TITOLO: La libertà ha i tuoi occhi
AUTORE: Ronald H. Balson
SERIE: Liam Taggart & Catherine Lockhart 3.
EDITORE: Garzanti
PAGINE: 359
PUBBLICAZIONE: 19 settembre 2019
GENERE: Narrativa
PREZZO: € 9,99 ebook; € 18,60 cartaceo
Polonia, 1943. Il treno corre veloce senza fermarsi. A bordo, la giovane Lena e l'amica Karolina sentono solo il rumore delle rotaie che rompe il silenzio assoluto degli altri passeggeri. Dentro di loro, sanno che là dove sono dirette non c'è via di scampo. Auschwitz è la notte della guerra. Una lunga notte che non lascia intravedere neanche una flebile luce. Ma forse un timido bagliore di speranza c'è. Ed è di salvare le gemelle di Karolina che, su quello stesso treno, si tengono strette a loro piene di paura. Si tratta di una scelta impossibile per una madre, ma è l'unico modo di eludere un destino ingiusto: abbandonare le bambine. Anche se questo significa non rivederle mai più. Da allora sono passati anni, eppure Lena, ormai ottantottenne, non ha mai dimenticato l'istante che ha cambiato tutto. Ha provato a rifarsi una vita, a lasciarsi alle spalle il passato. Senza riuscirci. E adesso sente che è arrivato il momento di rintracciare le gemelle. Di dimostrare a Karolina che il suo sacrificio non è stato vano. Così, si affida all'investigatore Liam Taggart e all'avvocato Catherine Lockart, gli unici disposti a darle una mano, a patto che lei racconti loro tutta la storia. Benché sia convinta di fare la cosa giusta, Lena non riesce a essere sincera con chi potrebbe esaudire il suo desiderio più grande. Perché il suo cuore nasconde un segreto che non ha mai osato confessare e che ora tocca proprio a Liam e Catherine portare alla luce: è il solo modo che hanno per offrire a Lena l'aiuto che cerca.
Ci sono molti libri che trattano il tema dell'Olocausto ed ogni volta che mi appresto a leggerne uno nuovo mi chiedo in che modo l'autore sarà capace di coinvolgermi, creando qualcosa in grado di solleticare il mio interesse.
Leggendo La libertà ha i tuoi occhi però, sono arrivata ad una conclusione importante. La domanda che mi ponevo aveva un errore di fondo, perchè, assodato che la storia non può essere modificata, e che le atrocità che una certa parte di umanità è stata in grado di perpetrare ai danni di altri esseri umani è così terribilmente raccapricciante da rasentare l'irreale, l'unico modo affrontare le storie relative alle persecuzioni fatte dai nazisti è quello di aprire il cuore e provare a sentire.
Sentire cosa l'autore ci vuole trasmettere con la sua storia, sia essa reale, romanzata o interamente immaginata. Ci sono mille vite che sono state attraversate da questa tragedia, ognuna interessante e piena di dolore e Balson è stato in grado di dare vita ad una narrazione che incanta e commuove.
Ispirato ad una storia vera, quella di Fay Scharf Waldman, l'oramai ottantanovenne Lena Woodward è una sopravvissuta all'occupazione nazista della Polonia. La donna si presenta al cospetto dell'ispettore Liam Taggart per chiedergli di aiutarla a ritrovare due bambine, figlie gemelle dell'amica Karolina morta durante l'olocausto. Nell'estremo tentativo di salvare la vita alle due gemelle le donne compiono un'atto estremo che perseguiterà l'anziana per tutta la vita. Ma Karolina non ce l'ha fatta a vedere la fine della guerra e Lena ha fatto una promessa all'amica. Ora che la fine per lei sta per avvicinarsi, sente che deve onorare la promessa fatta e per farlo deve scoprire cosa ne è stato di quelle due bambine.
Inizia così il racconto di Lena che descrive, sin dall'inizio, la nascita del suo legame con Karolina, un'amicizia sopravvissuta a mille difficoltà, fatta di allontanamenti e ricongiungimenti, finchè la morte non arriva a separale definitivamente.
Dettagliato e lucido, il racconto di Lena ci trasporta in un mondo fatto di sofferenza, sullo sfondo dell'occupazione della Polonia da parte dei tedeschi fino alla terribile esperienza del campo di concentramento.
Più però Lena si inoltra nel racconto, più alcuni elementi non tornano. C'è qualcosa che Lena non sta dicendo, e perchè cercherebbe di nasconderlo alle persone a cui si è affidata per ritrovare le figlie della sua amica?
Un mistero che Liam e sua moglie Catherine dovranno scoprire, non con poche difficoltà, mentre il figlio di Lena cerca a tutti i costi di opporsi alle indagini, cercando di far passare la madre come incapace di intendere e di volere a causa del deterioramento mentale dovuto all'età.
«La crudeltà dei nazisti era inconcepibile, Liam. È incredibile che cosa hanno passato queste persone. Ma questa volta, anche se la storia non è meno terribile, riesco a gestirla meglio. Sono nella posizione di poter dare una mano a una persona e fare qualcosa di concreto. Se riesco ad aiutarla a chiudere un capitolo della sua vita, che troviamo o no queste gemelle, be’... hai capito.»
Un racconto avvincente, straziante, ricco di dettagli che si imprimono nella memoria donando un'atmosfera realistica che rende la lettura ancora più intensa. Lo strazio della guerra, la vita nel ghetto, le atrocità della vita nei campi di concentramento, la paura, la fame, le malattie. Ci si rende subito conto che forse, nel tentativo del figlio di Lena di ostacolare la ricerca delle gemelle, c'è qualcosa di diverso della presunta ossessione della madre per due gemelle che secondo lui nemmeno esistono, e la paura che la donna sia stata circuita dall'investigatore.
Lena è lucida, dettagliata, accurata, ma ai suoi racconti manca qualcosa, ed è chiaro che voglia tenere occultato qualcosa.
Ogni barlume del mio istinto di avvocato percepisce un profondo, oscuro segreto. Ma non so se lei sarà mai disposta a rivelarlo.
Una storia avvincente e piena di sorprese. Una scrittura solida che mostra l'abilità dell'autore di gestire una trama che muovendosi tra passato e presente, inserendo una ricostruzione storica densa di particolari che non annoia mai.
La libertà ha i tuoi occhi ha un impatto emotivo considerevole e prima di essere una finestra sul periodo più buio della nostra umanità è la storia di un'amicizia, di sacrificio, coraggio e sopravvivenza. Mi sono sempre chiesta quanta forza e resilienza ci sia in ogni singolo sopravvissuto a quel deliro sconsiderato di violenza che è stato l'Olocausto.
La libertà ha i tuoi occhi è il terzo libro di una serie e anche se può essere tranquillamente letto come uno stand-alone, sono sicura che mi sarà utile recuperare gli altri capitoli per comprendere meglio i personaggi di Liam Taggart e Catherine Lockart.
«Quelle bambine erano le nostre bambine. Erano di tutt’e tre. Quando le guardavamo, vedevamo la speranza. Vedevamo il futuro. Non importava quello che ci succedeva intorno, non abbiamo mai avvertito la disperazione. Le gemelle erano la nostra speranza, e quella della nostra gente, erano la speranza della Polonia. Erano le nostre gemelline!
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