TITOLO: Te lasei cercata
AUTORE: Louise O'Neill
EDITORE: Editrice Il Castoro (Hot Spot)
PAGINE:
PUBBLICAZIONE: 3 maggio 2018
GENERE: Narrativa YA
PREZZO: € 11,49 ebook; cartaceo € 16,00
In
una cittadina di provincia dove tutti si conoscono, Emma O'Donovan è
diversa. Lei è speciale: bellissima, popolare, potente. E si dà un gran
da fare perché le cose restino così. Fino a quella notte... Emma era
troppo ubriaca per rendersi conto di cosa stava accadendo, troppo
ubriaca per dire basta, troppo ubriaca per ricordare. Ma quelle
immagini, quelle fotografie che tutti hanno visto, significano che non
potrà mai dimenticare. Emma era speciale. Ma ora è solo una fonte di
imbarazzo. Ora è una sgualdrina. Ora non è niente.
Nell'era del movimento #MeToo e dell'uso feroce e indiscriminato dei soscial network, Te la sei cercata di Louise O'Neill è una lettura necessaria e indispensabile.
La storia è uguale a quelle di tante altre che purtoppo affollano i telegiornali e le sezioni di cronaca dei quotidiani. Tristi esempi di spersonalizzazione, della riduzione della donna a un mero oggetto di cui fare uso e abuso a proprio piacimento.
Emma O'Donovan è una liceale bellissima, popolare e diciamola tutta, una vera e propria "stronza". La sicurezza derivata dal suo aspetto fisico, dal fatto che tutte le ragazze vorrebbero esserle amica e tutti i ragazzi avere un appuntamento con lei. Tutti vorrebbero un pezzo della splendida Emma e questo la rende arrogante e sicura di sè.
Figlia modello, sempre attenta a mantenere un aspetto patinatinato, perchè solo così a detta della madre troverà marito, quasi come un atto di ribellione a quella vita impostata, si lascia sedurre da ogni genere di piacere: sesso, alcool, feste...
Una mattina però i genitori la ritrovano in pessimo stato sulla veranda di casa, ustionata dal sole per essere rimasta in quello stato chissà per quanto tempo. Non ricorda nulla della sera precedente, solo brevi sprazzi, piccole immagini di una festa, lei che va a letto con un ragazzo e poi più nulla.
Il giorno in cui torna a scuola però è costretta a scontrasi con la realtà. Le sue amiche non le rivolgono la parola, tutti ridono alle sue spalle e lei non comprende il perchè di quei comportamenti: lei è Emma O'Donovan, Emma O'Donovan!
Arrivata a casa l'amara scoperta. Su facebook sono pubblicate foto di lei e altri ragazzi che usano il suo corpo come un oggetto, che la dileggiano, ne abusano, mentre è palese lo stato di incoscienza in cui versa. Foto che ricevono miriadi di like, commenti squallidi e offese terribili.
Emma si osserva come se si fosse staccata dal proprio corpo, come se fosse impossibile che quel corpo inerme e usato da un gruppo di ragazzi sia proprio il suo. E' l'inizo dell'inferno per Emma perchè come nel classico dei casi, al senso di vergogna, alla frustrazione per il fatto di non ricordare nulla, si aggiungono la colpa e le accuse. Quel terribile nomignolo che riecheggia nelle bocche di tutti, Easy Emma, come una condanna a morte, come se lei non se la fosse cercata, come se non fosse stata lei a volere quel rapporto promiscuo.
Una storia vera, reale, un pugno nello stomaco che ti lascia l'amaro in bocca e un indescrivibile senso di impotenza. Loise O'neill è cruda, non ha nessun intento di indorare la pillola e descrive con fredda lucidità la miseria umana nella sua più bieca manifestazione.
L'autrice gioca con il lettore inducendolo a fare il percorso che solitamente si fa quando veniamo a conoscenza di fatti come questi. Inizialmente ci viene presentato un personaggio che non è per nulla simpatico, anzi, è parecchio fuori dalle grazie del lettore. Una bellezza tirannica e disinibita, che si nutre dell'apprezzamento degli altri, che si concede a un ragazzo già fidanzato senza farsi particolari scrupoli, che beve parecchio e si lascia convincere ad assume droghe.
E forse per questo si è meritata un'aggressione sessuale di gruppo?
Se l'è cercata perchè è una facile?
Perchè aveva bevuto troppo?
Perchè è una cattiva persona?
Mi sono arrabbiata così tanto mentre leggevo Te la sei cercata, anche con me stessa, perchè anche io ho lasciato che inizialmente la mia mentre e il mio giudizio prendesse delle derive strane. Ma nessuna donna merita di essere usata. Possiamo vestirci in maniera provocante, bere un bicchiere di troppo, avere rapporti occasionali senza per questo essere additate come delle poco di buono, come se una volta varcati alcui confini la nostra capacità di poter dire NO perdesse di valore.
Il libro accompagna le vicende di Emma per un intero anno e mostra senza giri di parole la caduta di una regina e del suo regno con uno sguardo amaro e disicantato, doloroso ma reale.
Te la sei cercata è una lettura che scuote le coscienze, che va fatta, che affronta temi spinosi come quelli del consenso, dell'abuso sessuale e dell'uso indiscriminato delle nuove tecnologie. Alla fine chiuderete il libro con uno spossante senso di amarezza e di impotenza a causa della piega presa dagli eventi. L'intento dell'autrice è qullo di descrivere la realtà attraverso un romanzo e la realtà il più delle volte è dolorosa, crudele, brutale, ed è di questo che abbiamo bisogno per sentire uno scossone, per risvegliare le nostre coscienze dal letargo, affinare il nostro senso critico e allenare la nostra capacità di gridare NO!
La storia è uguale a quelle di tante altre che purtoppo affollano i telegiornali e le sezioni di cronaca dei quotidiani. Tristi esempi di spersonalizzazione, della riduzione della donna a un mero oggetto di cui fare uso e abuso a proprio piacimento.
Emma O'Donovan è una liceale bellissima, popolare e diciamola tutta, una vera e propria "stronza". La sicurezza derivata dal suo aspetto fisico, dal fatto che tutte le ragazze vorrebbero esserle amica e tutti i ragazzi avere un appuntamento con lei. Tutti vorrebbero un pezzo della splendida Emma e questo la rende arrogante e sicura di sè.
Figlia modello, sempre attenta a mantenere un aspetto patinatinato, perchè solo così a detta della madre troverà marito, quasi come un atto di ribellione a quella vita impostata, si lascia sedurre da ogni genere di piacere: sesso, alcool, feste...
Una mattina però i genitori la ritrovano in pessimo stato sulla veranda di casa, ustionata dal sole per essere rimasta in quello stato chissà per quanto tempo. Non ricorda nulla della sera precedente, solo brevi sprazzi, piccole immagini di una festa, lei che va a letto con un ragazzo e poi più nulla.
Il giorno in cui torna a scuola però è costretta a scontrasi con la realtà. Le sue amiche non le rivolgono la parola, tutti ridono alle sue spalle e lei non comprende il perchè di quei comportamenti: lei è Emma O'Donovan, Emma O'Donovan!
Arrivata a casa l'amara scoperta. Su facebook sono pubblicate foto di lei e altri ragazzi che usano il suo corpo come un oggetto, che la dileggiano, ne abusano, mentre è palese lo stato di incoscienza in cui versa. Foto che ricevono miriadi di like, commenti squallidi e offese terribili.
Emma si osserva come se si fosse staccata dal proprio corpo, come se fosse impossibile che quel corpo inerme e usato da un gruppo di ragazzi sia proprio il suo. E' l'inizo dell'inferno per Emma perchè come nel classico dei casi, al senso di vergogna, alla frustrazione per il fatto di non ricordare nulla, si aggiungono la colpa e le accuse. Quel terribile nomignolo che riecheggia nelle bocche di tutti, Easy Emma, come una condanna a morte, come se lei non se la fosse cercata, come se non fosse stata lei a volere quel rapporto promiscuo.
lui non mi crederà, nessuno mi crederà se dico che non è colpa mia, che non ho mai detto di essere stata… quella parola… e mio padre mi dirà credevo che fossi una ragazza come si deve, e non voglio, e odio la professoressa McCarthy, la odio così tanto che vorrei ficcarle quello stupido fermacapelli giù in gola e chiuderle il becco, perché ha dovuto vedere quelle foto, e perché mi sono dovuta ubriacare così tanto, perché non sono andata a casa con Jamie?
Una storia vera, reale, un pugno nello stomaco che ti lascia l'amaro in bocca e un indescrivibile senso di impotenza. Loise O'neill è cruda, non ha nessun intento di indorare la pillola e descrive con fredda lucidità la miseria umana nella sua più bieca manifestazione.
L'autrice gioca con il lettore inducendolo a fare il percorso che solitamente si fa quando veniamo a conoscenza di fatti come questi. Inizialmente ci viene presentato un personaggio che non è per nulla simpatico, anzi, è parecchio fuori dalle grazie del lettore. Una bellezza tirannica e disinibita, che si nutre dell'apprezzamento degli altri, che si concede a un ragazzo già fidanzato senza farsi particolari scrupoli, che beve parecchio e si lascia convincere ad assume droghe.
E forse per questo si è meritata un'aggressione sessuale di gruppo?
Se l'è cercata perchè è una facile?
Perchè aveva bevuto troppo?
Perchè è una cattiva persona?
Mi sono arrabbiata così tanto mentre leggevo Te la sei cercata, anche con me stessa, perchè anche io ho lasciato che inizialmente la mia mentre e il mio giudizio prendesse delle derive strane. Ma nessuna donna merita di essere usata. Possiamo vestirci in maniera provocante, bere un bicchiere di troppo, avere rapporti occasionali senza per questo essere additate come delle poco di buono, come se una volta varcati alcui confini la nostra capacità di poter dire NO perdesse di valore.
Sono carne rosa.Parliamo poi di come i social network, che tanto hanno cambiato il nostro modo di percepire gli altri siano in grado di distruggere una vita in pochi istanti a livelli endemici.
Sono gambe larghe.
Sono una cosa da usare.
Il libro accompagna le vicende di Emma per un intero anno e mostra senza giri di parole la caduta di una regina e del suo regno con uno sguardo amaro e disicantato, doloroso ma reale.
Te la sei cercata è una lettura che scuote le coscienze, che va fatta, che affronta temi spinosi come quelli del consenso, dell'abuso sessuale e dell'uso indiscriminato delle nuove tecnologie. Alla fine chiuderete il libro con uno spossante senso di amarezza e di impotenza a causa della piega presa dagli eventi. L'intento dell'autrice è qullo di descrivere la realtà attraverso un romanzo e la realtà il più delle volte è dolorosa, crudele, brutale, ed è di questo che abbiamo bisogno per sentire uno scossone, per risvegliare le nostre coscienze dal letargo, affinare il nostro senso critico e allenare la nostra capacità di gridare NO!
Nessun commento:
Posta un commento