venerdì 8 ottobre 2021

L'ALTARE DELLA PAURA, JEAN-CHRISTOPHE GRANGÉ. Review party.


TITOLO:  L'altare della paura
AUTORE: Jean-Christophe Grangé 
EDITORE: Garzanti
PAGINE: 312
PUBBLICAZIONE: 7 settembre 2021
GENERE: Thriller
PREZZO: €18,60  cartaceo;  9,99 ebook

Nella cappella alsaziana di Saint-Ambroise si riesce ancora a udire il fragore che ha accompagnato il crollo improvviso della cupola e la morte del vescovo Samuel, il cui corpo giace ormai senza vita sotto le macerie. A un primo sguardo, parrebbe trattarsi di un semplice incidente. Ma da alcuni dettagli non è possibile escludere l'ipotesi di un omicidio. È questo che pensano il detective Pierre Niémans e il suo braccio destro, Ivana Bogdanović, non appena visitano la scena del disastro. E scoprono che il luogo appartiene a una piccola comunità anabattista chiusa al resto del mondo. I suoi membri si fanno chiamare «vendemmiatori di Dio» perché vivono dei soli proventi di un vasto vigneto e si considerano gli unici emissari di un messaggio divino di purezza e integrità religiosa. Eppure, dietro una facciata di rettitudine e devozione, si cela una storia di rapporti coercitivi e malsani. Di promesse e giuramenti che non lasciano scampo. Di sacrifici che vanno oltre l'immaginabile e trovano la loro origine in un'interpretazione promiscua delle Scritture. Più Niémans e Bogdanović entrano in questa realtà fuori dal tempo, più si rendono conto di quanto sia difficile stabilire un confine tra bene e male, tra fede e fanatismo. Ma i due detective sono disposti a tutto pur di scoprire la verità. Anche a offrirsi come vittime sacrificali se serve a risparmiare vite innocenti ed evitare ulteriori spargimenti di sangue. Torna il maestro del grande thriller con un nuovo episodio della serie che ha avuto inizio con "I fiumi di porpora", poi diventato un film con Jean Reno e Vincent Cassel. Nell'"Altare della paura", Jean-Christophe Grangé accompagna i lettori nel cuore di una comunità apparentemente senza peccato, dove sembra impossibile individuare un movente o trovare un colpevole. Perché quest'ultimo potrebbe essere l'unica vera anima innocente.




La penna oscura e inquieta di Jean-Christophe Grangé torna in Italia con un nuovo capitolo che vede coinvolti i detective Pierre Niémans e Ivana Bogdanović dell'll'Ufficio Centrale crimini di sangue, della Polizia di Parigi, specialisti di omicidi bizzarri e moventi contorti.
Con L'altare della paura, Grangé ci porta all'interno di una storia dalle forti tinte noir che indaga i temi delle comunità religiose, del fanatismo, dei sacrifici, dell'odio razziale.


Una comunità antibattista che si è ritirata all'interno di un territorio dell'Alsazia vivendo dei frutti di un vigneto, si riscopre sconvolta dalla morte del vescovo Samuel, morto per il crollo di una cupola in riparazione. Molte cose però non tornano e quello che inizialmente era stato liquidato come un semplice incidente, forse nasconde qualcosa di più. Forse la comunità nasconde qualcosa di più sinistro della parca e modesta immagine che vogliono dare al mondo esterno e un assassino si nasconde tra di essi.
Come scoprire però qualcosa accaduta all'interno di una comunità che si stringe attorno a se stessa e non permette al mondo esterno di invaderla?
Ivana Bogdanović riuscirà ad infiltrarsi come lavoratore stagionale reclutato dagli Emissari per la vendemmia cercando di scoprire qualcosa sulla morte del vescovo e, insieme a Pierre Niémans, che invece lavorerà dall'esterno, inizieranno a smuovere le acque di una realtà non proprio così rosea.
L'altare della paura è una storia piena di intrighi, scritto con uno stile mordace e denso di colpi di scena. I capitoli brevi contribuiscono a mantenere un ritmo vivo, teso, fra strani affreschi, cerimonie e rituali religiosi che si mescolano alla pulizia etnica.

Il tema delle sette e delle comunità religiose ha sempre esercitato un certo fascino ed io non ne sono esente. Quella degli Emissari mi ha un po' ricordato le frange più estremiste della Chiesa Avventista dei Santi del settimo giorno, saliti alla ribalta per fatti riguardanti abusi fisici, psicologici e incesti.
In questo caso gli Emissari sono ritenuti dai locali delle persone tranquille, assolutamente non violente, non governate da alcun leader. Tutti lavorano sodo e vivendo in pace seguendo regole e precetti propri, sostenendosi con la vendita del loro vino, per il quale sono divenuti famosi.
Impossibile pensare che nella nostra epoca ci siano comunità in grado di mantenersi così ai margini dalla modernità, conservando uno stato bucolico e fondato su ferrei precetti religiosi che considera il mondo esterno come "Mondani" e li tiene a debita distanza.
Colpi di scena, segreti e connessioni da scoprire per una storia che risulta avvincente. Il colpevole non è molto difficile da individuare, ma quello che mi è piaciuto non è tanto la famosa ricerca dell'assassino, ma l'atmosfera creata dall'autore, la caratterizzazione dei personaggi e il focus sul fanatismo religioso e le conseguenze che esso porta. 
Un'atmosfera oscura che accontenterà le fan di Grangè ed in generale le amanti di un thriller più forte.






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