lunedì 30 agosto 2021

THE ROSE, TIFFANY REISZ. Recensione.

TITOLO: The Rose
AUTORE: Tiffany Reisz
SERIE: I Godwick 2.
EDITORE: Hope Edizioni
PAGINE: 
PUBBLICAZIONE: 20 agosto 2021
GENERE: Erotic romance/paranormal
PREZZO: €  3,99 ebook; cartaceo 

Il giorno della sua festa di laurea, Lia riceve in regalo dai suoi genitori – ricchi collezionisti d’arte – un raro manufatto greco: una bellissima e antica coppa. Su quello splendido oggetto ha messo gli occhi anche August Bowman, amico dei genitori e ospite alla festa. Secondo August, la coppa, nota come “Kylix della Rosa”, veniva usata nelle cerimonie in onore del dio greco Eros e ha lo straordinario nonché pericoloso potere di far avverare le più intime fantasie sessuali.
Lia è scettica riguardo alle affermazioni di August e sospetta che, essendo lui stesso un collezionista d’arte, stia solo cercando di mettere le mani sul prezioso manufatto.
L’uomo, allora, la sfida a provare e, quando Lia beve dalla Kylix, si ritrova all’improvviso immersa in un mito erotico così vivido da sembrare reale. Con August al suo fianco, vivrà la più sensuale delle sue fantasie, un’esperienza che ha tutte le intenzioni di ripetere.
August è pronto a pagare qualsiasi prezzo per entrare in possesso della coppa, ma Lia ha in mente un altro tipo di baratto, uno che intreccerà le loro vite in un modo che entrambi non possono neanche immaginare.

Tiffany Reisz ci delizia con un nuovo seducente romanzo in cui l'"Eros" non è mai stato così protagonista.
Se avete letto The Red, il primo libro della serie I Godwick, riconoscerete sicuramente Mona, la madre della protagonista di The Rose.
Con due genitori disinibiti e amanti dell'arte e della bellezza, Ophelia Anne Fitzroy Godwick – Lia per gli amici – non poteva che ereditare una certa propensione per l'arte e le arti amatorie.
Lungi dalla sfacciata esuberanza della madre, Lia è una ragazza più posata e schiva, ma questo non le ha impedito di crearsi una certa cerchia di conoscenze interessanti.
Quando il padre, per la sua festa di laurea le regala un prezioso manufatto antico, “Kylix della Rosa”, una coppa che i greci usavano durante le cerimonie al tempio in onore di Afrodite, non può che sentirsi estasiata, vista la sua passione per la mitologia.
La stessa sera Lia conosce il misterioso August Bowman, amico dei genitori e collezionista d'arte. L'uomo le parlerà della coppa in un modo che la lascerà tra l'incredulo e lo stupefatto. Secondo August, infatti, la coppa avrebbe il potere di far vivere delle esperienze sessuali uniche a coloro i quali bevono direttamente da essa.
Affermazione bizzarra quanto impossibile. Eppure c'è qualcosa nell'uomo che spinge Lia a fidarsi di lui. Forse perchè è così bello e sensuale, oppure perchè dopo tanto tempo, Lia, ha voglia di lasciarsi andare e fidarsi di qualcuno.

«Esatto. Per farmi avere di nuovo fiducia nell’amore, Afrodite in persona, con indosso una corona di rose, dovrebbe apparire in camera mia e svolazzare a mezzo metro da terra, e, anche in quel caso, penserei che sia sorretta da fili trasparenti. Devi fartene una ragione e accettare il mio ateismo romantico.»
«Almeno puoi credere in me?»

In un viaggio che mescola realtà e fantasie sfrenate, in cui i piani del mito e della leggenda si fondono e si confondono, Tiffany Reisz ci regala l'ennesima esperienza di lettura che è più un'esperienza sensoriale.
Se con The Red l'autrice ha giocato con l'arte, zigzagando tra quadri celebri, con The Rose ci si immerge in una onirica rivisitazione di celebri miti, in chiave erotica, una metanoia con la quale la mente va oltre la mente.
Andromeda e Perseo, Briseide e Achille, Eros e Psiche, Arianna e Dioniso, Etra e Poseidone, Zeus e Danae, Dafne e Apollo.
Le esperienze vissute da Lia, tra le sapienti ed esperte mani di August sono reali o sono fantasie frutto di uno sconvolgimento di sensi creato da una qualche sostanza?
Come possono, quelle situazioni, essere tanto reali, quanto improbabili? Ma la più grande delle domande riguarda August: chi è l'uomo capace di operare una tale magia sul suo corpo e sulla sa mente?
Sensuale, erotico, irriverente come la lingua dei suoi protagonisti, The Rose ha qualcosa di magico ed eccitante. Il modo di inventare storie di Tiffany Reisz mi sorprende sempre, così come la sua cultura. I suoi non solo soltanto libri in cui l'erotismo è il padrone indiscusso, ma descrivono un mondo libero da preconcetti, aperto ad ogni genere di esperienza, dominato dai sensi e bizzoso come lo erano gli dèi dell'Olimpo.

Lia è una protagonista con molte sfaccettature. Una ragazza dall'animo sensibile e nonostante la sua vita sia stata agiata e sostanzialmente protetta, crescere all'ombra di una madre dalla personalità così istrionica non è stato facile. L'amore l'ha spesso soffocata, rendendola insicura e circospetta. Ad aggravare le cose ci si mette un'esperienza traumatica che nasconde a tutti e ha segnato il suo approccio con l'altro sesso, fino all'arrivo di August.

«Il greco ha molte parole per esprimere il concetto di “amore”. Philia è amore tra amici, come dovresti ben sapere O-phelia. Agape è amore incondizionato, come l’amore di un genitore per un figlio o di un dio per il suo adoratore. E eros è l’amore sessuale.»
«Nel senso di lussuria?»
«Non proprio. La lussuria è una forza distruttiva. Come tradimento, ossessione, infatuazione malsana. Non c’è un equivalente in inglese per “eros”. Alla lingua inglese piace separare l’amore dal sesso. A me, no. Ecco perché lo definisco “fare l’amore” invece di usare termini più violenti...

E August? Chi non vorrebbe averlo nel proprio letto? Irriverente, scaltro, bellissimo e dalla spiccata sensualità, con una vena protettiva in grado di far sciogliere ogni cuore.
Scene bollenti, prospettive intriganti e originali con cui leggere i miti classici, dialoghi taglienti e pieni di acume, in una sola parola Tiffany Reisz.
Una celebrazione dell'eros nella sua accezione divina e terrena, come componente imprescindibile della vita. Una storia in bilico tra questo e l'altro mondo, che fa sognare , ve lo dice una che è cresciuta all'ombra dei maestosi templi della Valle di Agrigento, lì dove è facile credere che gli dèi si mescolano agli uomini per disporne a proprio piacimento. 




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