lunedì 26 febbraio 2018

LA PROMESSA, SARAH DUNN. Recensione.

TITOLO: La promessa
AUTORE: Sarah Dunn
EDITORE:DeA Planeta
PAGINE:--
PUBBLICAZIONE: 20 febbraio 2018
GENERE:  Narrativa
  PREZZO: € 17,00 cartaceo, 8,99 ebook

Un buon matrimonio, una famiglia, e, insieme, il brivido di una relazione segreta e travolgente. E se avere entrambe le cose non fosse impossibile? Se lo chiedono Owen e Lucy, alle prese con le certezze, i dilemmi e i compromessi della loro condizione di coppia sposata vicina ai quaranta. La sera in cui, dopo qualche bicchiere di troppo, gli amici Thom e Victoria confessano di volersi concedere un periodo di "infedeltà programmata", Lucy e Owen si scoprono tentati dall'idea. E, stilata una lista di semplici regole (una su tutte: vietato innamorarsi), aprono le porte del matrimonio a sei mesi di trasgressione. Ma il passo tra l'infrangere le regole e ritrovarsi con il cuore infranto può essere breve e, tra sorprese e complicazioni di ogni genere, i due dovranno combattere per ciò che più conta: l'occasione di conoscersi e amarsi per quello che sono davvero. 


Dopo aver letto la trama del libro di Sarah Dunn ho deciso che lo avrei letto a tutti i costi, curiosa di scoprire come una tematica affascinate e delicata quale quella dei rapporti di coppia, sarebbe stata affrontata dall'autrice. I protagonisti, Lucy e Owen sono una coppia sposata e hanno un bambino di cinque anni, Wyatt, che definirei "speciale". Immersi nel trantran familiare, tra scuola, gestione della casa e varie difficoltà quotidiane sono piombati nella classica e stereotipata routine tipica delle coppie sposate, quella di cui sentiamo sempre parlare e che immaginiamo con una certa ironia, sicuri che tanto a noi non succederà mai. Non succederà mai di dare nulla per scontato, di non guardrare più la persona che si ha di fianco come se fosse un soprammobile, lasciandosi andare alla monotonia di giorni che scorrono sempre uguali. 

 Ma chi può sapere che cosa succede tra le persone. L’amore è una strana cosa.
Lucy e Owen si amano, si sono sposati con coscienza e insieme hanno deciso che il modo migliore per allevare un figlio e costruire una famiglia serena era lasciare New York e trasferirsi nella vicina Beekman: aria pulita, una villetta immersa nel verde e il contatto genuino con la gente. Durante una cena fra amici, tra risate, aneddoti e un bicchiere di vino, un diavoletto li punzecchia con il forcone. Lucy apprende dall'amica Victoria che quest'ultima, per salvare il suo matrimonio, ha deciso insieme al marito di vivere l'esperienza della coppia aperta. Dopo un percorso di analisi e analizzati tutti i pro e i contro derivanti da un eventuale divorzio, i due hanno constatato che questa è la soluzione migliore.
Dopo un'iniziale fase di strordimento e incredulità, Lucy comincia a pensare alla faccenda in modo sempre più serio, così si ritova a stilare insieme a Owen una lista di regole da seguire che assicureranno la riuscita del loro piano. Per sei mesi, lei e Owen potranno conoscere altre persone, rivivere l'ebrezza della conquista a patto che le persone con cui intratterranno tali relazioni non siano amici comuni o conoscenti che possono incontrare, e cosa fondamentale, non dovranno mai innamorarsi. Una specie di rumspringa stile Amish, e una volta terminato tale periodo dovranno chiudere tutto in un cassetto e tornare alla loro vita di sempre.

«Regola numero uno: Nessuno deve sapere» gridò Lucy.
«Nessuno!» ripeté Owen. «Ci sto»....
«Regola numero due: Vietato innamorarsi» riprese Lucy.
«Regola numero tre: Mai senza preservativo» aggiunse Owen.
«Dobbiamo comprarne una confezione gigante al supermercato. Un mucchio di preservativi, così non si possono contare e nessuno dei due può capire con quante persone va a letto l’altro».
...
«Regola numero quattro: Niente sacchetti o preservativi del supermercato».
«Regola numero cinque: Chi non rispetta le regole numero uno, due, tre o quattro ottiene la custodia esclusiva di Wyatt».
«Niente prostitute».
«Perché è squallido. E soprattutto non possiamo permettercelo».
«Niente sexting tra le mura di casa».
«Non ne parliamo tra di noi». «E ovviamente non ci si lascia».

Riusciranno i nostri protagonisti a ridare smalto al loro matrimonio senza farsi travolgere da questa esperienza?  Ammetto che appena ho iniziato a leggere le idee malsane di Lucy ho pensato che fosse una pazza. Quale moglie o compagna sana di mente darebbe al marito il via libera per sei mesi? Come se portaste un bambino all'interno di un negozio di caramelle con il solo limite di non fare sapere alla mamma quanti dolciumi ingurgiterà. Lo vedete anche voi il disastro imminente?

Una riflessione cruda e realistica sulla difficoltà dei rapporti di coppia. La Dunn  non racconta una favola, ma la storia di una famiglia che tra alti e bassi affronta tutte le difficoltà del vivere quotidiano, aggravata dalla presenza di un figlio problematico che assorbe ogni loro energia. Ad un certo punto per Lucy è diventato normale non mettersi più in ghingheri, indossare vestiti comodi e non mettere un filo di trucco; allo stesso modo Owen ha cominciato ad essere uno spettatore della sua vita.
La ritrovata giovinezza, il fremito legato alla novità, a un corpo nuovo da soddisfare, la leggerezza di una serata senza vincoli, pensieri e responsabilità possono essere veramente gli ingredienti giusti per tornare a essere la coppia innamorata di un tempo?  Credo che ogni lettore in merito abbia una propria personale opinione e senza esprimere giudizi vi dico che Lucy e Owen sono delle bombe pronte ad esplodere. Nelle loro mani la capacità di saper raccogliere i pezzi o lasciare che le cose sfuggano. 


Una lettura a tratti ironica, a tratti difficoltosa, perchè anche se inizialmente si può ritenere inverosimile una situazione del genere, appena ci si addentra nei meandri di questa famiglia si comprende con fredda lucidità come sia possibile, in preda alla stanchezza, avere la voglia di evadere, di prendere respiro, fare scorta di ossigeno e tornare a calarsi nel proprio mare quotidiano. 
Forse il mio vissuto lavorativo mi ha fatto boccheggiare insieme a Lucy a causa dell'enorme difficoltà che deriva dalla gestione di un figlio con Autismo che non ti permette di dormire, che ti respinge e porta via ogni barlume di serenità. Probabilmente è stata questa la parte che ho trovato più surreale: come può una madre con un figlio così problematico trovare il tempo per concedersi i piaceri della carne?Vi assicuro chesono troppo stanche anche solo per pensare!
Queste donne non hanno la minima idea di cosa significhi un bambino come lui, pensò. Hanno problemi così piccoli che ogni tanto hanno bisogno di inventarsene qualcuno.
Gli uomini, anche qui, non fanno una bella figura, sempre troppo egoisti e concentrati sul momento per avere il tempo di soffermarsi a ragionare sulla portata delle proprie decisioni.
Sarah Dunn con uno stile diretto e personaggi caustici  disegna con La Promessa i tratti delle coppie millennials, inquiete, insoddisfatte, eppure incapaci di migliorare le cose se non operando azioni drastiche. Un po' alla Desperate Housewives, in una serena e ridente cittadina di provincia, tra pasticche di Ritalin, bugie, tradimenti e bizzarrie varie.




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