TITOLO: La violinista di Hitler
AUTORE: Yoann Iacono
EDITORE: Garzanti
PAGINE: 192
PUBBLICAZIONE: 12 maggio 2022
GENERE: Historical fiction
PREZZO: € 9,99 ebook; 17,00 cartaceo
Nejiko accarezza le corde tese del violino sotto i polpastrelli. La sua maestria nello strumento l'ha condotta dal lontano Giappone fino in Europa, per tenere una serie di concerti. Ma Nejiko sa che lo strumento che stringe tra le mani ha un significato profondo: è stato il gerarca nazista Goebbels a regalarle quel magnifico Stradivari, come segno di alleanza tra il suo paese e la Germania. Anche se è molto giovane, ha avuto l'onore di quel dono. Nejiko non fa che ripeterselo mentre, intorno a lei, rimbomba l'eco della guerra. Eppure non riesce a suonare come ha sempre fatto. Il violino sembra osteggiarla: invece di far vibrare la sua musica, si chiude di più a ogni tocco. È come se avesse un'anima, un passato. E lei non riesce a vincere questa battaglia. Perché Nejiko sa. Nejiko sa che lo Stradivari è stato rubato. Che è appartenuto a un musicista ebreo. Che sono state le mani di un uomo morto per mano dei nazisti a sfiorarlo prima di lei. Da quel momento ha un solo obiettivo: protegge - re il violino. Difenderlo con la sua stessa vita per rendere onore al suo proprietario. Ma ora qualcuno è alla ricerca dello strumento e Nejiko deve trovare il coraggio di fare la scelta giusta. Solo allora lo Stradivari potrà tornare a suonare. Solo quando sarà libero. Libero davvero. "La violinista di Hitler" è un romanzo necessario che porta a galla un episodio sconosciuto della storia. Ispirato alla storia vera di Nejiko Suwa, la giovane violinista a cui Goebbels donò uno Stradivari per suggellare l'alleanza tra Germania e Giappone, è una storia di luce che emerge dal buio; di speranza nella sofferenza. Perché il passato ci ricorda continuamente che il male esiste e può essere spietato, ma ci insegna anche che ci sono persone che hanno provato a combatterlo con le proprie forze. Persone che non vanno dimenticate.
Chi non si stanca mai di leggere storie riguardanti la Seconda Guerra Mondiale? Ebbene, La violinista di Hitler di Yoann Iacono, edito da oggi grazie a Garzanti, affronta il tema della Guerra e del Nazifascismo da una prospettiva del tutto insolita.
Partendo da una storia vera, quella di Nejiko Suwa, una pianista giapponese, l'autore ci riporta alla questione dei tesori trafugati dai nazisti, moti dei quali rimangono ancora un mistero.
Tra questi tesori non vi erano solo preziosi gioielli, ma anche opere d'arte e strumenti musicali di un certo valore. Nejiko Suwa, la nostra protagonista ha ottantadue anni ed è la violinista più famosa del Giappone. Qualcuno da anni la cerca per conoscere la verità sulla sua storia, ma lei si è sempre negata, fino al momento in cui sente pressante la necessità di consegnare i suoi diari.
Ma chi è Nejiko? La seguiamo durante gli anni della Guerra, quando il Giappone era un forte alleato della Germania nazista fino al punto che il gerarca Goebbels, durante una visita le regala un violino, uno splendido e prezioso Stradivari.
Nejiko è una giovane musicista che vive per le note, le sente sulla pelle e nell'anima. La felicità per il suo tour europeo si scontra con la triste realtà di tempi di distruzione e sofferenza. In qualche modo sente di non riuscire a far fluire le note dal suo violino, come se qualcosa bloccasse la sua musica e tenesse imbrigliate le note. Quel violino, il cui proprietario era un violinista ebreo, purtroppo porta il peso degli orrori della Guerra e della bieca ideologia che ha animato i nazisti.
«Il suo violino è stato rubato dai nazisti a un giovane francese di nome Lazare Braun. E lo sa perché glielo hanno preso? Perché era ebreo. E sa che cosa gli hanno fatto? Lo hanno assassinato, come gli altri ebrei. Se lei accetta di mostrarmi il suo violino, sarò in grado di identificarlo. Guardi qui, ecco una foto del ragazzo con il suo strumento. Qualche giorno dopo questo scatto, i tedeschi lo hanno deportato in uno dei loro campi di sterminio…»
Presto Nejiko si renderà conto di essere stata una pedina nelle mani della propaganda tedesca e una volta finita la Guerra ne ha pagato lo scotto, venendo considerata una simpatizzante del nemico e pertanto detenuta insieme ad altri giapponesi.
Quella di Nejiko è a storia di una donna cresciuta all'ombra di una guerra che non ha scelto di combattere, che l'ha travolta e resa protagonista di una parte oscura della nostra umanità.
La musica è un nucleo importante della vita di questa protagonista sensibile e talentuosa, ingenua e piena di sogni. Lo strumento non è mai un'appendice ma un vero coprotagonista con un'anima che sembra guidare colei che lo possiede, come se volesse far emergere la profonda ingiustizia e la barbarie che l'ha condotto tra le mano di Nejiko.
Yoann Iacono, con uno stile intenso, profondo, immaginativo, disegna la storia di una vita che si muove tra realtà e romanzo e credo che questo sia un vero punto di forza perchè restituisce a Nejiko profondità e spessore.
Di nuovo sente quell’angoscia, quella paura viscerale che fin da quand’era piccolissima l’ha indotta a voler prendere in mano un violino e farne uscire un suono che la scuote, come scuote noi tutti, per colmare quel vuoto.
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