TITOLO: Fighting Shadows
AUTORE: Aly Martinez
SERIE: On the Ropes #2
EDITORE: Triskell Edizioni
PAGINE: 300
PUBBLICAZIONE: 27 dicembre 2019
GENERE: Contemporary romance
Vengo da una famiglia di combattenti. Ho sempre pensato che avrei seguito le loro orme, che niente mi avrebbe fermato, sul ring. Ma tutto è cambiato il giorno in cui ho salvato la vita della donna che amavo. E che non potevo avere.
Mio fratello si è preso cura di me. Mi ha trattato come un eroe. Ma la mia ricompensa è stata la sedia a rotelle.
Paralizzato. A soli diciannove anni.
E la mia vita si è trasformata in un incubo da cui è impossibile scappare.
Finché non ho incontrato lei, Ash Mabie.
Lei, col suo sorriso capace di fermarti il cuore e quella risata che riesce a dissipare tutta la rabbia, tutto il risentimento che mi ribolle dentro.
Con lei, anche la notte più buia può brillare di stelle, e non ha alcuna importanza che tu debba stare steso tra l’erbaccia per vederle.
Però sono stato un idiota a innamorarmi di qualcuno con un talento naturale per la fuga. Neanche potevo camminare, ma avrei passato la vita a rincorrerla.
Ora sono di nuovo sul ring, per la battaglia più dura della mia vita.
A combattere le ombre del nostro passato.
A combattere per reclamare il mio futuro.
Esce oggi il secondo capitolo della serie di autoconclusivi On the Ropes di Aly Martinez, Fighting Shadows. Se la storia di Till ed Eliza vi è entrata nel cuore, quella di Flint e Ash ve lo strapperanno definitivamente.
Abbiamo avuto un assaggio del carattere di Flint già in Fighting Silence, e il colpo finale con il quale si conclude la storia lasciava presagire uno scenario a dir poco spaccacuore, ma nulla poteva prepararmi a questa struggente storia.
Rimasto paralizzato per aver salvato la vita di Eliza, la donna che per lui è stato come una madre ma di cui si è scoperto irrimediabilmente innamorato, Flint deve ripensare alla sua intera esistenza alla luce della sua nuova condizione.
Costretto su una seria a rotelle, con una carriera nel campo dei combattimenti, spezzata per sempre, Flint sembra intrappolato in un vero e proprio incubo. Tutti i progetti che aveva fatto sul suo futuro si sono infranti sotto l’odore acre della polvere da sparo. Per salvare la vita di Eliza, la donna di cui è perdutamente innamorato, lo farebbe altre mille volte, ma essere intrappolato nel suo stesso corpo ad osservare la vita che suo fratello Till si è costruito, e che lui avrebbe voluto per sé, è troppo da sopportare.
L’invidia, la rabbia e il rancore lo stanno distruggendo, e se non vuole mandare in frantumi il rapporto con le uniche persone che lo amano incondizionatamente, deve allontanarsi da loro e costruirsi una nuova vita, lontano dai ricordi di ciò che ha perduto e non potrà mai più riavere.
Doveva imparare che non doveva piangere. A nessuno importava delle sue lacrime, come a nessuno era importato di quelle che avevo versato io in diciotto anni. Le emozioni non pagavano le bollette, o a quell’ora sarei stato un cazzo di Donald Trump. Dovevi alzarti, ripulirti e cercare un modo per risolvere le cose. Prima trovavi una soluzione, anche se faceva schifo, prima passavi oltre. Piangersi addosso non portava da nessuna parte e la compassione era per i deboli.
Il mondo è un posto difficile per i fratelli Page e anche se Till adesso è riuscito ad ottenere la stabilità per cui tanto ha lottato, il prezzo da pagare è stato il silenzio. Sembra, però, che la sorte avversa insegua anche Flint, che a soli diciannove anni deve imparare nuovamente come stare al mondo da una prospettiva totalmente diversa.
La solitudine ha forgiato un nuovo Flint, scontroso, arrabbiato, incurante dei sentimenti altrui, completamente immerso nella sua nuova occupazione: lo studio e l'autocommiserazione. Avere un nuovo scopo per Flint, rappresenta un’ancora di salvezza, focalizzarsi sull’obiettivo di finire il college nel più breve tempo possibile e iniziare una vita tutta sua, senza bisogno di dipendere da Till e dai suoi soldi. E tutto fila liscio finché nella sua vita irrompe Ash Mabie. Una ventata di aria fresca, un uragano di spensieratezza e sana follia che porta il caos dove Flint cerca di stabilire ordine e compostezza.
Ash è giovane, piena di vita e di fiducia nei confronti delle persone, nonostante la vita sia stata inclemente anche nei suoi confronti.
Aly Martinez mette insieme due personaggi molto interessanti che come un gioco di specchi riflettono due immagini uguali ma che hanno risposto alla vita in maniera diametralmente opposta.
Se le avversità hanno indurito il cuore di Flint, spegnendo ogni suo anelito di vita, Ash non si è lasciata piegare. Ladra di professione, abile nel far perdere le proprie tracce, l’unica cosa che vuole, non appena incontra gli occhi di Flint, è superare quel muro protettivo di asperità, intrufolarsi all’interno della sua anima e rubare tutti i sentimenti che vi sono nascosti, perché Ash è sicura di trovare tutto il contrario di quello che Flint nostra all’esterno. Lei riesce a vedere oltre, riconosce la sofferenza derivante da una vita che ti ha preso a calci, masticato e risputato dolorante.
Ash è un vero concentrato di positività. L’ho amata sin dalla sua comparsa, e mai ho provato pietà per quello che ha dovuto affrontare. Ash non ti permette di commiserarla. Lei è una combattente, ti entra dentro, ti travolge, facendoti apprezzare la bellezza delle cose logorate da una vita dura. Forse Flint potrebbe sembrare il suo ennesimo progetto, una strana tendenza ad attaccarsi ai reietti, agli ultimi, ai vinti. La verità è che Ash non ha un briciolo di autocommiserazione nel suo cuore, solo occhi per la vera essenza delle cose e delle persone. Insieme a lei, Flint rinasce, spera ancora in una vita normale. Ma il rancore che si è radicato in fondo al suo cuore rischia di rovinare tutto, facendo fuggire la cosa più bella che abbia mai avuto tra le mani.
Ho molti limiti nella vita, ma provvedere a te non sarà mai uno di questi.(...) «Non sei un mezzo uomo, e chiunque ti conosca lo sa. Soprattutto io.» Lo baciai ancora.Le labbra si contrassero contro le mie. «Ash, non sei una ladra, e chiunque ti conosca lo sa. Soprattutto io.»
Fithing Shadows è stata una vera altalena di emozioni. Ho riso di fronte al carattere frizzante e anticonvenzionale di Ash, mi sono arrabbiata davanti alla rabbia dietro cui si è trincerato Flint, e ho pianto per tutte le volte che si sono sfiorati e poi allontanati.
Questa, però, non è solo una storia d’amore tormentata e piena di ostacoli, è prima di tutto una storia di legami familiari. Leggere di Flint, avulso dai suoi fratelli, significa toglierlo dal suo elemento. Il sentimento che lega i fratelli Page è forte e indissolubile, nonostante Flint metta a dura prova la pazienza di Till e Qarry.
Amare significa lottare ed accettare le persone per quelle cose, cogliendone la parte buona anche quando sembra non ci a nulla da salvare, ed è questa la lezione più dura che Flint dovrà imparare.
«Grazie,» disse Flint, quando finalmente riportai le mie emozioni sotto controllo e la piantai con la messa in scena della risata.«Per cosa?»«Per essere strana. E per farmi stare qui sdraiato su dell’erbaccia sotto le stelle.» Mi tolse una ciocca di capelli dal viso. «E per chiamarmi Rotelle.»Mi voltai di scatto verso di lui. «Odi quel soprannome.»«Già. È davvero da maleducati.» Rise. «Ma è anche la verità e non deve essere presa per forza come un insulto. Non mi hai mai compatito, Ash. Neanche per essere un bastardo depresso con un complesso di Edipo.»
Ash dal canto suo, dovrà convincersi che anche lei merita felicità e cose belle; che merita le braccia di Flint, il suo amore e la sua devozione, perché lei è una brava persona e il suo passato di ladra non la definisce.
Con la persona giusta si può godere di un meraviglioso cielo stellato anche su un prato fatto di erbacce.
Una storia bellissima fatta di amore, passione e tanto, tanto angst da stringerti il cuore in una morsa. Con Aly Martinez non ci sono mezze misure, si ama fortemente e si soffre tremendamente. Il finale è di quelli che ti lasciano senza fiato, stordita dalla piega assunta dagli eventi, sconvolta dall’ennesima prova che la vita ha messo sulla strada dei fratelli Page.
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