TITOLO: Il gioco della devozione
AUTORE: S.R. Masters
EDITORE: Garzanti
PAGINE: 373
PUBBLICAZIONE: 16 luglio 2020
GENERE: Thriller/Mistery
PREZZO: € 9,99 ebook; 19,00 cartaceo
Ucciderò tre persone. E saprai che sono stato io.
Gli unici rumori che si sentono sono lo scoppiettare del fuoco e il lento respiro del mare. Adeline, Rupesh, Steve, Jen e Will sono seduti intorno al falò e fanno un gioco. Un gioco, chiamato «Devozione», per giurarsi amicizia eterna come si può fare solo a quindici anni. Un gioco innocente finché Will non mette tutti alla prova chiedendo se resterebbero suoi amici nel caso diventasse un serial killer e descrivendo, per alzare la posta, il modo in cui ucciderebbe le sue vittime. Un
silenzio... pieno di parole gela l’aria. Ma subito una risata smorza la tensione: è il solito Will, con la sua voglia di scherzare in ogni occasione. Nulla di più. Eppure, quindici anni dopo, due persone vengono uccise proprio nel modo in cui l’amico aveva immaginato. E Will sembra scomparso nel nulla. Solo Adeline, Rupesh, Jen e Steve sanno quello che è successo quella sera d’estate di tanti anni prima. Solo loro possono collegare gli indizi e puntare il dito contro Will. Un loro amico. Fino a che punto si può restare fedeli a un legame di amicizia? Fino a che punto uno scherzo rimane tale? Fin dove può spingersi la fantasia senza sconfinare nella realtà? La soluzione è nelle loro mani. Ma devono fare in fretta, perché un nuovo gioco è cominciato. Un gioco molto più pericoloso, in cui non ci sono regole.
silenzio... pieno di parole gela l’aria. Ma subito una risata smorza la tensione: è il solito Will, con la sua voglia di scherzare in ogni occasione. Nulla di più. Eppure, quindici anni dopo, due persone vengono uccise proprio nel modo in cui l’amico aveva immaginato. E Will sembra scomparso nel nulla. Solo Adeline, Rupesh, Jen e Steve sanno quello che è successo quella sera d’estate di tanti anni prima. Solo loro possono collegare gli indizi e puntare il dito contro Will. Un loro amico. Fino a che punto si può restare fedeli a un legame di amicizia? Fino a che punto uno scherzo rimane tale? Fin dove può spingersi la fantasia senza sconfinare nella realtà? La soluzione è nelle loro mani. Ma devono fare in fretta, perché un nuovo gioco è cominciato. Un gioco molto più pericoloso, in cui non ci sono regole.
Un esordio che è stato un grandissimo successo del passaparola, osannato dai librai indipendenti. Un romanzo che spiazza sin dalle prime pagine. Una storia sul valore delle parole, delle promesse, della fedeltà. Una storia in cui nulla è come ci si aspetta anche se la verità è alla portata di tutti.
Oggi vi parlo del thriller d'esordio di S.R. Masters. Un mystery molto apprezzato dalle librerie indipendenti e salito alla ribalta grazie al successo del passaparola.
Un inizio ad effetto che subito mi ha ben disposta nei confronti della lettura.
Immaginate un gruppo di ragazzi adolescenti che si trovano a passare una delle solite serate in compagnia, tra i fumi dell'alcool e qualcosa di più. Sono Adeline, Rupesh, Steve, Jen e Will. Ad un certo punto Will sconvolge il gruppo con una confessione sul suo futuro: da grande sarà un serial killer , e per diventarlo ucciderà tre persone, in punti diversi dello stato, senza apparenti connessioni, facendoli apparire suicidi. E dopo averlo fatto tornerà al suo lavoro e nessuno saprà mai quello che ha fatto, solo lui, e i presenti della serata, sempre che ricordino questa conversazione.
Vaneggiamenti di un ragazzo un po' fatto e annoiato. Chi mai darebbe peso a queste parole? Solo Steve però rimane scosso dall'aura oscura che emana Will.
Quando anni dopo uno strano invito arriva a tutti e Adeline decide di riunire il gruppo, è proprio di Will che non si hanno notizie.
Vi capita mai di tornare nei vostri luoghi di origine e avere la voglia di fare una rimpatriata? Magari, come succede ad Adeline, siete a casa per le vacanze di Natale e pur di uscire di casa decidete di rivedere persone che sono state importanti, ma per un motivo o per un altro sono state perse nel cammino della vita.
Provando a rintracciare Will, il gruppo si sente come se qualcuno si stesse comportando come il gatto con il topo, come facevano da ragazzi con quel gioco: il gioco della devozione. Una sorta di caccia al tesoro in cui a turno erano dei Mister Enigma a guidare il resto dei ragazzi a risolvere un rompicapo. Si tratta di Will che si sta divertendo, o qualcun'altro?
Emergono, nel frattempo due omicidi mentre il gruppo cerca di scoprire qualcosa su Will. E se davvero questo avesse messo in atto un piano che loro consideravano una stupidaggine? Forse sono in pericolo, e il prossimo morto potrebbe essere uno di loro.
Diviso in quattro parti, l'autore muove la trama su una doppia timeline: seguiamo il gruppo di ragazzi trascorrere insieme le loro estati del 1997 e del 1998, li vediamo poi crescere, crearsi una vita, e tentare di rivedersi nel 2015. Adeline ha un podcast sul cinema, Jen è un'insegnante, anche se voleva fare l'attrice. Rupesh, è un dottore separato e Steve... il suo primo amore.
Un grande puzzle all'interno del quale ogni personaggio gioca il proprio ruolo e piano piano emergono le dinamiche di un gruppo disfunzionale, tra voglia di essere accettati, invidie e gelosie, manipolazioni.
Nessuno dei protagonisti è particolarmente simpatico e questo contribuisce a creare nel lettore un clima di sospetto. Atmosfere cupe, sinistre, con descrizioni naturalistiche inquietanti.
Un thriller avvincente e ben strutturato, di quelli in cui nessuno dice mai la verità e fidarsi di qualcuno in particolare risulta difficile. Il dubbio si insinua subdolo e l'autore è abile nel gestire una trama fitta di elementi misteriosi che creano tensione. I tanti colpi di scena mantengono sostenuto il ritmo narrativo e alta l'attenzione del lettore. S. R. Masters mi ha tenuta sul filo del rasoio sino al termine della lettura e per questo merita un plauso.
Oscuro, inquietante, ben scritto, Il gioco della devozione ha tutti gli elementi di un ottimo thriller psicologico con una forte componente mystery.
Sono convinto che la nostalgia sia una malattia. Tutti sembrano ossessionati dal passato.
...
«L’aspetto più triste della nostalgia è che indulgendovi ammettiamo apertamente di essere insoddisfatti del presente»
...
E comunque un po’ di nostalgia non guasta: sarebbe stupido non portarsi dietro alcune cose – i momenti migliori – del proprio passato.
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