venerdì 15 gennaio 2021

L'ULTIMA SCENA, S.J. WATSON. Review party.

TITOLO: L'ultima scena
AUTORE: S.J. Watson
EDITORE: Piemme
PAGINE: 448
PUBBLICAZIONE 12 gennaio  2021
GENERE: Thriller psicologico
PREZZO: €  9,99 ebook; 19,90 cartaceo

Alex ha trent'anni, vive a Londra e fa la regista. Per lavorare al suo nuovo documentario sulla vita delle comunità nei piccoli villaggi della Gran Bretagna, si trasferisce nel Nord dell'Inghilterra, a Blackwood Bay: un tranquillo paese di pescatori, un tempo prosperosa località turistica diventata ormai una città fantasma devastata dagli effetti della crisi economica. Alex sa che solo entrando in contatto con gli abitanti, vivendo con loro potrà cogliere la vera identità di questo luogo, a prima vista così ordinario. Chiederà a tutti i cittadini di contribuire al documentario con dei video girati da loro stessi. Tuttavia, la comunità guarda con sospetto Alex e il suo lavoro, perché in realtà, dietro quell'apparente ordinarietà, Blackwood Bay nasconde un segreto di cui nessuno vuole parlare: la misteriosa scomparsa, negli ultimi anni, di due ragazze.
Ma anche Alex ha qualche zona oscura nella sua vita, ombre che lei stessa non sapeva di avere prima di arrivare in questo villaggio. Un trauma subito in passato le ha causato una grave amnesia, non ricorda la sua città di provenienza, né l'episodio che ha procurato la perdita della memoria. Sarà proprio il tempo che trascorrerà a Blackwood Bay a scuotere i ricordi della regista e a far emergere particolari inquietanti.
Con questo nuovo, coinvolgente thriller psicologico, ricco di colpi di scena e attesissimo dalla stampa e dai lettori, l'autore del bestseller internazionale di Non ti addormentare esplora con maestria i temi dell'identità e della memoria.
Dopo Non ti addormentare e Io non ti conosco, S.J. Watson torna con un avvincente thriller psicologico che indaga i misteri di una piccola cittadina britannica, apparentemente anonima eppure piena di segreti.
Alex è una reporter che dopo un premiato documentario sulla vita delle donne in strada fatica a riavere successo. Le viene offerta presto un'occasione ghiotta, un documentario sulla vita delle persone nei piccoli villaggi britannici. La scelta ricade su un piccolo paesino di pescatori nel nord dell'Inghilterra: Blackwood Bay. 
Quando Alex arriva nel paesino, però, è pervasa da un certo senso di inquietudine, per non parlare del fatto che a Blackwood Bay, dieci anni prima si è suicidata una ragazza e adesso ne è sparita un'altra. Alcuni affermano che la ragazza suicida non si sia veramente uccisa e che il fatto potrebbe essere collegato con la recente sparizione. Per una comunità così piccola, queste sparizioni sono eventi che scuotono le coscienze e la reticenza della comunità nel parlare dei fatti accaduti spinge Alex a concentrarsi sempre più sul presunto suicidio. 
E basta grattare un po' di intonaco dal quadro di una città perfetta, per scoprire che sotto c'è ben altro. 
Per Alex potrebbe essere poco sicuro continuare a scavare il un passato che potrebbe cambiare la sua esistenza. 
Cosa lega la ragazza a Blackwood Bay? Ci sono altre ragazze in pericolo? E' casuale il fatto che lei sia finita proprio lì a girare il suo documentario?
L'ultima scena è un thriller psicologico teso e avvincente, ricco di mistero da scoprire. Nessuno è ciò che sembra e i segreti sono frammenti acuminati che fendendo l'atmosfera ovattata di una comunità stretta attorno ad una miriade di non detti.

S.J. Watson attraverso l'espediente della fuga dissociativa, gioca con la fragile labilità di ricordi consumati dal trauma. Scheggiati, spinti nell'oblio eppure costantemente in bilico su quel filo sottile tra inconscio e coscienza. 
E quando si gioca con i ricordi succede che il narratore-protagonista diventa inattendibile, sia per il lettore che pe se stesso, sensazione acuita dalla doppia linea temporale che fluttua tra presente e passato nell'attesa che i fatti si ricongiungano e mostrino la loro connessione.

L'ambientazione è perfettamente studiata, quel climax umido e uggioso della provincia inglese, con il gelo che ti entra nelle ossa e una nebbia costante che confonde i pensieri.
Il ritmo è ansiogeno e progredisce in un crescendo di tensione che culmina in un disvelarsi di verità orrende e inaspettate. 
Tra falsi ricordi, abusi di varia natura, L'ultima scena si inerpica nei tortuosi e infimi meandri delle azioni umane. Un degrado morale alimentato dalla connivenza di chi sa e tace, conosce o nutre dei sospetti, ma preferisce voltarsi dall'altra parte e condurre una vita fintamente tranquilla.
Una lettura da non perdere, se amate i thriller psicologici, tra presente e passato, referti psichiatrici, scoperte inquietanti e una telecamera sempre puntata su qualcosa che assume senso e significato alla luce del misterioso occhio che si nasconde dietro l'obiettivo.


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