mercoledì 3 aprile 2024

NON C'È NIENTE DI VERO, EMIKO JEAN. Review.

 

TITOLO: Non c'è niente di vero
AUTORE: Emiko Jean
EDITORE: Garzanti
PAGINE:336
PUBBLICAZIONE: 19 marzo 2024
GENERE: Fiction
PREZZO: € 9,99 ebook- 17,90 cartaceo

Quando il telefono squilla, Mika si aspetta tutto tranne questa frase: «Sono Penny, credo di essere tua figlia». È la voce della sua bambina. La persona che, con il suo primo respiro, le ha insegnato il significato della parola amore. Mika avrebbe voluto regalarle il mondo, ma ha dovuto darla in adozione appena nata. Sono passati sedici anni e ora Penny vuole conoscerla. Sua figlia non merita niente di meno che la perfezione, e stavolta Mika non può sbagliare. L'unica possibilità che ha è inventarsi una vita che non esiste: il lavoro dei sogni, il fidanzato perfetto e la casa più splendida che ci si possa immaginare. E mentre è occupata ad abbellire la verità, Mika non si rende conto che per Penny l'unica cosa importante è che sua madre sia sincera. Non ha bisogno che sia perfetta, desidera solo il suo affetto. Quando l'illusione crolla e le bugie emergono, Mika si trova di fronte alle proprie insicurezze e al proprio senso di inadeguatezza. Per recuperare l'amore della figlia, deve rimettere insieme i pezzi della sua vita. Questa volta quella vera. Eppure, è proprio nelle crepe dell'imperfezione che si nasconde l'amore. L'amore, questa volta quello vero.

Miei cari lettori, oggi vi parlo di una bellissima storia che ha scalato in poco tempo le classifiche del New Yor Times e pubblicata da Garzanti: Non c'è niente di vero di Emiko Jean già edita in Italia con la serie young adult Tokyo Ever After.
Mika è una donna che sta attraversando un periodo non proprio facile. Insoddisfatta della propria vita vede sfumare anche l'ennesimo lavoro, il suo conto in banca è in rosso e la sua ultima relazione è andata in fumo. Ecco che in questo quadro a dir poco sconfortante arriva a sorprenderla una telefonata inaspettata: si tratta di Penny, la figlia che ha abbandonato quando aveva sedici anni.
Penny ha perso la madre adottiva e adesso vuole conoscere la sua vera madre. Forse per Mika e Penny c'è la possibilità di costruire una relazione dopo che la vita ha separato le loro strade. Mika sente ancora forte il legame con una figlia che ha seguito negli anni ma di cui sostanzialmente non conosce nulla, però prova molta vergogna per tutto quello che non è riuscita ad ottenere. Mika, per spirito di compensazione inizia a raccontare a Penny di una vita bella, piena, soddisfacente, praticamente perfetta. Non c'è niente di vero in tutti i racconti che Mika fa alla figlia e il suo castello sta per crollare perchè Penny vuole conoscerla di persona.
Realtà e fantasia stanno per scontrarsi, un castello di illusioni che potrebbe crollare rovinosamente e toglierle l'ultima cosa per cui valga la pena di lottare.
Non c'è niente di vero mostra tutta la fragilità di una donna, di una madre che a sua volta è stata una figlia. E' facile empatizzare con Mika e comprendere il suo imbarazzo all'idea che la figlia che ha abbandonato quando non avrebbe avuto possibilità di crescerla, la ritrovi ancora incompiuta come allora. Attraverso una trama non lineare, conosciamo aspetti del passato di Mika, scoprendo come questa ha sacrificato tanto di se stessa, dei suoi sogni e de suoi desideri, ma sente profondissimo l'affetto per la figlia e vuole a tutti costi mostrarsi al meglio.
Emiko Jean racconta il mondo variegato e pieno di sfaccettature delle relazioni in modo semplice e mai stucchevole. Non c'è solo il tema del rapporto madre-figlia, ma anche quello amicale, dell'identità personale e culturale.
Mika appartiene a una famiglia giapponese con una madre rigida che non l'ha mai spronata ad essere se stessa. Per metà, asiatica lo è anche Penny che è stata cresciuta da una coppia amorevole che non si è comportata certo come la nonna con sua madre Mika.
Una storia toccante che ci parla della difficoltà di essere genitori e di quanto sia delicato e fragile il rapporto tra genitori e figli, di come il passato possa influenzare la nostra vita, portandoci a compiere scelte sbagliate. Quello di Mika è un cammino di crescita e di accettazione. La donna imparerà a fare pace con se stessa e il suo passato perchè questo è l'unico modo per rendere autentico il rapporto con la ritrovata figlia.
Un libro che mi ha sorpresa positivamente e mi ha lasciato un cero senso di soddisfazione perchè anche se si parla di temi seri e importanti non manca la leggerezza, l'umorismo e la speranza.



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