mercoledì 14 ottobre 2020

LA GUERRA DEI PAPAVERI, R. F. KUANG. Review party.



TITOLO: La guerra dei papaveri 
AUTORE: R. F. Kuang
SERIE: The Poppy War  1
EDITORE: Mondadori Oscar Vault
PAGINE: 516
PUBBLICAZIONE: 13 ottobre 2020 
GENERE: Fantasy 
PREZZO: €  9,99 ebook; 22,00 cartaceo

Orfana, cresciuta in una remota provincia, la giovane Rin ha superato senza battere ciglio il difficile esame per entrare nella più selettiva accademia militare dell'Impero. Per lei significa essere finalmente libera dalla condizione di schiavitù in cui è cresciuta. Ma la aspetta un difficile cammino: dovrà superare le ostilità e i pregiudizi. Ci riuscirà risvegliando il potere dell'antico sciamanesimo, aiutata dai papaveri oppiacei, fino a scoprire di avere un dono potente. Deve solo imparare a usarlo per il giusto scopo.
La guerra dei papaveri è uno di quei titoli che stuzzica il mio interesse da molto, sin da quando ho appreso la notizia del suo arrivo in Italia. Come spesso accade a grandi attese si associano grandi aspettative e per fortuna R. F. Kuang ha saputo prendermi con una storia davvero bella, ben costruita, intelligente, con toni spiccatamente dark.
Rin è un'orfana di guerra di umili origini e il suo destino è già scritto: sarà data in sposa ad un vecchio laido al compimento dei suoi diciotto anni. 
Come una vera eroina moderna, Rin ha intenzione di prendere in mano il suo destino e riscrivere la sua storia. Lei non ha intenzione di piegarsi a quello che è stato stabilito per lei, ad essere una ragazza accondiscendente che deve semmai affinare l'arte di irretire un marito. Decide, allora, di presentarsi al test per entrare nella prestigiosa accademia militare di Sinegard. Per prepararsi all'evento tenterà ogni strategia e la sua determinazione viene premiata. 

«L’ordine è presente nel regno terrestre quando tutti gli esseri comprendono dov’è il proprio posto. Tutti gli esseri sanno dov’è il proprio posto quando adempiono al ruolo che è stato loro assegnato. 
Il pesce non prova a volare. La puzzola non prova a nuotare. Soltanto quando ogni creatura rispetta l’ordine celeste, può sussistere la pace.

La vita in accademia sarà parecchio dura. All'interno di un ambiente elitario Rin comprende cosa significa venire dal nulla ed essere una povera orfana. Il pregiudizio guida l'operato degli insegnanti e il comportamento dei suoi compagni. Disprezzata ed emarginata Rin si sente estremamente sola.
Ma Rin non è una che si arrende e lo dimostra in più occasioni. E' questo aspetto coriaceo che ho adorato in questa protagonista, una che non si spezza mai a dispetto delle avversità che si trova ad affrontare. 
Rin scopre di avere poteri sciamanici e quando la guerra si prospetterà all'orizzonte sarà costretta a prendere decisioni difficili per salvare il suo paese. 
R.F. Kuang disegna un mondo molto intricato ricco di personaggi interessanti, oltre alla fantastica Rin, il cui sviluppo nell'arco della storia è strabiliante. Lei è una ragazza che ha combattuto per tutta la vita contro tutto e tutti coloro i quali le hanno fatto pesare la sua condizione di inferiorità. Diventare un soldato è la sua vittoria e mossa dalla rabbia e dal senso di rivalsa sarà una guerriera perfetta. Eppure anche lei mostra delle falle, è vendicativa, si lascia guidare dalla sete di potere e da qualcos'altro di cui conosce benissimo i rischi, ma che non esita ad utilizzare. 

Il destino è un mito. Il destino è l’unico vero mito rimasto. Gli dèi non scelgono alcunché. Sei tu a scegliere. Sei stata tu a decidere di fare l’esame. Tu a decidere di andare alla Sinegard. Tu a decidere di prendere demologia e studiare le vie degli dèi, e tu a decidere di seguire le indicazioni del tuo comandante a discapito degli ammonimenti del tuo maestro. In ogni momento critico, ti è stata data la possibilità di scegliere, ti è stata concessa una via d’uscita. Eppure, hai scelto esattamente la via che ti ha condotta qui. Sei in questo tempio, in ginocchio davanti a me solo perché l’hai voluto tu. E sai anche che basterà un tuo ordine perché io evochi qualcosa di terribile.

All'interno della Guerra dei papaveri sono affrontati temi importanti e pieni di significato: il potere, l'ambizione, il classismo, le atrocità della guerra e delle azioni che un essere umano può compiere ai danni di un suo simile.Ci sono molte scene difficili che raccontano di bullismo, crudeltà, abuso, dipendenza.
Un plot ha sostanzialmente delle parti più lente, in cui sono narrate le vicende di Rin all'interno dell'accademia, mentre quando inizia a guerra, le cose si fanno più crude e intense, anche difficili da digerire.
La prosa della Kuang è avvincente e fluida. L'autrice riesce a rendere molto vivide e crude le descrizioni delle battaglie. La guerra è sempre un evento infausto, terribile, che mostra tutto il marcio dell'animo umano. La magia va a braccetto con la guerra e non sempre i poteri magici sono una benedizione.
In questo scenario si stagliano le imprese di Rin e di altri protagonisti che lasciano il segno come Altan e Chagan.
La guerra dei papaveri è un fantasy emozionante, complessa, riccamente intrisa di atmosfere orientali e parallelismi con la storia della Cina. 
E dopo questa lettura intensa e non facile da affrontare, non mi resta che aspettare il secondo volume. 

La guerra non determina chi ha ragione. La guerra determina chi resta.






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