TITOLO: Condannati
AUTORE: Jane Harvey-Berrick
EDITORE: Hope Edizioni
PAGINE:
PUBBLICAZIONE: 20 gennaio 2020
GENERE: Contemporary romance
PREZZO: € 3,99 ebook; € 12,90 cartaceo
Dopo otto anni di prigione, il ventiquattrenne Jordan Kane è l’uomo che tutti odiano.
Costretto a tornare nella sua città natale, durante la libertà vigilata, Jordan scopre che lì niente è cambiato da quando è stato rinchiuso in riformatorio. È un reietto, evitato da tutti, anche dai suoi stessi genitori. Ma la loro avversione non si avvicina nemmeno lontanamente al disprezzo che prova ogni volta che si guarda allo specchio.
Arrangiandosi con alcuni lavoretti per la chiesa locale, Jordan attende il momento opportuno per andarsene da quella arretrata città. Ma la distanza sarà in grado di cancellare i ricordi che lo perseguitano? Intrappolato nella prigione della mente, si domanda se lo strazio di vivere si placherà mai.
Torrey Delaney è nuova in città, è tornata per stare con sua madre, e non si comporta come gli abitanti si aspetterebbero dalla figlia di un pastore. La sua reputazione di ragazza facile è sulla bocca di tutti. Se poi a questo si aggiunge la sua nuova amicizia con il duro ex detenuto, ora uomo tuttofare, sua madre è tutt’altro che felice della brutta strada intrapresa dalla figlia.
L’amicizia tra i ragazzi diviene via via più profonda, ma due persone segnate dalla vita possono essere in grado di portare la loro relazione a un livello superiore? Torrey riuscirà a convivere con i demoni di Jordan, e Jordan sarà in grado di abbattere le difese di Torrey? Con la disapprovazione di una piccola città che grava pesantemente su di loro, troveranno il loro posto nel mondo? Avranno la forza di lottare contro le avversità o il loro mondo verrà brutalmente fatto a pezzi?
L’amore è una condanna a vita?
Ho letto questo libro in un momento particolare della mia vita. Forse la mia estrema sensibilità ha contribuito a farmi apprezzare l'intimità dei personaggi, ma posso dire che Condannati di Jane Harvey-Berrick è una storia che non fatica ad entrarti dentro, e i suoi protagonisti sanno catturare il lettore.
Condannati mi ha permesso di fare una sentita riflessione sul pregiudizio, sull'innata capacità dell'essere umano di essere crudele e poco incline al perdono, soprattutto quando si vengono a creare casi in cui un tale sentire è assunto da una collettività intera.
Jordan Kane è un ragazzo di ventiquattro anni. Jordan ha fatto uno sbaglio e per questo ha ampiamente pagato, perdendo la propria adolescenza. Da poco è uscito di prigione ed è in libertà vigilata.Costretto a tornare nella sua città di origine, a vivere con i suoi genitori, indossando gli abiti donati dalla chiesa, Jordan si rende conto che può anche essere libero ma non ha ancora finito di scontare la sua pena. Non è solo il sistema a ricordargli ogni giorno di essere un ex galeotto, ma anche tutte le persone che lo conoscono, compresi i suoi genitori.
Ogni giorno sono sguardi sdegnati, parole al vetriolo, accuse pesanti, un costante monito della colpa di cui si è macchiato.
C'è una persona però che lo tratta come un ragazzo normale, come se non avesse passato gli ultimi anni in una prigione, ed è la figlia del pastore.
Torrey Delaney è arrivata da poco in città. Per essere la figlia di un pastore è un personaggio davvero stravagante. Libera, disinibita, indipendente, in molti la definirebbero "facile". Torrey ha intenzione di godersi la vita e passare alcuni giorni con sua madre senza nessuna intenzione di mettersi nei guai, ma quel ragazzo dall'aria sperduta che ogni giorno sistema il giardino di casa sua, tutto muscoli e sudore non può di certo lasciarla indifferente.
Torrey è la sola persona che tratta Jordan con normalità. Probabilmente lei non ha un passato in quella città, non ha una storia che la lega allo sbaglio fatto da Jordan e nessun motivo per odiarlo. Ma davvero ci sono dei motivi validi per odiare una persona anche se questa ha scontato la propria pena e ogni giorno vive un inferno personale?
Tra Torrey e Jordan nasce un'intesa che presto si trasformerà in qualcosa di più. Un'amicizia osteggiata, soggetta al giudizio della gente, ridotta ad etichette senza valore: il galeotto e la ragazzaccia.
Quanto livore nella bocca di coloro i quali sanno solo giudicare per poi battersi il petto in una chiesa; una comunità intera con il veleno nel cuore, compreso il pastore che con ipocrisia predica il perdono per poi scagliarsi contro la figlia.
Ma Torrey e Jordan sono più forti di così, più forti delle valutazioni sommarie della gente, del contagio emotivo, di una dose di aggressività repressa che aspetta solo una piccola scintilla per essere liberata.
Jane Harvey-Berrick ci racconta la storia di due ragazzi diversi, che sono fuori dai binari della normalità secondo i canoni imposti da una società bigotta, l'ipocrisia delle persone che non sa guardare oltre il proprio naso.
Ho letto così tanto livore, un odio profondo e tutto diretto verso un'unica persona. Tanta violenza verbale e fisica da rendere Jordan una sorta di martire.
Tra tanti sentimenti negativi, però, c'è la nascita di un sentimento pulito, sincero, rinvigorente. Il rapporto tra Torrey e Jordan è passionale, dolcissimo, ponderato, eviscerato in ogni sua parte, perchè per motivi diversi entrambi i ragazzi hanno paura di lasciarsi andare e di dare il nome "amore" ai sentimenti provati.
Ho trovato Jordan di una dolcezza disarmante. L'ho sentito tanto e il suo dolore mi è arrivato dritto al cuore. Roso dai sensi di colpa, non ha il coraggio di reagire, mostrandosi succube della gente che lo tratta come un appestato. Anche la sua famiglia, da nido protettivo si trasforma in gabbia, una metafora della cella che ha lasciato ma continua ad abitare anche fuori dall'istituto di detenzione. I genitori lo accusano di aver rovinato la loro vita buttando sale nelle ferite aperte di un ragazzo che già si colpevolizza abbastanza, fino a desiderare di non vivere più.
Torrey è la parte coraggiosa di questa storia, la ragazza temeraria con la battuta sempre propria e la sagacia della gioventù, quella capace di urlare in faccia alla gente la loro pochezza. Mi è piaciuto il suo modo schietto di esprimere le idee e la liberà con cui si cura di quello che pensano gli altri.
Condannati è un romance sulle seconde occasioni, sulle difficoltà dell'affrontare la vita quando ti porti dietro uno stigma. Jordan dovrà imparare che i suoi errori non lo definiscono e se è stato un ragazzo che ha sbagliato, può essere ancora un uomo consapevole dei propri errori e delle proprie possibilità. Insieme a lui, ad accompagnarlo in questo duro cammino di consapevolezza ci sarà Torrey con tutta la vitalità dell'amore giovanile, quello capace di abbatte ogni barriera e ogni preconcetto.
copia fornita da Hope Edizioni
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