TITOLO: Accanto a te
AUTORE: Emily Houghton
EDITORE: Sperlinkg&Kupfer
PAGINE: 328
PUBBLICAZIONE: 31 agosto 2021
GENERE: Contemporary romance
PREZZO: € 9,99 ebook; 17,90 cartaceo
Puoi innamorarti di qualcuno che non hai mai visto? Alfie Mack ha 28 anni e da mesi è ricoverato all'ospedale St Francis di Londra per un terribile incidente nel quale ha perso i suoi due migliori amici ed è rimasto gravemente ferito. Un viso nuovo nel reparto di riabilitazione è un'eccitante novità nella monotonia della routine giornaliera; perciò, quando qualcuno si trasferisce nel letto accanto al suo, è desideroso di fare conoscenza. Ma fin da subito capisce che entrare in confidenza e, soprattutto, vedere il volto del suo vicino non sarà così facile. Alice Gunnersley ha 31 anni e ha subito un'ustione molto seria a causa di un incendio divampato nel suo ufficio. Non riesce a guardarsi allo specchio, figuriamoci lasciarsi guardare da chiunque altro. Alice ha imparato a cavarsela da sola dopo che la morte del fratellino ha mandato in frantumi la sua famiglia e anche questa volta è decisa a non chiedere aiuto. La tenda intorno al letto saldamente chiusa, però, non è un deterrente per Alfie, che cerca in ogni modo di instaurare un dialogo. Così, tra lunghe chiacchierate notturne e battute complici, Alice e Alfie iniziano a rimarginare le loro ferite sia fisiche che emotive e a essere sempre più vicini. A volte, perdere qualcosa è l'unico modo per ottenere ciò che si è sempre desiderato. Riuscirà Alice a capirlo in tempo e trovare il coraggio di fidarsi di qualcuno, aprendo il proprio cuore senza riserve? Un tenero romanzo di guarigione e speranza, che ci ricorda che le connessioni accadono anche nei luoghi più inaspettati e che l'amore è quasi sempre cieco.
Miei lettori selvaggi, oggi vi parlo di un libro delizioso che è stato capace di toccare le corde del mio cuore grazie a due riuscitissimi personaggi, diversi ma complementari. Accanto a te di Emily Houghton è un esordio travolgente, e anche se i libri non si giudicano dalla copertina, in questo caso mi sono lasciata prendere dalla cover. Devo dirvi però che questo libro ha un'anima bellissima, piena di significato e con un fortissimo messaggio di resilienza.
Il rapporto tra i due protagonisti, Alfie e Alice, nascerà tra le mura di un reparto di ospedale, un'ambientazione insolita e in condizioni improbabili. In un luogo dove ci aspetterebbe solo dolore, può nascere il sole.
Alfie Mack ha 28 anni ed è ricoverato nell'ospedale St Francis di Londra a causa di un incidente che gli ha portato via la gamba.
Alice Gunnersley di anni ne ha 31 ed è viva per miracolo. L'ufficio in cui lavorava ha preso fuoco e lei è rimasta gravemente ustionata nell'incidente. Adesso occupa un letto nello stesso reparto di Alfie, ad attenderla lunghi mesi di riabilitazione e fisioterapia.
A dividerli una sottilissima tenda e un modo di far fronte a quello che stanno vivendo diametralmente opposto. Alice, da quando si è risvegliata in un letto di ospedale non ha pronunciato parola, un po' per una iniziale difficoltà, un po' perchè aprirsi al mondo attraverso le parole le sembra un atto inutile.
Alfie, al contrario, delle parole ha fatto la sua arma vincente. Il ragazzo non smette mai di parlare, ed il suo atteggiamento prosociale e positivo lo ha reso una vera celebrità tra pazienti ed infermieri.
Ecco perchè Alfie scalpita all'idea di conoscere la nuova arrivata, quella che occupa il letto accanto e nessuno deve disturbare, tanto che le infermiere gli hanno espressamente proibito di forzarla.
Ma l'atteggiamento di Alfie è come l'acqua che giorno dopo giorno riesce a scavare la roccia. Attraverso piccoli gesti misurati e mostrando un po' delle sue debolezze, Alfie riuscirà a rompere il silenzio con il quale Alice pensa di proteggersi, dando il via a un cammino di rinascita non privo di fatiche.
Accanto a me è una lettura toccante che affronta il tema della malattia in un modo che trovato originale. Alfie e Alice rappresentano i due volti di una stessa medaglia e insieme a loro è facile comprendere come "resilienza" sia una parola oramai abusata, ma non di facile comprensione.
Alfie e Alice hanno due modi differenti di reagire alla malattia e alla guarigione perchè molto diverse sono le rispettive personalità.
Alfie ha una famiglia che lo ama ed è circondato dal calore di amici e parenti. Il suo è un cuore buono che mette a disposizione degli altri degenti, divenendo una sorta di macchietta che tutti adorano.
Dietro quel sorriso e lo spirito goliardico però, si nasconde tanta rabbia e sofferenza perchè, diciamocelo, a chi piacciono le persone che si piangono addosso? Meglio non parlare del dolore per la perdita della gamba, degli incubi che gli tolgono il sonno, dei continui flashback che irrompono come fulmini a ciel sereno, tormentando le sue giornate.
Alice prima dell'incidente era una donna indipendente, fieramente single, completamente dedita al lavoro e con una posizione di prestigio. Se il lavoro andava a gonfie vele, lo stesso non si poteva dire per la sua vita sociale, ridotta ai minimi termini, tanto da essere completamente sola in ospedale.
Mille pensieri affollano la mente di Alice: la paura di non riuscire a tornare quella di prima, la perdita della propria autonomia e il nuovo aspetto che ancora non riesce a sostenere. Le asperità trattenute a stento prima dell'incidente, sono adesso esacerbate dalla consapevolezza della solitudine e dalla paura per il futuro.
Le più belle rose però nascono tra le spine e quello che nascerà tra Alice e Alfie sarà qualcosa di prezioso e unico.
Emily Hougthon ci racconta dell'esperienza dell'ospedalizzazione dalla prospettiva della lungodegenza, quando il reparto diviene come una seconda casa. Un microcosmo di relazioni fatto di persone che condividono le stesse paure e creano abitudini indispensabili per sopravvivere. Chi è stato a lungo ricoverato può sicuramente affermare come un posto non proprio positivo, possa diventare in breve tempo un luogo noto e rassicurante se si conosce la gente giusta.
Beh, Alfie è la persona che tutti vorremmo trovarci accanto in un momento di difficoltà, pieno di positività nonostante le batoste prese.
L'autrice ha uno stile semplice e diretto, con capitoli brevi e alternati che offrono uno spaccato delle diversità dei due protagonisti.
Un libro che parla di guarigione, del difficile ritorno alla vita, di quello che c'è dopo la riabilitazione, dell'accettazione di un corpo che non è più lo stesso, un dimorfismo corporeo che non può non avere pesanti ricadute anche a livello psicologico.
Accanto a te ci racconta di come la resilienza sia un cammino lungo, faticoso e personale. Se durante la strada però, si incontra qualcuno con cu condividere il proprio fardello, questo cammino diviene meno faticoso. La guarigione è un processo che non riguarda solo il corpo, ma anche l'anima. Mi sono commossa per la dolcezza e la determinazione di Alfie, per la straziante solitudine di Alice e per il modo perfetto in cui i loro dolori si intersecano, guarendosi e traendo forza l'uno dall'altro.
Nessun commento:
Posta un commento