TITOLO: Non pensavo di amarti ancora
AUTORE: Penelope Ward
EDITORE: Newton Compton Editori
PAGINE:288
PUBBLICAZIONE: 27 settembre 2017
GENERE: Contemporary Romance
Fare una telefonata da ubriachi non è mai una buona idea, specialmente se il destinatario è il tuo primo amore
Lì per lì ho pensato che fosse un’ottima idea. Chiamare all’improvviso al telefono Landon Roderick, per cui ho una cotta dei tempi dell’infanzia, mi è sembrata la cosa giusta da fare. Il fatto che fossi ubriaca e stessi passando sopra a tredici anni di emozioni contrastanti con uno stupido scherzo telefonico, invece, non mi è nemmeno passato per l’anticamera del cervello. Ma poi Landon ha richiamato. Ci siamo ritrovati a passare le settimane seguenti al telefono, cercando di gestire l’intensa connessione che il suono delle nostre voci aveva risvegliato. È possibile desiderare qualcuno che si trova a chilometri di distanza? Durante tutte quelle ore passate a chiacchierare, mi sono chiesta che cosa sarebbe potuto succedere se ci fossimo incontrati. Ed è così che ho preso la seconda decisione più impulsiva della mia vita. Un biglietto per la California è quello che mi serve per capire se la telefonata che gli ho fatto da ubriaca è stato l’errore più grosso che abbia mai commesso o la cosa migliore che mi sia mai capitata.
Chi ha detto che fare telefonate da ubriachi è una brutta cosa? Spesso avvenimenti che sembrano disastrosi possono rivelarsi fortuiti. Lo sa bene Rana, che in una sera di profonda malinconia, con in corpo qualche bicchiere di troppo, ripensa al ragazzino con cui ha trascorso l'adolescenza. Di London serba tanti ricordi e i bigliettini strani e divertenti che lui le lasciava sempre. Come ha potuto scordarsi di lei e non salutarla quando ha dovuto trasferirsi? Arrabbiata e con i pensieri che le vorticano in testa alla velocità della luce, Rana ritrova il numero in elenco e decide di chiamare London Roderick per dirgliene quattro. Peccato che la voce che risponde roca dall'altra parte della cornetta la colpisce profondamente. Forse è stata una cattiva idea. La cotta che aveva da ragazzina sembra non essere passata e London a quanto pare si ricorda benissimo della sua Rana banana, la ragazzina non troppo carina che viveva nel garage di casa sua.
London non è pronto a lasciarla andare, a non sentire più la sua voce. Dopo tanto tempo riesce a ridere di gusto, una sensazione di cui aveva scordato l'esistenza. Rana e London terminano la chiamata con la promessa di risentirsi ancora. Inizia una sorta di relazione telefonica alla quale i due ragazzi si attaccano morbosamente. Non riescono a non sentirsi, e complice la distanza si aprono a confidenze, iniziando a mettere a nudo i loro cuori. I sentimenti crescono, si fanno più pressanti e la voglia di vedersi diviene una necessità. Una volta insieme però, riusciranno a far funzionare le cose?
London e Rana non sono più i ragazzini di un tempo che scorazzavano spensierati con le loro bici e trascorrevano i pomeriggi insieme. Entrambi hanno fatto degli errori e adesso stanno cercando di rimettere a posto le loro vite. Possono due persone rotte formare un tutt'uno integro?
Forse non è davvero un errore, se ne trai un insegnamento.Rimango sempre piacevolmente sorpresa dalla capacità di Penelope Ward di creare trame sempre nuove e capaci di lasciarmi a bocca aperta. L'espediente della telefonata da il via ad un rapporto che ha ancora molto da raccontare. London e Rana insieme sono splendidi, ma hanno tanti segreti che si portano dentro e la vergogna che provano pr gli errori fatti in passato li rendono due personaggi fragili. Tutti e due devono maneggiare con cura i sentimenti che provano, perchè i ragazzini di un tempo hanno lasciato il posto a due adulti che ancora cercano la strada giusta.
Non si spegne un incendio facendo la danza della pioggia. Devi affrontarlo, spruzzarci dell’acqua finché non smette di bruciare. Una volta domato il fuoco, puoi scegliere di ricostruire o di abbandonare le macerie.
Inutile dirvi che London è un personaggio su cui sbavare. La mia fantasia ha preso il volo cercando di immaginare questo ragazzo bellissimo, dagli occhi azzurri, aria da sfacciato e corpo meravigliosamente tatuato. Ma London non è solo un corpo vuoto, ha anche una bellissima anima. A soli diciotto anni è andato via per trovare la propria strada, ha sbagliato e ha saputo rialzarsi, creando un'attività propria.
Rana è più complessa. Inizialmente ho fatto fatica a inquadrarla, ma credo che l'autrice l'abbia avvolta in una iniziale nebulosa di proposito. Cresciuta sentendosi rifiutata dalla propria madre e con un padre fervente cattolico, inevitabilmente era destinata a fare alcuni passi falsi come atto di ribellione al fatto di sentirsi sola. Profondamente insicura del suo corpo e del suo aspetto, ha tentato col tempo di assomigliare alla sua bellissima madre, nonostante il risentimento che provava per lei.
Non posso dirvi troppo, perchè io mi sono divertita a scoprire i lati nascosti di Rana ed è stata una sorpresa dietro l'altra.
Ho così tanti difetti».
«Sì, be’, ce li hanno anche i diamanti più belli. Non c’è niente di male ad avere dei difetti. Sono quelli a renderci umani»
Ironico, sexy e pieno di romanticismo, Non pensavo di amarti ancora è stata una lettura deliziosa e adorabile, con dei protagonisti particolari che conosciamo in ogni sfaccettatura grazie al doppio punto di vista. I dialoghi sono brillanti, pieni di brio e battute irriverti, con tanti doppisensi esilaranti, tratto distrintivo della Ward.
Non posso che consigliarne la lettura, anche se sono di parte, perchè leggerei ogni cosa scritta da Penelope Ward, anche la lista della spesa.
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