martedì 26 maggio 2020

NON DIRE UNA BUGIA, ALAFAIR BURKE. Review party.



TITOLO: Non dire una bugia
AUTORE: Alafair Burke
EDITORE: Piemme
PAGINE: 368
PUBBLICAZIONE: 26 maggio 2020 
GENERE: Thriller 
PREZZO: €  9,99 ebook; 18,50 cartaceo


Ellie Hatcher si è trasferita a New York da poco, e da poco lavora come detective al NYPD. Non ha ancora molta esperienza sul campo, ma il passato le ha già insegnato molto: a Wichita, nel Kansas, è cresciuta con un padre poliziotto che ha dedicato tutta la vita alla caccia di un serial killer, fino a morire in circostanze mai chiarite. Forse assassinato. O, forse, suicida. Anche se Ellie per molti anni si è rifiutata di crederlo.

Un suicidio accertato sembrerebbe invece il caso a cui sta lavorando adesso. Julia, una ragazza di sedici anni, figlia di una ricchissima famiglia dell'élite newyorchese, viene ritrovata nella vasca da bagno con le vene tagliate, nella splendida casa dei suoi genitori nell'Upper East Side. Nonostante il biglietto di addio, alcuni elementi - prime fra tutti le testimonianze di chi la conosceva bene - fanno pensare che non si tratti di un atto volontario. In questi casi Ellie sa di dover seguire il suo istinto, che le farà scoprire ben presto che Julia non era affatto la persona che sembrava. La detective sarà costretta ad ammettere che dietro il suicidio di una ricca adolescente annoiata c'è una storia più complessa e oscura. Perché, a volte, basta una semplice bugia per allontanarci da quelli che ci vogliono bene, e da noi stessi. E Julia, di bugie, ne aveva dette parecchie.

Amanti del thriller a raccolta, finalmente torna in Italia Alafair Burke con un altro magnifico thriller e una detective che conquista. 
Non dire una bugia è una storia di segreti, di apparenze che nascondono la vera essenza delle persone. Verità taciute per fini più o meno nobili, ma una bugia è pur sempre una bugia e prima o poi la verità viene sempre a galla portando con sè una serie di conseguenze. 
Julia Whitmire è un'adolescente come tante e la sua vita agli occhi degli altri sembra perfetta. Appartenente a una famiglia ricca dell'Upper East Side ha tutto quello che potrebbe desiderare, ma un giorno viene trovata morta all'interno della sua vasca da bagno, con le vene recise e una lettera scritta frettolosamente e lasciata sul letto. L'accaduto sta per essere archiviato dalla polizia di New York come un classico caso di suicidio, ma la madre di Julia non crede che la figlia possa aver fatto un gesto del genere. La donna spinge affinchè la polizia indaghi per omicidio. Ma perchè qualcuno avrebbe voluto uccidere Julia? Cosa nascondeva la ragazza? La lettera non è stata scritta da lei?
La detective Ellie Hatcher, insieme al collega Rogan iniziano a scavare nella vita di Julia per accorgersi che le apparenza spesso posso ingannare e non sempre quello che si vede corrisponde alla realtà. 
Julia era una sedicenne particolare, difficile, turbolenta, con una condotta sessuale discutibile. A conoscere alcune verità è la sul comportamento di Julia è l'amica Ramona e il misterioso Casey, un ragazzo senza fissa dimora con il quale spesso si accompagnava. 
Anche la famiglia di Julia non è così patinata. La relazione tra i suoi genitori ha delle crepe di cui nessuno parla e la cosa strana è che loro abitano negli Hampton mentre la figlia adolescente in una casa di New York, da sola. 


Alafair Burke scava ancora una volta nel sottobosco delle relazioni familiare. Rimescola nel torbido di rapporti perfetti che raccontano vite felici e piene, mentre invece nascondono il vuoto della solitudine, delle bugie e del tradimento. Cosa spinge un'adolescente che ha tutto, ad adottare condotte limite? Forse la ricerca di attenzione? Il peso di un dolore inespresso a cui non può dare voce, oppure è la solita ragazza viziata che vuole costantemente sfidare la classe sociale di appartenenza?
Mille interrogativi a cui dare risposta che conducono il lettore a leggere senza sosta, senza un attimo di respiro.
Adoro le ambientazioni della Burke, quel fascino del thriller newyokese, con detective che potrebbero sembrare stereotipati ma che in realtà sono gli elementi peculiari di un certo tipo di poliziesco. Lo so, lo so, il fatto che adori Law & Order forse influisce un po' sul mio giudizio, ma sono davvero esaltata dal modo che ha la Burke di mettere nero su bianco la conduzione di un'indagine.
La storia offre più quadri narrativi in apparenza disconnessi, ma ad ogni passo si aggiungono tasselli importanti fino a collegare tutto in un unico quadro unitario. Indizi che divengono prove, sospetti che si fanno certezze.
Ho letto con un continuo stato di tensione reso palpabile non sono dall'architettura televisiva dell'intero plot, ma anche dalla caratterizzazione dei personaggi. 
Non dire una bugia affronta anche parecchi temi spinosi come quelli dell'abuso di sostanze, di alcol e sessuale, la consistenza dei rapporti tra genitori e figli e non ultimo, il ruolo della scuola nell'amplificare il disagio. Alcune riflessioni mi hanno proprio fatto accapponare la pelle.
Ellie Hatcher è la classica detective che mi piace. Spigolosa al punto giusto, abile e intuitiva con un passato difficile alle spalle che a volte incide sulla sua vita.
Io sono stata letteralmente travolta dagli eventi, alla continua ricerca di connessioni che potessero spiegare legami e azioni, dai colpi di scena, dal mistero nascosto dietro l'anonima blogger che si racconta come una voce fuori campo.
Se amate Alafair Burke non potete perdere Non dire una bugia.


copia fornita da Piemme


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