giovedì 29 novembre 2018

QUEST'ANNO NON SCENDO, CASA SURACE. Recensione.

TITOLO: Quest'anno non scendo
AUTORE: Casa Surace
EDITORE:Sperlig&Kupfer
PAGINE: 290
PUBBLICAZIONE: 27 novembre 2018
GENERE: Narrativa Contemporanea
PREZZO: € 16,90 cartaceo, 8,99 ebook
Antonio Capaccio è un giovane del Sud trapiantato al Nord. Dopo anni da fuorisede, tra università e stage, sta finalmente per raggiungere l'agognato obiettivo di ogni precario: il posto fisso. Ma è un sogno che si realizza a caro prezzo: Antonio dovrà restare a Milano durante le imminenti feste di Natale. Potrebbe sembrare una buona notizia, ma non per una famiglia del Sud: sua madre Antonietta, ricevuta la telefonata sul baldacchino che la porta in processione per le vie del paese nelle vesti di Santa Lucia, grida disperata, tra la folla scoppia il caos e mezzo paese finisce in ospedale. Al capezzale della moglie, Rocco Capaccio si gioca tutte le promesse che un uomo non farebbe mai, purché lei si risvegli. Arriva a giurare di portarla fino a Milano per trascorrere il Natale insieme al figlio. E allora, miracolosamente, la donna apre gli occhi. Inizia così, a bordo di uno scassatissimo furgone Volkswagen anni Settanta, il viaggio verso Nord della famiglia Capaccio: genitori, nonni, fratello, zia, cugini e pure amici al seguito. Qualcuno affronta quei mille chilometri di asfalto con un desiderio segreto nel cuore: chi vuole fuggire per sempre dal paese, chi sfondare nella musica, chi ritrovare un amore perduto. Ci saranno sorprese e avventure, imprevisti e rivelazioni, tra epiche sfide di nonne ai fornelli, gemellaggi etilici Sud-Nord, nuovi amori e vecchi rancori. La famiglia rischierà di scoppiare, la destinazione sembrerà irraggiungibile. Ma al grido «Nulla separa una famiglia a Natale», i Capaccio saranno pronti a sfoderare un intero arsenale di astuzie e tradizioni pur di compiere quella missione impossibile. Tuttinsieme: perché una famiglia è una famiglia solo quando non si divide. Con "Quest'anno non scendo", gli autori e fondatori di Casa Surace - Simone Petrella, Daniele Pugliese e Alessio Strazzullo - firmano il loro primo romanzo.


I fantastici youtuber Casa Surace, si cimentano con la carta stampata e, come ogni cosa su cui mettono le mani, il risultato è superlativo. Per onorare l'uscita non potevo che fare una recensione italo-sicula!
Saranno state le mie origini terrone, sarà stato il richiamo del sud, ma appena ho letto il titolo si è palesata nella mia mente la faccia di mia madre quando, lcune volte, mi è capitato di comunicare che non avrei passato le feste in famiglia. Uno scenario tipo che si ritrova in molte famiglie del Sud, perchè il detto: "Natatale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi", da (N)oi è più vero che mai. 
Così il giovane Antonio Capaccio, emigrato al "Norde", prima per studio, poi per lavoro, quando riceve la comunicazione del tanto agognato contratto a tempo indeterminato, non riesce a godere di quell'attimo di felicità. Il suo unico pensiero è che l'inizio del contratto non gli permetterà di poter tornare nella sua amata terra per trascorrere le festività natalizie con la sua famiglia. 
Molti di voi penseranno che sia un problema futile, che l'importante è aver ottenuto qualcosa di stabile che ti permette di costruire un futuro. Bè, non sei del Sud, Allora! Non hai una mamma che programma da mesi piatti da preparare, gente da invitare, addobbi da mettere. 
Infatti, appena Antonio comunica la funesta notizia, mamma Antonietta ha un inevitabile stinnicchio (malore) che travolge l'intero paese. 
Mentre la donna giace in un letto di ospedale, il marito Rocco, tipico marito del Sud, uomo di poche parole che, anche se a volte spegnerebbe volentieri l'interruttore della moglie, ama quest'ultima di un amore tenero e idistruttibile, promette di fare di tutto, anche di portarla a Milano dal figlio. 
Volete che una mamma del Sud non si risvegli udendo codeste parole?
E Rocco onora le sue promesse portando la famiglia Capaccio al Nord, a bordo di un furgone Volkswagen anni Settanta. Se Maometto non va alla montagna...
Sarà un viaggio rocambolesco che vedrà riunita una famiglia allargata, perchè da (N)oi, fai parte della famiglia pure se abiti a cento metri. 
Ognuno affronta questo viaggio con uno spirito diverso, c'è chi vuole lasciare il piccolo paesello che le sta stretto, chi vuole realizzare un sogno, che si innamorerà e chi ritroverà un amore passato. 
Il tutto sarà condito dai siparietti esilaranti a cui i Casa Surace ci hanno abituati. 
Nonna Rosetta era ferma davanti al cucinino da campeggio che Eugenio l’aveva aiutata a montare. Si stava preparando per cucinare. Alla sua destra, una gigantesca pentola d’acciaio piena di pomodoro per fare il ragù. «Rosetta, ma per favore», aveva obiettato Rocco nel vano tentativo di convincerla, «abbiamo mille chilometri da fare.» «La domenica si mangia tutti insieme», aveva risposto nonna Rosetta. «Dove stiamo, stiamo.»
In Quest'anno non scendo non c'è soltato humor, ma come spesso accade alla commedia del Sud, vi è una nota di dolceamaro che spinge a riflettere a fondo sul significato del legame con la propria terra e il senso profondo di appartenenza alla famiglia. 
In Antonio mi sono rivista molto, nella sua ferrea volontà di spiccare il volo allontanandosi dalla sua terra, ma sentendo l'eterna nostalgia della famiglia, un legame che non si spezza di certo con la distanza. 
Ognuno sapeva fare qualcosa e quel qualcosa lo faceva per prendersi cura della famiglia. «Vi posso dare una mano?»
A Milano Antonio è riuscito ad ottenere qualcosa, ha una ragazza che ama, ma avverte sempre in sottofondo lo stigma del pregiudizio che lo identifica come quello del Sud.
Così a lavoro dovrebbe, come fanno tanti suoi colleghi o capi, nascondere le proprie origini, parlare senza lasciar trasparire le inflessioni dialettali, in una sola parola snaturarsi. 
Quante volte l'ho visto accadere, gente che fa finta di parlare con la perfetta e cadenzata parlata del "Norde", per poi scoprire che era di Caltanissetta, cambiare usi e costumi come fossero vestiti.
Una lettura che consiglio, scritta con uno stile fresco e accattivante. I personaggi sono un crogiuolo di caratteri che vivono grazie alla loro tridimensionalità, da nonna Rosetta a mamma Antonietta, papà, sorelle, fratelli e cugni più o meno di sangue. 
Una trama che oltre all'ironia contiene un piccolo mistero da svelare e tanti sketch che la rendono adatta a una trasposizione teatrale o cinematografica. 
Se anche voi siete del Sud non potere perdere Quest'anno non scendo, e se siete del "Norde" avrete modo di conoscere un universo altro, con proprie regole e codici da rispettare. 
P.S. Il glossario e il manuale dei modi di dire al termine del libro merita una menzione a parte.





1 commento:

  1. Concordo con ogni singola parola. Mamma Antonietta è tutte le nostre mamme del sud in un'unica persona! Grazie di aver partecipato :)

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