venerdì 15 febbraio 2019

IL FILO ROSSO DEL DESTINOI, MIA ANOTHER. Cover reveal.

TITOLO: Il filo rosso del destino
AUTORE: Mia Another
EDITORE: Self-Publishing
PAGINE:--
PUBBLICAZIONE: 20 marzo 2019
GENERE: Contemporary Romance
PREZZO: € -- cartaceo, 2,99 ebook
Secondo un’antica leggenda, ogni persona è legata alla propria anima gemella attraverso un invisibile filo rosso. Non importa dove e quando, se è giusto o sbagliato, se lo vogliano o no: esse sono destinate a incontrarsi.
Quando Isabel è partita per Tokyo, si è portata dietro una valigia piena di determinazione e di fogli bianchi da riempire con i suoi disegni. Con le mani sporche di grafite e la testa fra i libri, ha iniziato a studiare arte in una delle accademie più prestigiose del mondo. Nello schematico caos della sua nuova routine da studentessa, non avrebbe mai immaginato di poter trovare l’amore.
Ty è dolce, premuroso e passionale, un fidanzato modello. Sarebbe una follia rischiare di perderlo. Sarebbe una follia anche solo pensarlo. Sarebbe come squarciare la tela di un quadro perfetto. Ma se ci fosse qualcosa di tremendamente affascinante, dietro a quella tela?
Ryuu porta con sé il buio e la calma di un lago ghiacciato. Nei suoi occhi neri c'è un abisso impenetrabile, è solitario, cupo, inflessibile, non sorride mai. Ma Ryuu possiede qualcosa che Isabel desidera ardentemente. Padroneggia un'arte antica che la ossessiona, che non la fa dormire la notte, che cerca di riprodurre nei suoi disegni e che risveglia il lato più intenso e oscuro della sua ispirazione.
Quello che sta per fare è sbagliato, immorale, inaccettabile. È crudele.
Tre persone, tre vite, tre fili rossi si intrecciano nella corda tesa del destino.

Estratto:

Forse è stata quella bocca, sempre pronta a dire frasi taglienti e senza filtri. Forse è stato il colore indefinibile dei suoi occhi, o le lentiggini sul naso, le folte ciglia ramate. Dev’essere stata colpa di quei capelli rossi, lunghi e intricati come fili, migliaia di fili rossi. Colpa delle sue mani nervose, delle dita scattanti, dell’alone grigio di grafite sotto il palmo che testimonia la sua determinazione. E quello sguardo fiero, indomito, di chi non si lascia sottomettere.
Si china verso il tavolo, dove abbiamo abbandonato due inutili tazze di uno dei peggiori caffè del quartiere. Sta facendo di tutto per nasconderlo, ma io lo vedo. Il suo labbro inferiore trema, le pupille sono dilatate, il suo battito è accelerato. Paura, eccitazione. È ciò che sta provando.
«Lo farai?»
«Sì.» ribadisco in un sibilo soffuso. «Ti legherò.»
Se la guardo, vedo corde. Tra i suoi sgargianti capelli, sul suo collo sottile, nodi sulle braccia, sui polsi, sulle sue lunghissime gambe. Chissà come diventano gli occhi di una tigre legata.

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