venerdì 20 luglio 2018

AMBRA. LUI CHE AMA A MODO SUO, ANNA CHILLON. Recensione in ateprima.

TITOLO: Ambra. Lui che ama a modo suo.
AUTORE:Anna Chillon
SERIE: Pietre preziose 2
EDITORE: Self-Publishing
PAGINE: 439
PUBBLICAZIONE: 20 luglio 2018
GENERE: Erotic romance 
PREZZO: € -- cartaceo, 2,99 ebook
Niccolò Aragona, artista chiacchierato, soprannominato dai media “Il Mannaro”, a causa dei soggetti dei suoi dipinti. Per quel che ne sapevo, d’indole dominante.
Cristiano Riva, stimatissimo medico e cliente abituale della caffetteria in cui lavoravo. Lo avrei definito anaffettivo.
Da uno dei due ricevetti una proposta di lavoro, dall’altro una proposta indecente.
Io volevo soltanto il denaro per fare il viaggio dei miei sogni, perciò, anche se un baratro di diversità mi separava dall’uomo che lo avrebbe reso possibile, accettai la sua offerta. Entrai nel suo mondo e giorno dopo giorno in quel baratro ci cascai a piedi pari. Fu lui a trascinarmici e fui io a dargli tutta me stessa senza sapere che ne avrebbe fatto.
Fino a quel giorno.
Fino a quelle parole.
Attenzione: “Ambra” contiene spoiler sul primo volume della serie “Pietre Preziose”. Pur essendo entrambi volumi autoconclusivi, consiglio di dare la precedenza alla lettura di “Giada. Un amore colpevole”. 

C'è sempre un brivido perverso, intenso che mi scorre addosso ogni volta che Anna Chillon si appresta a pubblicare un nuovo libro. Una magia incantatrice di un'autrice che con la sue parole mi trasporta in mondi fatti di passioni e sentimenti, disegnati così vividamente da sembrare reali. Dopo aver adorato la storia di Giada e Vincet non potevo perdere quella di Ambra e Niccolò, legati con un doppio nodo ai personaggi del primo libro. 
Ambra è la sorella di Giada e "protetta" di Vincent. Quando Aaron, il suo vero padre, non voleva saperne di lei, Vincent si è preso cura della ragazzina che adesso è quasi una donna, anche se nell'aspetto conserva ancora quell'aura di innocenza nascosta dietro il trucco pesante e i vestiti informi. 
Ambra ha imparato presto cos'è la sofferenza, cosa significa rimanere soli, essere rifiutate e vivere un dolore che ti striscia dentro senza lasciarti mai. E poi un giorno, così dal nulla, si fa viva nella sua mente un'idea così assurda da divenire un'ossessione: andare in Africa. 
Ambra non ha soldi, non ha certezze, ma sente che deve fare di tutto per realizzare quell'obiettivo, a partire dalla ricerca di un altro lavoro. 
A questo punto nella sua vita irrompono due uomini. L'affascinante e disilluso medico Cristiano Riva, che ogni mattina si reca alla caffetteria dove Ambra lavora, e la corteggia in modo sfacciato. E sfacciata è anche la sua proposta: una relazione fatta solo di sesso. Rapporti in cui possono scambiarsi i corpi e nient'altro, perchè Cristiano, ricco e disincantato può dare solo questo. Lui compra tutto, e se lo può permettere, perchè tutto ha un prezzo. 
Ambra però non è disposta a farsi comprare, a scendere a compromessi perdendo parti della sua anima, anche se in fondo è un po' lusingata dall'idea che un uomo affascinante e potente sia disposto a pagare per averla. 
L'altro uomo è Niccolò Aragona, il "Mannaro", l'artista dissoluto e perverso che con le sue opere piene di violenza e carnalità fa parlare la stampa e i media. Lo conosciamo già, è amico di Vincent e Giada e ha avuto un ruolo importante nella loro storia. 
Il caso vuole che Ambra, nella ricerca del nuovo lavoro incontri Niccolò. L'uomo le offre un compito strano quanto arduo, fare da "baby sitter" al figlio della defunta compagna. Seppur titubante Ambra accetta, spinta anche da una strana sensazione che la spinge a voler entrare in casa Aragona e non solo. 
Tra lei e Niccolò scorre subito qualcosa di non detto ma palpabile. Le due personalità cozzano come il giorno e la notte. Dominante e dominatore lui, ribelle, disordinata e scostante lei. Nulla li unisce, ma nulla li può separare, perchè quando la passione serpeggia e si fa largo lentamente tra loro è una vera esplosione. 
 Mi osservava come se volesse dipingermi, come anche ingoiarmi e deglutirmi. C’erano parole in quegli occhi mezzi celati dalle ombre, che io non riuscivo a capire. Che non volevo capire.
Niccolò però non è un uomo comune, e non per i suoi soldi, per il suo talento o per il fascino magnetico da artista maledetto. Lui ha gusti sessuali particolari e se da un lato Ambra ne è spaventata, dall'altro è attratta come lo è una falena dalla luce. Entrambi sanno che insieme potrebbero essere un disastro, che potrebbero bruciarsi, ma come resistere al fascino dell'oscurità?
E mentre un anonimo ammiratore sussurra al suo cuore con struggenti parole, Ambra rischia di perdersi nell'inferno delle braccia di Niccolò. 
L’alcool bruciò forte scendendo in gola e mi parve rispecchiasse di netto il mio stato d’animo: c’erano cose che mi bruciavano e che continuavo a mandare giù. Per qualche tempo rimasi a occhi chiusi, nuca contro il muro, bevendo un sorso di tanto in tanto. Buffo: io e Aragona eravamo distanti, dandoci le spalle, eppure mi sentivo vicina a lui.


Anche questa volta Anna Chillon ha dato prova di estrema bravura, non tanto nella costruzione della storia quanto nella creazione di personaggi suadenti e pieni di difetti, reali e tridimensionali, capaci di entrare a fondo nel cuore dei lettori e restarci in pianta stabile. 
Ognuno a modo suo è stato capace di descrivere una parte della fraglilità umana: dalla paura di innamorasi di nuovo, all'uso del denaro e dei rapporti vuoti per tenere lontani gli altri, per mettere a tacere la sofferenza, l'immobilità lasciata da esperienze che lasciano il segno.
Se Cristiano è  interessante e avrei voluto una maggiore incisività da parte sua all'interno della storia, Niccolò è colui che cattura. Dominatore non solo con Ambra, ma anche con il lettore, è pieno di nodi cruciali da risolvere, di lati oscuri che lo angosciano. Con Ambra è capace di mostrare mille sfaccettature, da quelle tormentate a quelle piene di tenerezza, perchè anche lei fa paura da quando ha cominciato ad avere il potere di fargli perdere il controllo, una vera, palpabile dominazione al basso. 
Ambra è una ninfa, un folletto che si aggira tra le tombe di un cimitero e parla con le lapidi di perfetti sconosciuti. La perfetta musa ispitatrice per un essere oscuro come Niccolò. Il suo aspetto di eterna bambina è smentito dal carattere indomito, che non poteva lasciare indifferente un dominatore come Niccolò. La sua capacità di donarsi tutta e completamente al pittore, mostrando corpo e anima è toccante.

«Il tempo non è mai perso, è sempre vissuto»
Bellissimo il suo rapporto con Samuele, figlio della ex compagna di Niccolò, che cerca di riportare alla ragione in un momento difficile che un po' è anche il suo. Insieme si comprendono, si confidano e si curano, anche quando le cose con l'affascinante pittore si fanno difficili.
Il senso di smarrimento che sperimenta Ambra, è lo specchio di una voragine che da sempre l'accompagna, portandole alcune volte a fare scelte difficili che hanno lasciato il segno, e se si è venduta già una volta, cosa potrebbe impedirle di farlo ancora?
Una stori d'amore piena di angst e sentimenti, che graffia. Anche se non raggiunge l'intensità di Giada, è stato un viaggio tra passione e tormento che ho amato e che solo Anna Chillon è in grado di farmi provare. 



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