martedì 23 marzo 2021

LA LEGGE DELL'INNOCENZA, MICHAEL CONNELLY. Recensione.

TITOLO: La legge dell'innocenza
AUTORE: Michael Connelly
EDITORE: Piemme
PAGINE: 427
PUBBLICAZIONE: 16 febbraio 2021
GENERE: Legal thriller
COSTO: € 10,99 ebook; 19,90 cartaceo 

È il suo processo più importante: quello in cui l'imputato è lui. Ma in un'aula di tribunale anche l'innocenza può essere un crimine.

È una sera di ottobre a Los Angeles, e Mickey Haller, a bordo della sua Lincoln, si allontana dal bar dove ha offerto da bere a un nutrito gruppo di colleghi per festeggiare la vittoria in un processo. Quando una volante della polizia gli fa segno di accostare, Haller è tranquillo: lui non ha bevuto neanche un goccio, come ormai da molti anni. Ma non è per questo che l'agente Milton l'ha fermato. A quanto pare, qualcuno ha rubato la targa della Lincoln. Lo stupido scherzo di un collega, pensa Haller. Ma quando l'agente lo costringe ad aprire il bagagliaio, quello che Haller si trova davanti è tutt'altro che uno scherzo. Un cadavere non è mai uno scherzo. Specialmente se è quello di un tuo ex cliente, e serve per incastrarti.
Haller - con il fedele investigatore Cisco e la socia Jennifer Aronson - comincia così la sua battaglia più importante: difendersi dall'accusa di omicidio. Nonostante prove schiaccianti e assurde contro di lui, e un avvocato dell'accusa nota come Dana Braccio della Morte, decide di difendersi da solo in tribunale. E al suo fianco avrà un alleato d'eccezione, qualcuno che gli deve un grosso favore e non lascerà che le cose si mettano troppo male: Harry Bosch.
Michael Connelly riunisce i suoi due personaggi più amati in un nuovo, imperdibile thriller, un viaggio mozzafiato dentro un mondo dove la legge è troppo spesso l'arma vincente dei cattivi.

Quando leggo dell'uscita di un nuovo libro di Michael Connelly non posso fare a meno di buttarmi a capofitto nella sua lettura, soprattutto se i protagonisti sono l'intramontabile Harry Bosch e il fratellastro Mickey Haller.



Cosa succede quando ti trovi a vestire i panni dei tuoi stessi assistiti? Mickey Haller sembra essere piombato in un incubo. Una sera, all'uscita di un bar, dopo aver festeggiato l'ennesimo successo, viene fermato da un poliziotto. Haller non ha nulla di cui avere paura, ma quando l'agente apre il bagagliaio dell'uomo, all'interno vi trova trova un cadavere. Il corpo appartiene a Sam Scales, un ex cliente di Haller.
Qualcuno sta cercando di incastrarlo ed ora tocca a lui difendersi da un'accusa di omicidio che lo conduce direttamente in prigione e con una cauzione da capogiro, impossibile da pagare. Così, in cella e con un mastino come Dana "Braccio della Morte" Berg all'accusa, Haller deve radunare tutte le sue forze per capire chi lo ha messo in questa situazione. Si appellerà al diritto ad un processo veloce e sarà l'avvocato di se stesso, ma in questa impresa non sarà mai veramente solo. Una squadra di tutto rispetto formata dal suo assistente Cisco, la socia Jennifer, l'ex moglie Maggie McPherson e il nostro amato Harry Bosh. Tutti insieme faranno fronte comune per aiutare Haller a provare la sua innocenza, e si sà che per far valere la Legge dell'Innocenza, se non è stato tu a commettere un omicidio, deve essere stato qualcun altro.
«L’unico modo per provare che non sono stato io è trovare chi è stato» dissi. «È questa la legge dell’innocenza.»
Quello che mi piace di Connelly è la sua indiscutibile abilità nel tessere trame sempre interessanti e avvincenti. La legge dell'innocenza non è quello che può essere definito un thriller adrenalinico, ma è più ascrivibile al filone del legal thriller. Questo non toglie fascino alla storia, soprattutto perchè l'autore si muove tra i meandri del sistema giudiziario americano, con le sue leggi, le trappole, e le insidie nascoste tra i suoi cavilli. In questo caso Connelly mostra i lati oscuri della legge e della polizia, tra corruzione e intrighi.
Dettagliato e intriso di termini legali che testimoniano la comprensione di Connelly della materia, La legge dell'innocenza rapisce e non annoia mai. Mi sono divertita durante la lettura e gli eventi mi hanno letteralmente avviluppata.
L'evoluzione del personaggio di Haller offre un'interessante capovolgimento di prospettiva poichè il potente e abile avvocato, maestro nel sedurre le giurie, si trova a riflettere stavolta sulla condizione di essere accusato ingiustamente. Trovare a tutti i costi una verità che lo scagioni da un'accusa che non si scrollerà facilmente di dosso.
Lui, sempre sicuro di sè, sprezzante, abituato a difendere ogni tipo di personaggio, stavolta si trova in difficoltà, all'interno di una prigione che non è di certo un luogo accogliente, a cercare di studiare una strategia difensiva che lo scagioni dalle accuse.
Quanto è importate, allora, essere veramente colpevoli o innocenti? Potrebbe non fare differenza quando sei un avvocato e devi difendere il tuo cliente, ma quando sei dall'altra parte della sbarra?

Non coltivavo illusioni sulla mia innocenza. Era qualcosa di cui solo io potevo essere sicuro. E sapevo che l’innocenza non era uno scudo sufficiente contro l’ingiustizia. Non mi garantiva nulla. Le nuvole non si sarebbero aperte per lasciare spazio a un intervento divino.
Potevo contare solo su me stesso.
Innocenza non è un termine legale. Nessuno viene mai dichiarato innocente in tribunale. Nessuno è mai esonerato dal verdetto di una giuria. Il sistema giudiziario può solo trovarti colpevole o non colpevole. Niente di più.
La legge dell’innocenza non è mai stata scritta. Non si trova in un codice rilegato in pelle, non sarà mai dibattuta in aula. L’innocenza non può essere tradotta in norma dal governo. È un’idea astratta, eppure si allinea con le leggi precise della natura e della scienza. In natura, a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Secondo la legge dell’innocenza, per ogni uomo non colpevole di un crimine c’è un colpevole da qualche parte. E per provare la vera innocenza il colpevole deve essere scovato e denunciato al mondo.
Il ritmo e la narrazione sono quelle di un vero maestro del thriller, in grado di tenere alto l'interesse del lettore attraverso dialoghi e momenti di vera tensione che si sviluppano nelle aule di un tribunale.
Amando le serie televisive, soprattutto i polizieschi e i procedural drama, ho adorato La legge dell'innocenza e ho terminato la sua lettura in brevissimo tempo.
I personaggi sono tutti intriganti ed in realtà quello di Harry Bosch è più cammeo che una presenza costante o invadente, ma lo si ama ad ogni apparizione.
Ciliegina sulla torta, sullo sfondo della Legge dell'innocenza, Connelly inserisce i primi segni di quella che sarà la pena che affliggerà l'intera umanità da due anni a questa parte: l'inizio della diffusione del Covid-19.
Se amate Micheal Connelly questo è un libro da non perdere, e se non lo avete mai letto, questa mi sembra un'ottima occasione per cadere nella sua rete. 
Inoltre, Mickey Haller farà presto ritorno sugli schermi nell'adattamento TV Netflix The Lincoln Lawyer.


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