martedì 22 gennaio 2019

LA CHIMICA DEGLI OPPOSTI, RANDA ABDEL-FATTAH. Review party..

TITOLO: La chimica degli opposti
AUTORE:Randa Abdel-Fattah
EDITORE: Mondadori
PAGINE: 330
PUBBLICAZIONE: 22 gennaio 2019
GENERE:YA
COSTO: €  9,99 ebook;  18,00cartaceo
L'atmosfera è elettrica e la gente è molto carica da entrambe le parti. Poi scorgo lei. I suoi occhi. Non ne ho mai visti così. Di che colore sono? Nocciola e verdi con pennellate d'autunno e frammenti di smeraldo. E io me ne sto lì con in mano il mio cartello, mentre lei è qualche passo più in là, vicino a un poliziotto, e tiene stretto il suo.

Il primo incontro con Mina è un fulmine a ciel sereno per Michael. Avviene per caso, durante una manifestazione organizzata dal nuovo partito politico fondato dal padre di lui che, con la scusa di difenderne i valori originari, si oppone all'accoglienza dei rifugiati arrivati via mare nel Paese. Il problema è che Mina sta dall'altra parte della barricata. Anni prima, infatti, ancora bambina, è scappata dall'Afghanistan insieme alla mamma e, dopo un viaggio lungo ed estenuante, è sbarcata in Australia, dove, come rifugiata, ha posto le basi per una nuova vita. Non è stato per niente facile, perché, come dice sua madre, "stare in un nuovo Paese è come camminare con una protesi. Ci vuole il doppio del tempo perché la mente e il corpo si adattino", però Mina sembra avercela fatta. Si è lasciata alle spalle la sofferenza e il dolore passati, è diventata una ragazza coraggiosa e fiera, e una studentessa talmente brillante da riuscire a vincere una borsa di studio per frequentare una scuola privata prestigiosa, la stessa di Michael. Ed è proprio qui che le loro vite si incontrano, o meglio si scontrano, nuovamente. Fin da subito infatti è chiaro a entrambi che appartengono a due mondi diversi, lontani da ogni punto di vista, eppure l'attrazione che li spinge l'uno verso l'altra è troppo grande, troppo potente per ignorarla. E quando la situazione intorno a loro si surriscalda, è altrettanto chiaro che non è più possibile accettare un mondo in cui tutto è bianco o nero. Sarebbe più facile, ma significherebbe rinunciare al sentimento che li unisce. E nessuno dei due è pronto a farlo. Forse, alla fine, ci sono casi in cui bisogna scendere in trincea e combattere contro tutto e tutti. Casi in cui vale la pena di rischiare per proteggere ciò che più amiamo.

Quando ho cominciato la lettura de La chimica degli opposti credevo che mi sarei trovata di fronte ad un normale young adult. Già dalle prime pagine, però, ho capito che questo libro sarebbe andato oltre. Oltre una semplice storia d'amore, oltre l'incontro di due ragazzi con ideologie diverse, oltre l'odio e la diversità
La chimica degli opposti affronta un tema attualissimo e scottante, quello dell'accoglienza e del controllo delle frontiere, e lo fa attraverso l'espediente narrativo dell'amore tra due ragazzi che sono diametralmente opposti nelle ideologie e nelle loro giovani esperienze di vit.
Michael è australiano, vive a Sidney. I genitori sono fondatori di un partito politico chiamato Aussie Value, che difente i diritti degli australiani di difendere le frontiere dall'"assalto"dei rifugiati politici e dai richiedenti asilo che minacciano la sicurezza dell'Australia. Michael è cresciuto credendo che quello che la sua famiglia gli ha inculcato fosse giusto, che l'unico modo di vedere la questione sui flussi migratori, e sugli immgrati, sia quello di porre un muro per impedirne il passaggio.
Ad una delle manifestazioni degli Aussie Value, Michael ha un vero colpo di fulmine. La ragazza che assorbe tutto il suo interesse è bellissima: capelli nerissimi e occhi penetranti. Lei però è il nemico, il fulcro delle sue battaglie.
Mina è una di quelle persone contro cui Michael e la sua famiglia combattono quotidianamente. Lei in Australia c'è arrivata dal mare, con un barcone, fuggendo dall'Afghanistan, dalla guerra e da tutto quello che fino ad allora era stato il priprio mondo.
In Australia, però, Mina e la sua famiglia, non trovano l'accoglienza sperata. Mina in Australia conosce i campi di detenzione, l'islamofobia di chi pensa che loro sono coloro che invadono in modo indebito un Paese, il pensiero di quelli che, come il padre di Micheal, pensano che gli stranieri debbano adeguarsi alla cultura dominante, senza nessuna spinta all'integrazione.

Voglio solo che tu ottenga i voti più alti che puoi. Che diventi un medico o un avvocato. E per riuscirci devi concentrarti.»
«Sai, questo tipo di pressione non aiuta affatto, mamma. Sto per cominciare un capitolo terrificante della mia vita...» Mi alzo anch’io, bevendo l’ultimo sorso dal bicchiere. «Lo capisci, vero?»
«Ma certo. Però sei anche fuggita di nascosto da una zona di guerra, sei arrivata qui su una barca che era un colabrodo, hai vissuto in un campo per i rifugiati e sei stata in un centro di detenzione
per mesi. Spaventati pure finché vuoi.» E poi, senza alcuna traccia di ironia, aggiunge: «Ma ricordati che mi aspetto che tu sia la migliore del tuo anno».

Il loro rapporto si evolverà dallo scontro all'avvicinamento e dall'incontro di due culture nascerà non solo un tenero amore ma anche un percorso di cambiamento che investirà per intero i protagonisti. 
Soprattutto in Micheal, vi è una sostanziale crescita, e da semplice spettatore, contenitore di idee inculcate, diventa parte attiva e pensante, in grado di costruire un proprio pensiero sulla questione migratoria. Un'assunzione di prospettive diverse e altre, iniziato con la conoscenza di Mina, la quale lo pone di fronte a quesiti che non si era nemmeno sognato di considerare.
È molto più facile vivere in un mondo dove tutto è bianco o nero.
Non ho mai conosciuto il grigio finora, ma ho il sospetto che sia una di quelle cose da cui non si torna indietro, se le si prova una volta.
Mina lo cambia, instilla dubbi, fa nascere interrogativi, insomma, permette a Michael di sviluppare un pensiero critico. 
Da questo punto di vista, Mina, l'ho sentita meno potente all'interno della storia. Intelligente e con un carattere brillante sicuramente, piena di forza e determinazione, ritengo che spicchi però, di meno in termini di maturazione. La lente d'ingrandimento dell'autrice scandaglia Mina più per il suo vissuto da rifugiata, con tutti i traumi annessi, come se in lei ci fosse una flessibilità di pensiero insita nella sua condizione.
Narrato con uno stile semplice e accattivante, da entrambi i punti di vista (Mina e Michael), La chimica degli opposti non è così facile da leggere perchè, al di là della storia d'amore "proibita" tra i protagonisti, c'è molta politica, cultura dell'odio, razzismo, marginalità e segregazione. Non lo definirei apertamente fazioso, ma pur presentandoci entrambe le prospettive, quella degli Aussie Value e quella delle minoranze osteggiate, si avverte una sorta di filone per il quale tendere.
Nonostante racconti di una terra lontana dalla nostra, l'Australia, ho sentito la storia di Mina e Michael molto vicina, soprattutto in questo nostro momento politico italiano, in cui i governanti si affannano e si arrabbattano per dividere la popolazione, seminado odio e terrore per chi è diverso da noi, come se il nemico arrivasse dal mare e non fosse già ben piantato sulle poltrone di Casa nostra.
Due ragazzi, come sempre, possono insegnarci tanto. L'amore non ha barriere ed è in grado di superare i preconcetti e far cadere i paraocchi.






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