giovedì 2 luglio 2020

L'ISOLA DI LARK, JULIE MAYHEW. Review party.

TITOLO: L'isola di Lark
AUTORE: Julie Mayhew
EDITORE: Corbaccio
PAGINE: 374
PUBBLICAZIONE: 2 luglio 2020
GENERE: Thriller
COSTO: € 9,99  ebook; 18,90 cartaceo

Per sette mesi all’anno la remota isola di Lark è sommersa dalla nebbia, completamente tagliata fuori dalla terraferma: il rifugio ideale per Viola e sua madre che vogliono dimenticare la tragedia che da poco le ha colpite. Contemporaneamente al loro arrivo, approda sull’isola un altro «straniero»: il professor Ben Hailey, un carismatico insegnante che aspira a lasciare la sua impronta sull’unico liceo dell’isola. Con l’inverno, però, la presenza dei nuovi abitanti appare ingombrante in questa comunità così ristretta e affiatata. I genitori si preoccupano dell’influenza che Hailey esercita sugli studenti, e ritengono che Viola, subito entrata a far parte del circolo delle «Ragazze più grandi», sia in qualche modo la causa dei comportamenti ribelli delle loro figlie. Pare che di notte si vedano di nascosto e che compiano rituali del tutto estranei alla profonda religiosità degli abitanti. Ma quando viene trovato un cadavere proprio nel luogo di incontro delle ragazze, sulle sacre pietre di Lark, di colpo la fede si tramuta in sospetto, superstizione e terrore. Perché l’isola deve fare i conti con i segreti oscuri che nasconde e che inevitabilmente devono venire alla luce. Minaccioso e avvolgente, L'isola di Lark è un romanzo che analizza le conseguenze del silenzio mantenuto a ogni costo e a spese di chi viene considerato indifeso, cioè delle donne, e delle più giovani in particolare.




Oggi vi parlo di un thriller molto particolare in uscita oggi per Corbaccio: L'isola di Lark di Julie Mayhew. Atmosfere claustrofobiche, ambientazione gotica, sospesa tra religione ed esoterismo, un thriller dalle tinte oscure capace di trascinare in un vortice di sospetti e misteri da risolvere. 
L'isola di Lark è quella che potrebbe definirsi un posto non facile da abitare. Raggiungibile solo due volte l'anno, per il resto è molto isolata, così come i suoi trecento abitanti. Essere accettati all'interno dell'isola non è molto facile poichè la popolazione tende a fare un'accurata selezione all'ingresso per mantenere una comunità coesa.
Dopo un evento traumatico Viola e sua madre Deborah decidono di trasferirsi sull'isola e vengono accettate. Una condizione di isolamento idonea che permette alla donna di esercitare un ferreo controllo sulla figlia. La presenza di Viola sull'isola viene vista comunque come un evento particolare a maggior ragione perchè lei vuole unirsi ad un gruppo di altre tre ragazze più grandi, le Eldest, le quali vivono senza seguire i ferrei dettami religiosi cui si attengono gli altri abitanti dell'isola e attorno alle quali si susseguono voci di stregoneria esacerbate dalla presenza di Viola all'interno del gruppo.
Un altro arrivo sconvolge la quiete di Lark, quello dell'insegnate Ben Hailey. Quello di Ben è un arrivo predetto e l'uomo, bello, carismatico e suadente, rimane invischiato con l'altra insegnante dell'isola, Leah.
Quando viene ritrovato un cadavere l'inevitabile scure del sospetto si abbatte su una popolazione che si trova faccia a faccia con i suoi segreti, con i non detti, i misteri celati e terribili verità che emergono via via.
Raccontato dal punto di vista di Viola, di un'altra protagonista Leah, e un narratore onnisciente, ci troviamo immersi in un mistero che si dipana tra simbolismo pagano e cristianesimo. 
Le descrizioni sono molto accurate e questo contribuisce alla creazione di un clima fumoso e mistico. Mi è piaciuto il fatto che l'autrice abbia ricreato una comunità tipo amish, che vive in modo parco, lontano dalla tecnologia, seguendo regole e tradizioni autoimposte. 
Ovviamente qualsiasi piccola variazione contribuisce a dare vita ad un effetto novità, immaginiamoci un omicidio.
Lark è un luogo governato dalla paura, da superstizioni, regole e tradizioni non scritte. L'isolamento acuisce il clima di tensione e di imminente pericolo rendendo Lark un posto poco accogliente e pieno di insidie. 
Un thriller avvincente, particolare, forse la trama si incaglia in alcuni punti ma devo dire che mi è piaciuto avere tra le mani una storia che segue binari diversi dal solito.
Trovo che l'autrice abbia dato un taglio molto cinematografico e con un'ottima regia e fotografia, L'isola di Lark potrebbe trasformarsi in un ottima trasposizione, con un clima inquietante e interrogativi interessanti sulla religione, il potere di comunità ristrette che covano segreti e tendono a proteggere se stesse.





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