TITOLO: Kol- Never forget
AUTORE: Elvereth Ahn
EDITORE: Self-publishing
PAGINE: 462
PUBBLICAZIONE: 2 ottobre 2020
GENERE: Mafia romance
E io non avrò pietà di loro.
Ho lottato per tutta la vita contro la mia oscurità.
Per non perdere il mio cuore.
Ho lottato per tutta la vita contro gli incubi.
Per non impazzire.
Ma quando il mio sporco passato ritorna, più crudele che mai, sono disposto a perdere tutto. Per
l’unica persona che mi ha dato la forza di combattere quando eravamo dei bambini soli e
terrorizzati, in una stanza buia e senza via d’uscita.
Sofie.
L’ho protetta con tutto me stesso. Era l’unica cosa importante.
E lo è ancora.
Continuerò a proteggerla.
Perché la nostra promessa è incisa nel mio sangue e sulla mia pelle, come una ferita che non può
rimarginarsi.
Sempre e per sempre.
A qualsiasi costo.
Con Kol, Elvereth Ahn ha sicuramente dato voce al personaggio più intrigante della serie. Lo avevo già notato nei precedenti capitoli e il mio interesse è aumentato con il procedere dei libri. Ora che ho avuto modo di addentrarmi nei meandri dell'anima di Kol, posso affermare con una certa dose di sicurezza che è il personaggio che preferisco.
La sua intensità, il tormento, i demoni che lo lacerano, dietro quella maschera di uomo gioviale con la battuta sempre pronta è una calamita.
Ed è proprio questa dicotomia che intriga, il doppio volto di un uomo che si mostra come un pagliaccio nascondendo invece l'allegoria di un mondo interiore senza luce.
Ora che le persone a cui tiene sono al sicuro e stanno andando avanti per la loro strada, è ora che faccia i conti con il suo passato, mantenendo un'antica promessa mai dimenticata.
C'è ancora un'altra persona a cui tiene più di se stesso, una bambina che ha protetto a costo della sua stessa vita e del suo stesso sangue. L'immagine dei suoi occhi pieni di paura, del corpo scosso che solo lui poteva calmare, e la promessa di non abbandonarla mai.
Fare i conti con il proprio passato è adesso un imperativo categorico e quel passato ha un nome: Sofie.
Sofie è una donna distrutta. Vive nei suoi incubi, è divorata dalle sue paure, dalle immagini terribili del suo passato che non riesce tenere imbrigliato nel suo subconscio.
Cercare di rimuovere, dimenticare, far finta di nulla quando hai delle ferite tanto profonde e sanguinanti da affogare nel tuo stesso sangue, è un'impresa ardua. Il suo corpo la tradisce, la sua mente urla e grida, ma quello che riesce a fare è rimanere inerme, convinta che qualsiasi cosa, anche piccola, possa ridurla in frantumi.
A dispetto della fragilità mostrata, Sofie vuole fare un ultimo tentativo, non per se stessa, per lei non c'è più speranza, ma per evitare che anche altri subiscano l'inferno che ha conosciuto lei.
E' in queste condizioni che la ritrova Kol, invischiata fino alla gola in una situazione più grande di lei, insieme ad uomini pericolosi. Non lei, non la sua Sofie, la piccola bambina che ha salvato. Guardare nuovamente nei suoi occhi è come ricadere in un baratro senza fondo. In quelle pozze oscure c'è lo stesso tormento che Kol scorge ogni volta che si guarda allo specchio. Se averla lasciata affinchè si gettasse alle spalle il passato non è servito, forse servirà ritornare nella sua vita e combattere insieme i demoni che divorano entrambi?
Sofie è una ferita mai rimarginata, infetta e dolorosa. Invade tutto il mio corpo e non voglio nessuna cura. Non voglio guarire. Non da lei. Deve continuare a sanguinare.
Pieno di emozioni, Kol racconta di seconde opportunità, di resilienza, di capacità di attraversare l'inferno e venirne comunque fuori. Un'altalena di eventi che mi hanno tenuta incollata alle pagine, passando attraverso momenti laceranti in cui il cuore dei protagonisti è ridotto in brandelli per poi essere ricostruito.
Elvereth Ahn non si risparmia nelle scene strazianti. La caratterizzazione di Kol e Sofie è perfetta, lacerante, da stringerti lo stomaco in un pugno. Nessuno conosce il vero Kol, le immagini spaventose che sporcano la sua mente, il delirio che lo tiene sul bilico della follia, tutto nascosto da una maschera di finta allegria. Sofie si considera merce avariata, qualcosa senza più valore, un corpo senza anima, la cui essenza è stata strappata molto tempo fa.
La prova più importante che li attende è adesso capire se due anime distrutte, disturbate, rotte, saranno in grado di salvarsi oppure ferirsi ancora di più.
Perché ti sei presentato proprio adesso? Perché pretendi, ti imponi?! Dovevi arrivare prima. Molto prima. Ora per me sei pericoloso, sei tormento. Mi hai abbandonato, come fanno tutti. A partire da mia madre. Perché?! Non meriti il mio dolore.
Due vite legate indissolubilmente che combattono contro un terribile nemico, il quale a volte risiede anche nei loro stessi animi. Ma la ricerca della felicità e la sete di giustizia sono motivi sufficienti per non cedere le armi e continuare a lottare.
Ho apprezzato tanto il modo in cui Elvereth Ahn ha costruito la trama di Kol. Una vera e propria sorpresa. Pur non discostandosi dagli elementi del genere, questa volta l'autrice ha saputo calarsi in misura maggiore nell'interiorità dei protagonisti.
Tra presente e passato, vendetta e perdono, discese e rinascita la storia di Sofie e Kol si muove attraverso un percorso accidentato, ma pieno di forza.
Nessun commento:
Posta un commento