mercoledì 24 giugno 2020

LA PRIGIONE DI CARTA, MARCO ONNEMBO. Review party.



TITOLO: La prigione di carta
AUTORE: Marco Onnembo
EDITORE: Sperling&Kupfer
PAGINE: 240
PUBBLICAZIONE: 23 giugno 2020 
GENERE: Distopico
PREZZO: €  9,99 ebook; 16,90 cartaceo


Un professore appassionato e idealista in lotta per salvare la scrittura e i libri dall'oblio. Un romanzo distopico di grande attualità nell'era del digitale.

Malcolm King è professore di scrittura creativa al college di Brownsville, dove vive con la moglie Lynette e il figlio Buddy. Idealista dalla solida cultura umanistica, insegna alla prima generazione di studenti che non sa scrivere a mano. La digitalizzazione ha vinto: il governo ha imposto che ogni tipo di contenuto esistesse solo in formato elettronico, mettendo al bando i libri cartacei dal sistema scolastico e abolendo l'uso della scrittura con inchiostro. King temeva che la conoscenza potesse essere manipolata. Che i giovani potessero essere manipolati. Che gli uomini, e la loro coscienza, potessero essere manipolati. Credendo di poter contrastare quella legge e cambiare il mondo con il dialogo e la resistenza pacifica, il professore sarà invece condannato all'ergastolo in un carcere di massima sicurezza. Dalla sua prigione, di nascosto, e con la complicità di un criminale e di un secondino, riuscirà però a recuperare fogli, penne e matite: materiale proibito, armi di libertà. Per raccontare la sua vita. Compiendo l'atto più sovversivo che ci sia concesso dalla scrittura: scegliere il nostro destino.


Più che i libri di carta, dovrebbero eliminare la stupidità.
Oggi sono lieta di parlarvi di una storia molto paricolare, un distopico in cui il futuro non è stato mai così vicino e la fantasia così reale.
La prigione di carta di Marco Onnembo narra la storia di Malcolm King, Professore universitario alla Cornell University con la fissa per le camice macchiate di caffè da usare come gesto scaramantico. 
King si trova a vivere in un periodo di transizione, un cambiamento epocale che porterà alla completa digitalizzazione della didattica (digitodidattica). 
Nel tentativo di costruire una stabilità amministrativa, i governanti hanno deciso di fare entrare in vigore la Legge n. 341 ‘Sulla digitalizzazione e le nuove forme dell’apprendimento.’
Da quel momento sarebbero stati banditi da tutte le scuole degli Stati Uniti i libri cartacei. Le prove scritte sarebbero state redatte direttamente al computer e inviate via mail ai docenti e, nello stesso tempo, i produttori di carta e di inchiostro avrebbero dovuto cambiare mestiere.
Il mondo è ovviamente diviso tra chi considera questa cosa una tragedia, i primordi di una imminente apocalisse e chi prende la faccenda con più calma, un segno dei tempi che mutano e a cui ci dobbiamo inevitabilmente adattare.
Ma Malcom King, docente di scrittura creativa, è un idealista, un uomo che crede nel valore della parola scritta, e nell'importanza della memoria.
Ma provate a immaginare una scuola senza fogli, senza penne, matite, colori con cui segnare giornate di parole dette e poi fissate in maniera eterna su una pagina. Ah vero, lo abbiamo appena vissuto con la DAD.
Da idealista qual è, Malcom inizia a lottare per le proprie idee e per la trasmissione del sapere e della conoscenza in maniera onesta. Dalla sua aula si inizia ad organizzare un movimento di protesta pacifica che gli si ritorcerà contro.
Accusato di strumentalizzare le coscienze dei ragazzi, sarà imprigionato e condannato all'ergastolo, pena che sconterà nel penitenziario di Treadwell. L'accusa peggiore che possa essere fatto ad un insegnante che crede nell'integrità del proprio lavoro e nell'imperativo morale di trasmettere conoscenza, costruire un pensiero critico e una coscienza civica. Ma anche all'interno del carcere, tra assassini, violenti, aspri carcerieri, troverà il modo per farsi dare carta e penna e raccontare la sua verità.
La prigione di carta è una lettura attualissima e solleva mille interrogativi, a partire dalla questione della digitalizzazione dei contenuti e della riforma del sistema scolastico, di cui abbiamo avuto un assaggio direi fallimentare in questo momento di recente pandemia. 
A parlarvi è una insegnante, di sostegno per giunta, e una psicologa che ha toccato con mano come la digitalizzazione tanto decantata ha mostrato limiti e falle. 
Ovviamente l'idea non è cattiva e i propositi. se ben sviluppati e supportati, sono un valido sostegno a quello che è un impianto scolastico vetusto, non di certo per il mancato aggiornamento informatico. Come sempre, in medio stat virtus. Senza incorrere in inutili forme di estremismo si possono conciliare posizioni valide che coniugano innovazione e tradizione.
«Ma quando due idee sono egualmente valide e le ragioni della coscienza collettiva si scontrano con le leggi democratiche, tutte con pari dignità… chi vince?»
Una riflessione sulla solitudine esacerbata dalla modernità, dai nuovi mezzi di comunicazione che ci ingabbiano all'interno di schermi e supporti che ci danno l'impressione di poter avere tutto e non aver bisogno di niente e nessuno, sulla libertà di parola e di informazione.
In questo momento di protesta legato al movimento attivista Black Lives Matter, la storia raccontata da Onnembo sembra profetica. Malcolm King è infatti un uomo di colore, un Professore che è riuscito a distinguersi nella sua comunità non per i crimini ma per le capacità, e forse questo non gli viene perdonato. 
In ultima analisi potremmo ricondurre il tutto ad una questione razziale? Vi cedo la parola non appena leggerete questa storia. 

Le parole lette, «toccate» su carta, producono un effetto e un suono diverso da quelle lette e basta. Da un video, da un monitor, da un telefono. 

Con un stile fluido, diretto, acuto, coinvolgente, Marco Onnembo da forma ad una storia dai risvolti attuali che solleva domande e riflessioni intelligenti e profonde. 



Nessun commento:

Posta un commento

Instagram

Recap