TITOLO: E l'amore anche ha bisogno di riposo
AUTORE: Drago Jančar
EDITORE: Casa Editrice Nord
PAGINE: 400
PUBBLICAZIONE: 27 gennaio 2022
GENERE: Narrativa/ Historical fiction
PREZZO: € 9,99 ebook; cartaceo 19,00
1944. Dopo l’occupazione militare della Jugoslavia da parte della Germania, la città slovena di Maribor viene annessa al Terzo Reich e il tedesco imposto come lingua ufficiale. Mentre in montagna avanza la resistenza armata, sulle vie del capoluogo, ribattezzato Marburg an der Drau, piovono bombe: le sorti della guerra sono segnate e questo rende i tedeschi ancora più feroci. Sonja, una giovane studentessa di medicina, è incerta quando riconosce sotto l’uniforme da ufficiale delle SS Ludek, un compagno d’infanzia con cui sciava da bambina. Ma ora ha troppo bisogno dell’aiuto di quell’amico influente per esitare: il suo ragazzo, Valentin, è in arresto da mesi, accusato di cospirazione, e nelle carceri del Reich finire in un lager o alla fucilazione è questione di un colpo di penna. Ludek, che ha cambiato il suo nome in Ludwig ed è un fervente nazista, accetta di aiutarla, tuttavia una richiesta così delicata esige un compenso adeguato. Valentin viene liberato e, portando nel cuore il dubbio atroce che Sonja possa aver sacrificato se stessa per lui, prende la via dei monti per unirsi ai partigiani. Valentin, Sonja e Ludwig si ritroveranno lungo i sentieri tortuosi di una guerra fratricida nel centro dell’Europa, raccontata in una prospettiva inedita e a noi molto, troppo, vicina. Drago Jančar torna con un impetuoso romanzo di passioni attraversato da una rivalità fortissima e da un amore che non è disposto ad arrendersi.
Una foto in bianco e nero mette in movimento la trama che Draco Jančar ci consegna con lo splendido romanzo E l'amore anche ha bisogno di riposo, uscito in Italia grazie a La nave di Teseo.
L'immagine è quella di una Maribor che si sveglia occupata dai nazisti, una città in cui i tedeschi vogliono cancellare ogni traccia dell'anima slava, un crogiuolo di culture ridotte ad insegne cancellate, scritte in lingua tedesca e sguardi guardinghi tra gli abitanti.
E' in questa cornice che una ragazza vede un ufficiale delle SS attraversare la piazza di Maribor. Quell'uomo è lo stesso che anni prima era a sciare con lei e l'aveva con gentilezza aiutata a rialzarsi da una caduta. Indecisa se fermarlo o meno, cede all'istinto, in memoria di quel ricordo. Sonja, così si chiama la ragazza, rincorre l'ufficiale col cuore in gola e la paura annessa al rischio della richiesta che si appresterà a fare all'uomo. Ludek però non è più la persona che era una volta, ora si fa chiamare Ludwig e ha ceduto alla cieca ideologia nazista, al punto da diventare un ufficiale delle SS. Ma per Sonja rappresenta l'ultima speranza di sapere qualcosa del suo Valentin, arrestato con l'accusa di essere un cospiratore.
Forse Ludwig potrebbe aiutarla, potrebbe aiutare Valentin, oppure le cose potrebbero complicarsi anche per lei.
Cosa succede quando l'amore muove richieste sconsiderate? Quando gli ideali si mischiano con la passione e la sconsideratezza della giovane età, quando tutto sembra possibile ma poi ci si scontra con una realtà terribile?
Attraverso le vite di Sonja, Ludwig e Valentin, Drago Jančar ci parla, da prospettive diverse, degli orrori della guerra, della pazzia di alcuni ideali, dell'ingenuità dell'età e della violenza della realtà.
Sonja pagherà a caro prezzo l'aiuto di Ludwig, un sacrificio che invece di avvicinarla, la allontanerà da Valentin.
Le tre personalità disegnate dall'autore sono complesse e si muovono all'interno di un momento storico molto difficile. Prima che scoppiasse la guerra e Maribor fosse annessa al Reich, Sonja era una studentessa di medicina con tanti sogni e un futuro luminoso ad aspettarla. La nuova realtà in cui vive è un pugno nello stomaco, un'era in cui è costretta ad abbandonare gli studi e vivere delle preoccupazioni che nessuna ragazza dovrebbe avere, scendendo a compromessi che cambieranno irrimediabilmente il corso della sua esistenza. Ludwig è l'esatto esempio di come l'uomo sia stato in grado di piegarsi alla bieca ideologia, ciecamente e senza nessun senso critico, fino a non vederne il marcio, abbandonando le proprie origini e la propria cultura.
Con i suoi pregi e i suoi difetti, Ludwig è stato il personaggio che mi interessato di più, perchè è lo specchio di un modo di agire che rende conto del perpetrarsi della violenza. Se il Nazifascismo, le leggi razziali, gli esperimenti sui deportati, i campi di sterminio sono esistiti, non è solo colpa di chi questa ideologia l'ha creata e diffusa, ma anche delle migliaia di persone che vi hanno aderito. Questo è un comportamento che mi preoccupa, perchè chi può escludere che simili fenomeni potrebbero ripresentarsi?
Valentin, che poteva rappresentare la figura dell'eroe, del partigiano, il simbolo della resistenza, si perde in una certa immaturità di fondo a certificare che neanche la resistenza, a volte, è mossa da ferrei propositi.
L'ambientazione è suggestiva e disegnata alla perfezione. Drago Jančar sa parlare degli orrori della guerra perchè lui stesso ne è stato testimone. Descrivere le prigioni, la violenza, gli abusi, le torture, la fame e la desolazione, si può fare con un certo trasporto solo se queste esperienze si sono vissute. Incarcerato per "diffusione di propaganda ostile" durante il regime di Tito, Jančar sa benissimo com'è vivere in un clima repressivo come rappresentante della cultura.
E l'amore che ha bisogno di riposo è un grande romanzo sulla guerra con uno sguardo vivido sui sentimenti e su quell'amore che non può arrendersi a tutto il dolore e alla devastazione, nonostante la voglia di cedere al peggio ci sia. In fondo, Drago Jančar ci lancia un messaggio di speranza e resilienza, uno di quelli che va cercato scavando tra strati e strati di fango e violenza.
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