TITOLO: L'equazione della colpa
AUTORE: Arianna Lombardelli
EDITORE: Mondadori
PAGINE: 240
PUBBLICAZIONE: 31 agosto 2021
GENERE: Narrativa contemporanea
PREZZO: € 9,99 ebook; € 18,00 cartaceo
Anna è cresciuta a Bari, si è trasferita a Roma dove si è laureata in Matematica, si è sposata, ha avuto due figli. Ma in realtà – se ne accorge ora – è sempre rimasta ferma, forse non è mai partita. Ha vissuto confidando che ogni traguardo superato equivalesse a un nuovo inizio, un esordio di felicità. È stata figlia, sorella, poi moglie, e madre: attenta a rispondere alle aspettative che quei ruoli implicavano, con la sensazione di non aver mai inciso la scorza della realtà per assaporarla davvero, per capire che gusto ci sentiva lei. E ora? Come mettere in discussione un'esistenza in cui non si riconosce più, quando altre vite sono intrecciate alla sua? Il senso di colpa le stringe la gola e lei cerca una soluzione tra le ferree regole matematiche in cui si è sempre sentita serena. Durante le sedute di analisi, Anna scopre la fatica di trovare la propria voce, a tratti scomoda, ingombrante. Il desiderio di essere quella voce mai ascoltata riaccende delusioni, senso di fallimento, paura. Ma anche la consapevolezza che gli errori che ha commesso sono 'lei': se non si lascia paralizzare dal senso di colpa e dalla contemplazione delle macerie da lì può ripartire. Questo romanzo racconta un risveglio, uno di quelli bruschi che spezzano il fiato nel cuore della notte, lasciando però il germe di un'idea nuova. Come se, dopo aver viaggiato a lungo sottocoperta, vedendo solo piccole porzioni di mare attraverso gli oblò, la protagonista salisse sul ponte della barca per respirare il mare, tutto il mare che finalmente riesce a vedere. Seguendo Anna nella discesa al centro di se stessa, la scrittura di Arianna Lombardelli emoziona e ferisce, disegna l'appassionante vicenda di una "seconda" formazione, quella di una donna adulta che sostiene la responsabilità di una famiglia, realizzando che quella responsabilità è parte di un'immensa costruzione, con i suoi muri verticali, le stanze da arredare e gli affacci esposti ai venti.
Una donna che cerca di affrontare la dolorosa fine del suo matrimoni. La fuga prima, la ricostruzione poi, per scoprire che ripartire si può solamente affrontando i propri demoni.
Questa è Anna, la protagonista dell'Equazione della colpa di Arianna Lombardelli, edito Mondadori.
Una storia reale che affronta le dinamiche di una coppia che trascina un rapporto oramai logoro, inesistente direi, se non fosse per le tracce di un amore che ha dato vita a due figli meravigliosi.
Con fredda lucidità, l'autrice seziona la vita di una donna che ha dato tutta se stessa nella costruzione di un rapporto fino ad eclissarsi.
Si è trasferita da Bari per sfuggire ad un'asfissiante provincialità, credendo in tal modo di trovare quello che cercava. La laurea, un matrimonio, dei figli. Un giorno però Anna si sveglia con l'asfissiante consapevolezza di essere rimasta da sola in quel matrimonio, imbrigliata in un ruolo che no sa definire, con i contorni della sua identità sempre più labili.
Cercare di scuotere Alessandro dal torpore in cui sono piombati è un'impresa impossibile. Lui, eterno mammone, cieco nell'ammettere che il suo matrimonio non esiste più, adotta l'arma più facile da usare quando si vuole tentare la fuga: le urla.
Per Anna e Alessandro è facile scivolare nella dinamica tipica delle coppie esauste, con dialoghi fatti di frasi taglienti, aggressive, svilenti.
E i figli, Giacomo e Sole, spettatori passivi che assorbono come spugne e trasformano le liti in sintomi somatici. Per Giacomo è l'ansia e per Sola la difficoltà nel tirare fuori le parole nel giusto ordine.
Anna non può fare altro che sentirsi in colpa per tutto quello che sta succedendo alla sua famiglia, per aver deciso di tirare fuori il suo malessere, di portare alla luce una dolorosa verità. Forse poteva mandare avanti, ingoiando come hanno fatto tante donne prima di lei, pur di mantenere la facciata ipocrita della famiglia felice.
Ma quando toccherà a lei? Perchè sacrificarsi sempre per un ruolo che non sente suo ma le è stato dato dagli altri e lei ha sopportato con stoicismo?
La distanza da Alessandro, l'analisi, nuove lenti per vedere il mondo, danno l'opportunità ad Anna di affrontare le sue paure, i sensi di colpa, il precario rapporto con i figli.
Una storia toccante e dolorosa di resilienza e rinascita a partire dall'analisi dei nuclei che fondano le proprie paure.
Quando Anna comprenderà che l'unico errore che ha commesso non è vivere, ma tentare di fuggire da se stessa e dalle proprie origini, potrà avviare quel percorso di ricostruzione dalle ceneri di quello che è stato.
Anche se adesso è sola, con due figli pieni di ferite nascoste, un lavoro precario che la costringe a reinventarsi costantemente, è finalmente se stessa.
Struggente come solo le storie profondamente reali sanno essere, disegnata da una penna delicata ed emozionante.
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