giovedì 31 maggio 2018

SABBIE MOBILI, MALIN PERSSON GIOLITO. Review party.


TITOLO: Sabbie mobili
AUTORE: Malin Persson Giolito
EDITORE: Salani Editore
PAGINE:449
PUBBLICAZIONE: 31 maggio 2018
GENERE: Thriller
PREZZO: € 9,99 ebook; cartaceo 16,90


«C’è puzza di uovo marcio. L’aria è grigia e densa di fumo di polvere da sparo. Hanno tutti almeno una pallottola in corpo, a parte me. Io non ho neanche un livido».

Stoccolma, il quartiere più elegante. Nella classe di un liceo cinque persone sono a terra, colpite da una raffica di proiettili. Accanto a loro, Maja Norberg: diciotto anni appena compiuti, brava studentessa, popolare, ragazza di buona famiglia. Tra le vittime ci sono il suo fidanzato, Sebastian Fagerman, il figlio dell’imprenditore più ricco di Svezia e la sua migliore amica, Amanda.
Nove mesi dopo, il processo sta per cominciare. Maja è accusata della strage e ha trascorso un lungo periodo in custodia cautelare. I giornali non le hanno dato tregua, nessuno crede alla sua innocenza, la ragazza della porta accanto si è trasformata nella teenager più odiata di Svezia.
Peder Sander, l’avvocato difensore, ha il difficile compito di mettere in discussione quello che ormai sembra scontato per tutti, la colpevolezza della ragazza, e di fare emergere la verità di Maja. Che cosa ha fatto? O, forse, è quello che non ha fatto ad averla condotta a questo punto?
Attraverso la voce di Maja, irriverente, dura, unica, ripercorriamo i fatti fino ad arrivare a quel terribile giorno. L’incontro con Sebastian, un amore malato e totalizzante, feste, tradimenti. E, mentre il racconto prosegue, si sgretola la facciata rassicurante di una comunità agiata in cui gli adulti si voltano dall'altra parte per non vedere i loro figli che – tra violenza, tensioni razziali e problemi di droga – affondano sempre di più nelle sabbie mobili.
Un crime avvincente e fuori dagli schemi, ma non solo. Sabbie mobili è un romanzo che dipinge con cruda acutezza i risvolti più bui della società occidentale di oggi.
Dopo il grande successo in Svezia, verrà presto pubblicato in 28 Paesi e diventerà una serie televisiva Netflix.




Se avete amato Tredici, non potrete non apprezzare Sabbie Mobili, un thriller psicologico scritto da
Malin Persson Giolito, autrice svedese, che presenta tutte le caratteristiche del fascino inquietante della letteratura nordica, così fredda, dura, inclemente. Non a caso la Svezia è tra i paesi con il tasso più alto di suicidio e con una serie di problematiche sociali legate alla difficile gestione della multiculturalità. Una nazione apparentemente perfetta, ricca e scintillante ma che cova in sè il ribollire di un disagio che deriva da più fronti. 

Sabbie Mobili esplora, attraveso la tragica vicenda di Maja, la frammentarietà e la fragilità psicologica di un popolo che negli ultimi tempi ci ha abituati a fatti di cronaca con un clamore mediatico a risonanza mondiale.
Le vicende si diramano seguendo Maja Norberg, la protranista, in attesa di giudizio per aver preso parte insieme al fidanzato Sebastian alla strage che nella sua scuola ha visto uccisi quattro studenti tra i quali Sebastian e un insegante. Nessuno la crede innocente, soprattutto l'accusa che sta istruendo il processo, che oltre che complice la considera responsabile dell'uccisione di Amanda, la sua migliore amica.
Più che un vero e proprio progredire sul piano della tensione, Sabbie Mobili si presenta come un teen legal drama che approfondisce il baratro che è la mente di Maja. Insieme ai suoi dialoghi interni conosciamo tutto il disagio e le contraddizioni vissuta da questa adolescente, traghettati sulle sponde di un fiume giudiziario che ci fa andare avanti e indietro tra la presunzione di colpevolezza e il dubbio che anche lei, al pari dei morti, sia una vitima.
Ma vittima di chi? Di che cosa?
 Sander pensa che non dovrei parlare di quanto amassi Sebastian, perché ‘non è pertinente’. Non vuole ascoltarmi quando gli spiego in che modo tradii Sebastian. Che era colpa mia se stava male. O che aveva bisogno di me. Quando ne parlo con Sander, lui si gira in modo da darmi leggermente le spalle, oppure fa finta di sfogliare qualcosa o di cercare gli occhiali in tasca. Sander non vuole sapere cosa c’era tra di noi. La storia del nostro amore è fuori luogo.
Lui pensa che mi faccia apparire colpevole. Oppure cretina, che è più o meno la stessa cosa.
‘Non è pertinente. Non devi parlarne. Tienitela per te.
Non è rilevante ai fini del processo’. Però ci sono cose che Sander non capisce.

Maja è una ragazza bella, popolare, benestante, di ottima famiglia che dopo l'incontro con Sebastian Fagerman, figlio dell’imprenditore più ricco di Svezia, inizia una parabola discendente che culminerà in quella terribile strage. Ovviamente si arriverà a comprendere il coinvolgimento di Maja ma quello che mi è rfelamente piaciuto è il percorso di ricostruzione, come la Giolito scavi a fondo per arriavre al cuore di una vicenda che origina da un innegabile disagio, figlio dei nostri tempi e che spesso per comodità, per sentirci bene con noi stessi, ignoriamo.
Maja è innamorata di Sebastian, e quando il ragazzo la sceglie non può che sentirs estasiata perchè lui è bello, invidaito, ultraricco. Presto però gli eccessi del ragazzo la inquietano, il sesso, la droga, le feste, l'ostentazione della ricchezza, sono forse troppo da poter sopportare per una ragazza, e rimanere integra. 
 Di notte pensavo. Sdraiata accanto a Sebastian che sudava sulla nuca, faceva scatti nel sonno, si girava verso di me, mi tirava a sè. 
Ci sono parole che si sentono in tutto il corpo. Le parole possono risvegliare una sensazione collegata a un'altra parte del cervello rispetto a quella che credi tu. Le parole buone sono calde.

Il carisma di Sebastian è innegabile, ma il tormento del ragazzo è lucido e lo conduce alla comprensione che tutto gira dietro ai sui soldi, e senza quelli tutti quelli che si professano amici e affollano le sue sontuose feste, si dileguerebbero in un baleno.
Anche la rete familiare incide nel percorso dei due ragazzi. Maja detesta profondamente Claes Fagerman, il padre di Sebastian, ricco, borioso e onnipotente. I genitori di lei invece sono completamente offuscati dalla ricchezza dei Fagerman ed entusiasti del fatto che la figlia possa frequentare un abiente tanto lussuoso ed esclusivo, tanto da non vedere il disagio che la giovane ragazza nasconde. Si sono venduti per il vile denaro? Forse. 
Le promesse non si infrangono. I segreti non si svelano. 

Durante la lettura vi ritroverete spesso a soffermarvi su alcuni nodi cruciali, spinti a dare giudizi sommari, come quelli che il pubblico che assiste numeroso a questo processo sta dispensando gratuitamente e con una certa asprezza.
Quello che importa però è ciò che sta sotto, quello che ha dato origine a tutto. Maja è colpevole in quanto capace di intendere e di volere, una sociopatica in piena regola o è la vittima inconsapevole di Sebastian e di una società svedese marcia, dalla dubbia moralità, divisa dal classismo, da questioni razziali, dalla cultura della droga del sesso facile tra gli adolescenti?
Atmosfere alienati, chei ultima analisi descrivono tutta la solitudine di giovani che hanno tutto e questo tutto diventa troppo, un macigno insopportabilmete pesante.
Se vi piacciono gli scrittori del profondo nord, Sabbie mobili è una lettura imperdibile. Lo stile è coinvolgente e per nulla banale, soprattutto visti i temi scottanti affrontati. In alcuni punti la storia si arena un po' rallentando il ritmo, ma questo non toglie bellezza all'intero impianto narrativo costruito da Malin Persson Giolito.
Presto potremo vedere la serie su Netflix e vi dico che non vedo l'ora.







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