giovedì 12 settembre 2019

IO, LA MIA MOTO E FORSE... TU!, FRANCESCA OTTAVIANI. Presentazione.


TITOLO: Io, la mia moto e... forse tu!
AUTORE: Francesca Ottaviani
EDITORE: Contemporary romance
PAGINE: 300
PUBBLICAZIONE: 16 luglio 2019 
GENERE: Contemporary romance 
PREZZO: €  2,99 ebook; 9,99 cartaceo



Le parole d'ordine di questo romanzo sono ridere dell'amore e per l'amore, farsi coinvolgere dall'amicizia e scoprirsi fantasticamente vulnerabili... Adele ed Edoardo si incontrano per la prima volta in una giornata qualunque di inizio settembre. Roma fa da sfondo alle loro avventure e, in particolare, si ritrovano a dover condividere un pianerottolo... e un terrazzo di troppo. I due hanno più cose in comune di quel che credono, ma caratteri agli antipodi. Adele non è il tipo da amicizie secolari e amori da film strappalacrime, anzi, da quando ha perso la madre fa di tutto per tenere le persone a distanza. Non è incline ad affezionarsi, anche se un'eccezione esiste: la sua moto BMW R nineT Scrambler, che tratta come fosse una persona, tanto da chiamarla per nome. Edoardo è un ragazzo che reputa gli amici una seconda famiglia ed è sempre impegnato nel risolvere i problemi di cuore altrui, nonostante sia un po' impacciato nei propri. Rimasto scottato da quel che è accaduto con la sua prima cotta, si fida di una sola donna, la sua amica d'infanzia Sara. Edoardo vorrebbe essere un inguaribile seduttore, così da non dover mai più soffrire, ma proprio non è nella sua natura e, tra incomprensioni, qualche ripensamento e tante risate, cercherà di far capitolare Adele. A volte il primo vero appuntamento si fa attendere e, seppure si pensava non si sarebbe stati capaci di aprirsi, o di tornare ad amare, si presentano nuove occasioni per mettersi in gioco. Romanzo autoconclusivo. Alla fine del libro è presente anche un'anteprima del secondo volume della serie "A Roma tutto è possibile": Abbiamo fatto lo stesso errore.

ESTRATTI 


ADELE: "Io e Chestnut stiamo costeggiando il Tevere per raggiungere il luogo dell’appuntamento,
svicolo nel traffico, ammiro il fiume, gli scorci tra i palazzi storici, fatti di quei dettagli stondati che nelle nuove costruzioni hanno lasciato spazio a tagli squadrati. Roma mia, come sei bella tra i platani e i parcheggiatori abusivi!
Fermo la moto nel luogo stabilito, metto il cavalletto e la catena. Saluto il mio amore con una carezza alla scocca, annotandomi per sicurezza le targhe delle macchine accanto. Lo so, sono paranoica, ma l’ho già detto che io amo la mia moto, giusto?"
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ADELE: "Lui sembrava completamente a suo agio e mi ha fatto divertire, mi ha affascinato con i suoi modi. Forse ha ragione Saxy, è “a-d-o-r-a-b-i-l-e” e questo è un enorme problema. Non voglio affezionarmi troppo. Inoltre, mi è rimasto nel naso quel suo profumo incredibile di bergamotto, menta e lavanda. Mi addormento così, ripensando a quell’abbraccio, al suo bacio delicato e ai suoi occhi color smeraldo."
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EDOARDO: "Sento la testa pesante. Non riconosco nessuna delle persone che mi girano intorno. Le risate e i discorsi degli altri mi arrivano attutiti e non hanno alcun senso per me. Mi sembra di vivere un incubo ed ecco infatti che c’è lei; è bellissima e ha il viso dolce, come la prima volta che mi disse ti amo. Ha cambiato acconciatura e colore di capelli. Sembra anche più magra. Chi sa perché nei sogni a volte cambiano anche questi dettagli? Porta il costume che le ho regalato io quando siamo andati in vacanza all’isola d’Elba.
Lo so che è solo finzione, è solo un sogno, ma voglio baciarla un’ultima volta, sentirmi amato. Sentirmi come prima che il mio cuore si sgretolasse in mille pezzettini, quando credevo di riporre la mia fiducia in una persona speciale e unica, che mi considerava altrettanto speciale e unico. Mi dirigo verso di lei e mi sorride, la abbraccio e ricongiungo le mie labbra alle sue. Ha un sapore così famigliare, così dolce. Anche se è un sogno qualcosa sembra strano: quel sapore così delicato improvvisamente mi risulta sgradevole. Apro gli occhi e vedo quelli di Bonnie che si insinuano nelle crepe della mia anima; sembra ferita, delusa.
Mi stacco da Chiara. Oh, mio dio! Che cosa ho fatto? Ma quanto ho bevuto?
Mi allontano sentendo la voce di Chiara. Mi gira la testa. Non posso credere di averla baciato davvero. D’improvviso sento le gambe cedermi e tutto si fa buio."
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EDOARDO: "Come da istruzioni di Saxy, mi ritrovo sulla pista da ballo con il mio completo migliore. La sala è uno scantinato che non ispira molto e, avendo Saxy insistito per farmi indossare abito e camicia, sono assolutamente fuori luogo.
Intorno a me si affastellano personaggi di varia umanità, ma nessuno porta qualcosa anche di solo vagamente elegante. Tra l’altro, della mia migliore amica non c’è traccia. L’insegnante mi ha già tastato due tre volte il braccio con aria ammiccante, chiedendomi se sono venuto solo.
Ha una tinta biondo platino, è avvolta in un vestitino leopardato che la fa assomigliare a una salsiccia gigante e ha due labbra a canotto pitturate di un rossetto marrone tutto sbavato e che le è finito anche sui denti.
Prendo il cellulare dalla tasca per chiamare Saxy e scoprire che fine ha fatto, quando fa il suo ingresso Bonnie e il cuore mi sfonda il petto. Che ci fa qui?"



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