegli uomini ridevano perché si divertono a fare male agli altri?» vuol sapere.
«Sì» risponde lei.
Leggere del piccolo Lincoln, delle domande che fa alla madre, della sua calma condiscendenza, dei suoi bisbigli, vale tutta la storia. 
Gin Phillips ha giocato su una paura dei nostri tempi, un tema attuale e che ci tocca tutti, nel profondo, quello degli attentati terroristici, dei foreign fighter che hanno operato un enorme buco nella nostra società, facendoci piombare nel terrore. La pura di non essere al sicuro in quelli che non sono luoghi di guerra, ma posti della nostra quotidianità. Ma i nemici non sono solo i terroristi che siamo tanto abituati avedere, ma anche il fratello della porta accanto, il vicino, lo sconosciuto invisibile che tante volte ci passa accanto tra la folla. 
Nessuno te lo racconta, che è così.
Nessuno ti racconta che i buoni non si possono distinguere dai cattivi, che il rumore è così forte che non solo ti assorda ma ti acceca perché ti fa chiudere gli occhi, e che il suono e il movimento ti circondano da ogni lato e non sai da che parte andare.

Una storia che stimola riflessioni attente sulla violenza e la cattiveria, sulla follia che sembra essersi impossessata del genere umano che in un delirio allucinatorio sembra aver assimilato la vita ad una grande caccia all'uomo. 


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