lunedì 19 novembre 2018

LA SEGRETARIA, RENÉE KNIGHT. Review Party.



TITOLO: La segretaria
AUTORE: Renée Knight
EDITORE: Piemme
PAGINE:305
PUBBLICAZIONE: 20 novembre 2018
GENERE: Thriller psicologico
PREZZO: € 18,00 cartaceo, 9,99 ebook


Christine Butcher. È la tua segretaria, o personal assistant come si dice oggi. Ti fidi di lei. Da più di dieci anni accompagna le tue febbrili giornate in ufficio, controlla la tua agenda, e forse conosce anche te, la bella, famosa Mina Appleton, meglio di quanto tu stessa ti conosca. Caffè fino a mezzogiorno, tè nel pomeriggio, e dopo le sei nient'altro che whisky: la tua segretaria non sbaglia mai. Come faresti senza di lei? Christine è insostituibile: in questi anni, mentre prendevi in mano la guida del tuo impero di supermercati eliminando per sempre tuo padre, lei era lì. Qualche passo dietro di te, silenziosa come un topo, attenta a notare ogni cosa. Ogni segreto sussurrato, ogni informazione scambiata, ogni sguardo carico di significati. Tu le sei grata, davvero.
Eppure, ogni tanto, ti si affaccia nella mente un pensiero. Fin dove arriva la lealtà di Christine Butcher? Quale prezzo ha la sua dedizione? Fino a che punto ognuno dei tuoi sporchi segreti sarà al sicuro con lei?
Perché forse, senza volerlo, in tutti questi anni non hai capito chi è davvero la tua segretaria. Forse l'hai sottovalutata. E adesso… sei pronta ad affrontare Christine Butcher?
Dopo La vita perfetta, Renée Knight torna con un nuovo capolavoro di suspense, una storia magnifica sulla doppiezza dei rapporti, sulla lealtà e sull'ossessione. Un grande, atteso ritorno in anteprima mondiale in Italia.

Inquietante, ipnotico, ossessivo, Renée Knight torna con un nuovo thriller targato Piemme, in anteprima mondiale in Italia. Io ho avuto la fortuna di leggerlo e devo dire che non riuscivo a metterlo giù.
Se vi aspettate una storia dal ritmo incalzante, inizialmente potreste rimanere spiazzati, perchè La Segretaria si insinua nella mente del lettore raccontando la storia di un'assistente così devota da sfiorare il patologico. Ma qual è la linea che separa l'eccessiva competenza dalla mania?
Christine Butcher, è la segretaria di Mina Appleton. Quando la donna, che è a capo di una nota catena di supermercati londinesi, la nota e le propone di diventare la sua assistente personale, Christine non crede alla fortuna che le è capitata.
Alle dipendenze di Mina diviene la segtetaria perfetta, la custode di ogni segreto, colei che vede e sente tutto e della quale si ci può fidare ciecamente. Conosce tutto del suo capo, i gusti, gli orai, le abitudini, le frequentazioni. Negli anni Christine si rende quasi necessaria, e dico quasi, perchè la figura di Mina inizia a mostrare da subito tutta la sua sconcertante ambivalenza. Se da un lato tratta Christine come un'amica, una di famiglia, dall'altro lato ci tiene a ribadire quali sono i loro ruoli. Questo crea in Christine una sorta di impotenza appresa che la fa apparire come completamente incapace di discernere il bene da male. 
Siamo sufficientemente ami-chevoli ma, lo ammetto, possiamo risultare un po’ glaciali. Siamo come spie: più tempo restiamo in servizio, più segreti custodiamo, più la nostra discrezione si fa necessaria.

Totalmente succube della personalità autoritaria di Mina, che pur ammira come donna e come datrice di lavoro, Christine inizia una lenta parabola discendente che la porterà sì al suo fianco nelle più importanti e blasonate occasioni della vita di Mina, ma la farà rimanere sempre più sola.
Così gli anni passano, i segreti si accumulano e mentire diventa quasi normale, fino al punto di rottura, quello dal quale non si può più tornare indietro e i contorni della vittima e del carnefice si fanno indistinguibili.

Un tempo ammiravo questa sua noncuranza. Io sono molto diversa, farei qualsiasi cosa pur di evitare di indispettire il prossimo. Ma gli opposti si attraggono, no? Dal quel punto di vista eravamo un’accoppiata perfetta.

Renée Knight sonda con dovizia di particolari la mente di due donne molto diverse tra loro. Analizzando il rapporto di subordinazione tra Christine e Mina, l'autrice ci restituisce il ritratto di un legame malato, distorto, manipolato e infine calpestato.
Christine è una donna comune, della middle class, abbastanza anonima e con una famiglia tranquilla. L'entrata in scena di Mina Appelton accende i riflettori su un'esistenza che fino ad allora non aveva avuto particolari scossoni. Ma questo non deve far pensare che Christine sia sotto le luci della ribalta insieme a Mina, perchè parallelamente all'ascesa della sua datrice di lavoro, lei si muove sempre più nell'ombra. Un rapporto di co-dipendenza in cui gli elementi non sono mai in equilibrio, ma uno domina dal basso l'altro. 
Dubito che abbia mai fatto caso ai piccoli cambiamenti che avevo apportato per adattarmi a lei, ma una buona segretaria capisce quanto sia importante mante nere l’equilibrio nel rapporto con il proprio capo. Siamo dipendenti gli uni dagli altri, assistenti personali e datori di lavoro, rispondiamo alle reciproche esigenze. Per una segretaria è fondamentale rendersi necessaria

Mina è un essere davvero subdolo. Cela dentro di sè una cattiveria che si può scoprire alla luce del rapporto con Christine, ma anche di quello che intrattiene con tutti gli altri, familiari compresi.
Christine di converso è una donna manipolabile, che vive delle attenzioni di Mina e a livello inconscio soffre di un qualche senso di colpa che tenta di compensare attraverso una serie di piccole buone azioni quotidiane.
Questo però non basta a renderla meno colpevole a miei occhi. Col procedere della lettura, con l'ingarbugliarsi delle vicende, e l'accumularsi dei segreti, le colpe per omissione di Christine divengono pari a quelle di Mina. Vittima e carnefice sono un tuttuno e distinguere i piani della realtà e della fantasia per Christine è sempre più difficile.
Narrato come un lungo flusso di coscienza dalla voce di Christine, ripercorriamo come davanti ad un album dei ricordi l'inizio del legame tra Christine e Mina fino al punto di rottura e alle sue conseguenze. Un finale che mi ha soddisfatto, anche se avrei preferito che le cose andassero in modo diverso. Renée Knight però, coerentemente con il personaggio di Christine chiude il cerchio nell'unico modo possibile per una protagonista che ha dedicato tutta la sua vita al lavoro, con un impegno e una dedizione che definirei sacri.
Un ottimo thriller per chi, come me, ama calarsi nei meandri della mente umana, tra i suoi corridoi tortuosi e imprevedibili.

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