TITOLO: Un fuoco che brucia lento
AUTORE: Paula Hawkins
EDITORE: Piemme
PAGINE: 320
PUBBLICAZIONE: 31 agosto 2021
GENERE: Thriller psicologico
PREZZO: € 11,99 ebook; 19,90 cartaceo
Londra, Regent's Canal. Quando su una casa galleggiante viene ritrovato il corpo senza vita di un giovane uomo, brutalmente assassinato, il cerchio dei sospetti si stringe intorno a tre donne.
Laura: la ragazza con cui Daniel Sutherland, la vittima, ha trascorso l'ultima notte. Ferita nel corpo e nella mente da un trauma violento subito da bambina, è già nota alle autorità come soggetto pericoloso, vive sola e priva di affetti. Miriam: la vicina indiscreta, che ha scoperto il cadavere e dato l'allarme, non senza occultare qualche informazione. Un tempo, qualcuno ha rubato la sua storia e non ha mai pagato per questo.
Carla: la zia di Daniel. Nel suo cuore porta un dolore inconsolabile che la fa diffidare di chiunque: sa che anche le persone buone sono capaci di azioni terribili.
Tre donne che non si conoscono ma sono unite da una caratteristica comune: ognuna ha subito un torto che le ha rovinato la vita. Ognuna cova un risentimento che rischia di esplodere da un momento all'altro, come un fuoco sotto la cenere. E forse per una di loro è giunto il momento di trovare pace.
Perché, innocente o colpevole, ognuno di noi è segnato nel profondo. Ma alcuni lo sono al punto di uccidere.
Con lo stile inconfondibile che ha affascinato milioni di lettori in tutto il mondo, Paula Hawkins, autrice dei bestseller La ragazza del treno e Dentro l'acqua, ci cattura in una rete di inganni, omicidi e vendette. Il suo nuovo romanzo è un giallo travolgente e una storia di profonda umanità, capace di esplorare quei sentimenti che ci consumano dentro come un fuoco lento, fino a distruggere tutto ciò che abbiamo intorno. A meno che non troviamo la forza di domarne le fiamme.
Il mese di agosto ha visto il ritorno di una grande autrice, una delle regine del thriller psicologico che ha appassionato migliaia di lettori con La ragazza del treno, divenuto ancora più celebre grazie all'omonimo film con Emily Blunt.
Ovviamente sto parando di Paula Hawkins e di Un fuoco che brucia lento, una storia che si può configurare come un family drama, i cui personaggi sono, a vario titolo, logorati dalla fiamma tossica del rancore.
La trama inizia a dipanarsi a partire dalla morte di Daniel Sutherland, barbaramente ucciso sulla sua casa galleggiante. I sospetti si dirigono subito su Laura, una giovane donna che sembra essere l'ultima persona ad averlo visto. E' facile credere nella colpevolezza di Laura, lei è fragile, affetta da un generale discontrollo degli impulsi, con problemi di controllo della rabbia a causa di un danno cerebrale, strascico di un grave incidente che l'ha lasciata con parecchie menomazioni. Sola, continuamente con l'acqua alla gola, sessualmente disinibita e facile vittima di approfittatori, è il quadro perfetto della potenziale assassina che agisce sotto l'impulso di una furia incontrollabile.
Ed è da qui che l'autrice comincia a giocare con il lettore, costruendo una serie di personaggi che ruotano attorno alla morte di Daniel, tutti con un potenziale movente.
C'è Carla, la zia di Daniel che con lui condivideva una tragedia familiare che ha sconvolto la loro esistenza. La donna dice alla polizia di non aver avuto più rapporti con il nipote, mentendo spudoratamente, ma per quale motivo?
Forse per suo marito Theo, il quale non ha mai dimenticato quello che Daniel e sua madre Angela hanno fatto alla sua famiglia?
C'è Miriam, la vicina ficcanaso che per prima ha trovato il cadavere di Daniel, ma scopriamo implicata con Theo per un torto subito e mai dimenticato. Come mai la donna ha omesso alcune informazioni alla polizia? Qual è il suo legame con Theo?
Infine, all'interno di questo quadro, si inserisce l'anziana Irene, vicina di casa della madre di Daniel, anche lei morta in condizioni misteriose qualche settimana prima, che assumerà un ruolo chiave.
Paula Hawkins costruisce una trama che è un gioco di specchi, fatto di personaggi pieni di qualità negative, per natura o perchè la vita li ha così colpiti che non hanno potuto fare altro che trasformarsi in mostri.
L'autrice mostra come sia facile manipolare il lettore inducendolo a un verdetto di colpevolezza sulla base di descrizioni caratteriali che portano a facili giudizi. Basta allora voltare pagina e centrare il focus su un altro protagonista, esaminare la sua rabbia, i suoi trascorsi, scavare nell'oscurità del suo rancore, per deviare il sospetto.
Un fuoco che brucia lento è un thriller pieno di stratificazioni e connessioni e al lettore è richiesto lo sforzo di tentare di collegare tutti i tasselli che inizialmente sembrano essere scombinati. Ed è quando si comincia a intravedere il quadro completo che i sospetti mutano, prendendo altre strade.
Ma sapete una cosa? Credo che in ultima analisi, il vero protagonista sia il passato e l'impossibilità dei protagonisti di affrancarsi da esso. Rimanere legati ad eventi traumatici non ha fatto altro che alimentare rancore e rabbia, bruciando dall'interno e distruggendo le persone, fino a renderle capaci di compiere ogni tipo di azione, sbagliando anche quando vogliono fare la cosa giusta.
Un'altra prova riuscita da parte di un'autrice capace di ordire una trama articolata e avvincente, ricca di colpi di scena. Una prima metà un po' più lenta che serve a introdurre personaggi e a comprenderne le connessioni, per poi prendere il via e divorare il resto.
Per chi ama i personaggi con molte zone d'ombra. Per chi crede che non saper perdonare avveleni l'anima e per vendetta si può arrivare a tutto. In poche parole: Un fuoco che brucia lento.
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