IL QUADERNO DEI NOMI PERDUTI, SOFIA LUNDBERG. Review party & giveaway.

TITOLO: Il quaderno dei nomi perduti

AUTORE:Sofia Lunberg

EDITORE: DeA Planeta

PAGINE:209

PUBBLICAZIONE: 30 aprile 2018

GENERE: Narrativa

PREZZO: € 7,99 ebook; cartaceo € 17,00

Amore è solo una parola ma contiene mondi interi. Alla fine, è tutto ciò che conta.
Di cosa è fatta davvero una vita? Cosa vale la pena salvare dalla sabbia impalpabile dei giorni, degli anni? Se lo chiede, sola nel suo appartamento a Stoccolma, l’anziana Doris. La risposta è racchiusa in un quaderno molto speciale. Quello che il padre le regalò per il suo decimo compleanno, e che lei vuole lasciare all’inquieta nipote Jenny. Alle sue pagine ingiallite Doris ha consegnato tutti i nomi della sua lunga e tumultuosa esistenza: Stoccolma, Parigi, New York. Madame Serafin, Gösta il pittore, l’ingenua sorella Agnes. E Allan. Parenti, nemici, amanti; ognuno occupa un posto cruciale nel romanzo della sua vita, ognuno ha una storia e tocca a Doris, adesso, raccoglierle. Per riannodare le fila di un destino che, malgrado tutto, prepara gli ultimi colpi di scena. E ritrovare il senso di un viaggio che forse si chiama amore. 

Una storia dolceamara quella raccontata dalla giornalista svedese Sofia Lundberg. Un viaggio sul viale dei ricordi, durante il quale l'ultranovantenne Doris, che sente oramai avvicinarsi la fine, ripercorre tutta la sua vita attraverso un'agenda che custodisce gelosamente e che vuole lasciare in erdedità alla nipote Jenny. 

Su quel quaderno di pelle rossa, regalatole dal padre per i suoi dieci anni, Doris ha appuntato i nomi di tutte le persone che hanno attraversato la sua vita, quelle che vuole dimenticare e quelle che porta ancora nel suo stanco cuore. Putroppo i nomi sono orami quasi tutti cancellati e con la scritta "morto" di fianco, e presto è sicura che lei sarà la prossima, perchè dopo che tutte le persone che hai amato non ci sono più a cosa serve continuare a vivere? 

Attenzione però, perchè quello di Doris è il pensiero di una donna lucida che ha vissuto una vita piena e  densa di avvenimenti, divisa tra la struggente voglia di ritornare nella sua Stoccolma, lasciata quando era ancora troppo giovane e la prigionia della sfavillante Parigi dove si ritrova a fare la modella.

Non c’è niente di bello nell’essere la più vecchia. Non ha senso vivere quando tutti gli altri se ne sono andati». 

Tra oggetti custoditi gelosamente, vecchie foto e pagine che hanno il sapore di tutta una vita, Doris si muove stanca all'interno della sua casa, il corpo che sta cedendo e la fatica che accompagna ogni passo. Dopo anni di indipendenza adesso il suo corpo è maneggiato da assistenti che la muovono come un manichino, che non provano interesse genuino per quello che prova. Il pensiero allora non può non andare agli anni in cui giovane e acerba ragazza viene "ceduta" ad uno stilista che la introduce alla vita della Parigi sfavillante e piena di glamour. Ma non è tutto oro quello che luccica, e quello che potrebbe sembrare un colpo di fortuna si rivela una prigionia. Ridotta al completo anonimato, spersonalizzata, costretta a estenuanti diete e sfilate di moda, in mostra come un manichino, gli abiti seducenti e perfetti, nascondono la durezza di quel mondo. 

Gli abiti e i sorrisi impostati, la pelle perfetta e l'aspetto impeccabile non possono però sedare le pieghe dell'animo che sanguina giorno dopo giorno. Così Doris sogna di ritornare nella sua terra, di riabbracciare l'amico Gösta, di essere libera di fare le proprie scelte. 

Fu Madame a insegnarmi che esistono diversi generi di persone. Che quello che la gente si aspetta da noi non sempre è giusto, che ci sono molti sentieri fra cui scegliere lungo il viaggio chiamato vita. Che a volte è difficile decidere la direzione a un incrocio, ma che il percorso si può sempre ridisegnare. E che le curve non sono necessariamente pericolose.

Un racconto struggente che corre tra passato e presente, in cui attraverso i nomi oramai cancellati di quelle paersone che hanno segnato irrimediabilmente la vita di Doris, tra passioni, difficoltà, soprusi, amicizie che rimangono per sempre, il lettore è catapultato in un universo interiore colorato dalle mille sfumature dell'amore.

Mi è piaciuto lo stile delicato di Sofia Lundberg, perchè ci vuole molta sensibilità per scrivere di ricordi, d'amore e rimpianti, di paura della morte e di accettazione di sè e del corso del destino. 

Le separazioni sono la cosa peggiore del mondo, Jenny. Persino adesso odio dover dire addio. Stare lontani da una persona cara è dolorosissimo, una ferita inferta all’anima. 

Doris è una donna progressista che ha attraversato un secolo e ha sperimentato sulla propria pelle molte delle cose che la gente, me compresa, legge solo sui libri, o ascolta da spettatrice. Doris è stata autrice del proprio destino e a volte osservatrice passiva, ma in ogni caso è sopravvissuta ad ogni difficoltà, ha preso tutto, anche le esperienze più umilianti, le ha messe in una valigia e ne ha fatto il proprio bagaglio personale. Ora che la fine è vicina, può ancora fare la differenza nella vita di qualcuno, in particolare della nipote Jenny che da tempo ha perso fiducia in se stessa e nelle proprie capacità.  

Armatevi di fazzoletti e di una tavoletta di cioccolata, perchè la storia di Doris e del quaderno che contiene tutta la sua vita è dolorosa, tormentata, piena di "e se" e di "ma", eppure bella nella sua dolce familiarità. 

GIVEAWAY 

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