mercoledì 20 gennaio 2021

IL LIBRO DEI NOMI PERDUTI, KRISTIN HARMEL. Review party.


TITOLO: Il libro dei nomi perduti
AUTORE: Kristin Harmel
EDITORE: Sperling&Kupfer
PAGINE: 373
PUBBLICAZIONE: 19 gennaio 2021 
GENERE: Historical fiction
PREZZO: €  9,99 ebook; 18,90 cartaceo

«Sono passati più di sessant'anni da quando vidi questo volume per l'ultima volta, da quando vidi lui, per l'ultima volta, ma il passato sembra essere di nuovo qui, in questa stanza con me, e mi sento soffocare.»

Florida, 2005. Eva Traube Abrams, bibliotecaria quasi in pensione, leggendo il giornale una mattina si imbatte nella fotografia di un libro per lei molto speciale. Il volume, risalente al Diciottesimo secolo, fa parte dei numerosi testi saccheggiati dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale; recentemente ritrovato in Germania, sembra contenere una sorta di codice che i ricercatori non sanno decifrare.
Parigi, 1942. Eva è costretta ad abbandonare la città dopo l'arresto del padre, ebreo polacco. Rifugiatasi in una cittadina di confine, inizia a falsificare documenti per i bambini ebrei che fuggono nella Svizzera neutrale. Insieme al misterioso e affascinante Rémy, Eva decide di annotare in un libro in forma criptata i veri nomi dei ragazzini che, essendo troppo piccoli per ricordare, rischiano di dimenticare la propria identità. Così nasce il Libro dei nomi perduti, che diventa una testimonianza ancora più preziosa quando la cellula di resistenza viene tradita e Rémy scompare.
Alla fine del conflitto, Eva, sola e tormentata dai sensi di colpa, decide di ricostruirsi un'altra vita, lontana e diversa. Ha imparato a voltarsi indietro tante volte e ogni volta un pezzo di sé è andato smarrito. Ma ora che il passato bussa prepotente alla porta, avrà il coraggio di rivivere i vecchi ricordi?

Ispirato a una sorprendente storia vera, Il libro dei nomi perduti è molto più di una semplice vicenda di falsari. È un indimenticabile romanzo sull'identità e sul potere dei libri, una testimonianza della resilienza dello spirito umano e della forza dell'amore di fronte al male.

Con una nuova ed emozionante storia, torna in Italia Kristi Harmel, questa volta con Sperling&Kupfer. 
La penna intensa della Harmel è sempre capace di descrivere dolori e sentimenti nella loro essenza, in tutta la loro bellezza e devastazione, affrontando temi difficili che hanno segnato la storia dell'umanità. 
Narrato su un doppio registro temporale, la nostra protagonista, Eva, si rituffa nel suo passato a partire da un evento che sconvolge il suo presente.
E' il 2005 quando l'ottantenne Eva Abrams, volontaria in una biblioteca, si imbatte nella foto di un libro. Lei conosce benissimo quel volume raro che si sta deteriorando, ed è proprio lei la proprietaria del volume che il Otto Kühn, bibliotecario press la Zentral-und Landesbibliothek di Berlino, sta cercando. L'uomo è impegnato nell'impresa di restituire tutti i volumi rubati dai nazisti. 
I libro riporta Eva a un passato che da troppo tempo cerca di dimenticare, da quando ha deciso di ricostruirsi una nuova vita e non guardarsi più indietro. Ma come si fa a non farsi travolgere dai ricordi? Per Eva è arrivato il momento di tornare a Berlino e fare i conti con la donna che era. 
Così, facciamo un balzo indietro di sessantacinque anni, ritornando nel 1942, quando Eva Traube, ebrea di origine polacca, viveva a Parigi e i tedeschi invadono la capitale con le loro continue retate contro gli ebrei. In uno di questi rastrellamenti, l'amato padre Tatus viene preso dai tedeschi ed Eva e sua madre sono costrette a fuggire grazie a un aiuto organizzato dal padre. Si ritroveranno ad Aurignon, in una zona franca della Francia. Lì, con una nuova identità e tanta amarezza per la prigionia del padre, Eve si ritrova ad aiutare il fronte della resistenza, falsificando documenti insieme a Rèmy, permettendo soprattutto a molti bambini di sfuggire ai nazisti. 
Con l'idea di lasciare una traccia della passata identità di questi bambini, che un giorno potrebbero cercare le radici del loro passato, lei e Rèmy appuntano i nomi, in maniera codificata, su un libro. Un volume che crede di non rivedere mai più, che solo lei e Rèmy sono in gradi di decodificare. 

«Che cosa succederà quando arriveranno anche qui? Quando vorranno portarci a est? Chi è che si ricorderà di noi? A chi importerà qualcosa? Grazie a te, non rimarranno neppure i nostri nomi.»
Kristin Harmel scrive una storia potente con una protagonista coraggiosa e complessa, divisa da sentimenti contrastanti. Aiutare gli altri la fa sentire bene, come se potesse portare uno spiraglio di luce in mezzo a tutta questa atrocità. La madre però la fa sentire in colpa, come se non facesse abbastanza per ritrovare e salvare il padre. 
Eva è una protagonista così brillante e Rèmy non poteva fare altro che innamorarsi di lei. Una donna forte che ha dovuto prendere una serie di decisioni difficili di cui porterà il carico per il resto della vita. 
Ed anche il senso di colpa, oltre alla memoria, è un altro nodo cruciale di questa storia. La colpa di aver fatto determinate scelte piuttosto che altre.

(...) «siamo responsabili solo delle cose che facciamo, o che non facciamo.

Il libro dei nomi perduti è una storia sull'importanza della memoria, quella storica e quella autobiografica che ci tiene ancorati saldamente alle nostre radici identitarie contribuendo alla formazione del nostro sè. 
Ma è anche una storia di legami potenti, di amore e famiglia. In questo quadro si inserisce il potere salvifico dei libri, che tante volte non sono solo una via di fuga dalla realtà, ma qualcosa che può cambiarci la vita. 
Leggere le opere di Kristin Harmel è sempre un'emozione, perchè riesce a toccare le corde dell'anima pur trattando temi sconvolgenti. Fa sempre male ricordare fino a che punto può spingersi l'uomo, quali punti di crudeltà e bassezza morale può toccare con le sue azioni o l'adesione ad una ideologia cieca. 
Eppure, tra tanto male, tanto dolore, c'è anche un messaggio di rinascita, una capacità di resilienza così forte e luminosa da scacciare le ombre oscure del male.

Non capisce che cosa significhi amare i libri a tal punto che, se te li togliessero, ne moriresti. Smetteresti di respirare, di esistere.



 


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