TITOLO: Generazione Bataclan
AUTORE: Maria Laura Caroniti
EDITORE: Mursia
PAGINE:184
PUBBLICAZIONE: 29 ottobre
GENERE: Narrativa
COSTO: € 16,00 cartaceo
Una storia che scava nel profondo dell'anima. I destini di tre donne che si incrociano e si sfiorano all'alba dei fatti tristemente noti del Bataclan, un attentato che ha sconvolto le vite di molti. Una coscienza collettiva che si è sentita ferita, minata nella sua quotidianità, privata di stabilità e sicurezza.
Maria Laura Caroniti non si addentra in una voyeuristica ricostruzione dei fatti, ma racconta storie di vita sfiorate dalla tragedia. Un segnale forte a non cedere alla paura, nonostante la strategia del terrore abbia come obiettivo principale quello di farci sentire ostaggi in casa nostra. Oltre le macerie, oltre il dolore, c'è la vita che continua, che urla per essere vissuta pienamente, proprio in onore di chi questa fortuna se l'è vista strappare.
Queste tre donne che in comune hanno il nome, Anna, ci conducono per mano verso il fatidico giorno dell'attentato. Le loro vite però, al di là di quello che succederà dopo, sono già in fase di stravolgimento. Forse l'attentato è un segnale, una spia che indica nuove e inaspettate direzioni.
Le tre donne si trovano in fasi della loro vita diverse: una si appresta a scegliere di vivere un futuro parigino, una va via da una Parigi che le ha dato e tolto tanto allo stesso tempo, l'altra, una rital (rifugita italiana), fa un bilancio della propria esistenza, non pentendosi mai di avere scelto Parigi come luogo in cui vivere.
Il disegno che Maria Laura Caroniti fa della città è crudo e realistico, non lesina aggettivi che esprimono bellezza e altri che ne cantano le inevitabili lotte intestine. La città dell'amore non è priva di criticità, e queste possono essere colte solo da chi la vive o l'ha vissuta.
Ci si può ritrovare in ognuna dei tre personaggi, per storie di vita o sensazioni provate. Io ho adorato profondamente quella che chiamo Anna "la piccola", forse perchè mi rivedo nella sua timida provincialità. Una ragazza siciliana in cerca di un futuro che per amore vola di nascosto a Parigi per scontrasi con l'amarezza di una realtà che non immaginava neppure e si ritrova coinvolta in un Inferno senza colpe.
Poi c'è Anna, moglie delusa e mamma martoriata, e l'ultima Anna che può dire di avere vissuto una vita ricca e soddisfacente, un amore grande e forte che solo la morte può momentaneamente oscurare.
Queste tre vite si incroceranno e lasceranno nella vita dell'altra delle tracce indelebili. L'attentato del Bataclan le sfiorerà in maniera più o meno grave e, lasciatemelo dire, ho pianto fino a singhiozzare.
La scrittura di Maria Laura è intensa ed evocativa, ti entra nell'anima e vi si imprime prepotentemente. I personaggi sono così tridimensionali che ho ancora l'impressione di averli realmente conosciuti.
Delicata, densa di significato e con un grande messaggio di vita, in barba al destino, Generazione Bataclan non è una semplice storia, ma un manifesto che urla all'amore di essere vissuto e alla vita di non lasciarsi spegnere dal terrore.
Una lettura bella che non dimenticherò facilmente.
Maria Laura Caroniti non si addentra in una voyeuristica ricostruzione dei fatti, ma racconta storie di vita sfiorate dalla tragedia. Un segnale forte a non cedere alla paura, nonostante la strategia del terrore abbia come obiettivo principale quello di farci sentire ostaggi in casa nostra. Oltre le macerie, oltre il dolore, c'è la vita che continua, che urla per essere vissuta pienamente, proprio in onore di chi questa fortuna se l'è vista strappare.
Queste tre donne che in comune hanno il nome, Anna, ci conducono per mano verso il fatidico giorno dell'attentato. Le loro vite però, al di là di quello che succederà dopo, sono già in fase di stravolgimento. Forse l'attentato è un segnale, una spia che indica nuove e inaspettate direzioni.
Le tre donne si trovano in fasi della loro vita diverse: una si appresta a scegliere di vivere un futuro parigino, una va via da una Parigi che le ha dato e tolto tanto allo stesso tempo, l'altra, una rital (rifugita italiana), fa un bilancio della propria esistenza, non pentendosi mai di avere scelto Parigi come luogo in cui vivere.
Il disegno che Maria Laura Caroniti fa della città è crudo e realistico, non lesina aggettivi che esprimono bellezza e altri che ne cantano le inevitabili lotte intestine. La città dell'amore non è priva di criticità, e queste possono essere colte solo da chi la vive o l'ha vissuta.
"Les S produisent le carton, les ES le vendent et les L dorment dedans!"
(Gli S costruiscono una scatola, gli Es la vendono e gli L ci dormono dentro!)
Ci si può ritrovare in ognuna dei tre personaggi, per storie di vita o sensazioni provate. Io ho adorato profondamente quella che chiamo Anna "la piccola", forse perchè mi rivedo nella sua timida provincialità. Una ragazza siciliana in cerca di un futuro che per amore vola di nascosto a Parigi per scontrasi con l'amarezza di una realtà che non immaginava neppure e si ritrova coinvolta in un Inferno senza colpe.
Poi c'è Anna, moglie delusa e mamma martoriata, e l'ultima Anna che può dire di avere vissuto una vita ricca e soddisfacente, un amore grande e forte che solo la morte può momentaneamente oscurare.
Queste tre vite si incroceranno e lasceranno nella vita dell'altra delle tracce indelebili. L'attentato del Bataclan le sfiorerà in maniera più o meno grave e, lasciatemelo dire, ho pianto fino a singhiozzare.
La scrittura di Maria Laura è intensa ed evocativa, ti entra nell'anima e vi si imprime prepotentemente. I personaggi sono così tridimensionali che ho ancora l'impressione di averli realmente conosciuti.
Delicata, densa di significato e con un grande messaggio di vita, in barba al destino, Generazione Bataclan non è una semplice storia, ma un manifesto che urla all'amore di essere vissuto e alla vita di non lasciarsi spegnere dal terrore.
Una lettura bella che non dimenticherò facilmente.
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